Non profit

185: Senatori in fuga dalle Iene

Il Trio Medusa, ieri davanti a Palazzo Madama, ha fatto domande "imbarazzanti" sull'export di armi. Il risultato? Il Senato non sa cosa sta votando...

di Benedetta Verrini

Senatore, ma lei lo sa che, proprio nel pieno di una guerra, state approvando una legge che facilita il commercio delle armi?». Hanno fatto un bel pò di scompiglio, oggi a Palazzo Madama, i ragazzi del Trio Medusa. Preparatissimi sulla legge 185 e sul via libera al disegno di legge destinato a smantellarla, hanno fatto «domande imbarazzanti» a una ventina di senatori. Il servizio andrà in onda nella puntata delle Iene di giovedì prossimo. Nel frattempo, Vita ha contattato il Trio per sapere com’è andata. «Ci ha stupito il fatto che almeno la metà dei senatori intervistati non sapesse nemmeno di cosa stessimo parlando» dice Gabriele Corsi, uno dei componenti. «L?aspetto più triste è che alcuni di loro, sollecitati dalle nostre domande, avevano appena finito di ripudiare la guerra, proclamando che non avrebbero mai contribuito a favorire l?export di armi a Paesi che non rispettano i diritti umani e includendo in questi anche la Turchia. E poi, informati del disegno di legge 1547, hanno risposto di essere impreparati oppure se ne sono andati». Così ha fatto il senatore Domenico Contestabile, presidente della commissione Difesa, che ha dichiarato «No, non è vero» ed è entrato a Palazzo Madama. Tra gli altri i senatori fermati, Achille Occhetto (che ha giustificato la responsabilità dell’ex governo di centrosinistra, nella revisione della 185, con una lettura “politica”: l’occidentalizzazione e la ricerca di affinità con l’America). Poi Giuliano Amato, che ha risposto a monosillabi e si è allontanato, Tiziano Treu (che, interrogato sulla stessa questione, ha risposto «Se abbiamo sbagliato una volta, non è detto che dobbiamo sbagliare un?altra»). Le interviste del Trio hanno incluso anche un contributo di Medici senza Frontiere. Dopo una giornata di attesa, domani in Aula potrebbe arrivare l’approvazione definitiva del ddl 1547. Il testo ripasserà alla Camera, ma solo per l’approvazione del brevissimo passaggio riguardante la copertura finanziaria per l’anno 2003. Per questo, il via libera di domani, se ci sarà, segnerà davvero la parola fine. “Quello che ci ha stupito davvero” conclude Corsi, “E’ che nessuno dei senatori ha contestato il fatto che questa nuova legge pone le armi allo stesso livello di un commercio qualunque. Neanche fossero marmellata”.

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