Non profit

185. Mozione congiunta Prc-Ulivo in consiglio regionale Molise

I consiglieri Italo Di Sabato del Prc e Giuseppe Di Fabio della Margherita hanno presentato una mozione congiunta in difesa della legge 185 del 1990

di Ettore Colombo

I Consiglieri regionali Italo Di Sabato del Prc e Giuseppe Di Fabio della Margherita hanno presentato in Consiglio una mozione congiunta riguardante la trasparenza dei depositi bancari in rapporto al commercio delle armi. “E? infatti in corso”, si legge in una loro nota, “una campagna da parte di importanti associazioni del mondo cattolico quali i missionari Saveriani, Pax Christi e riviste come Carta, Vita, Nigrizia, AltrEconomia per il controllo da parte dei clienti verso l?utilizzo dei propri depositi. La Legge 185/90 sancisce il divieto di esportazione e transito delle armi verso Paesi in stato di conflitto armato, verso Paesi la cui politica contrasti con i princìpi dell?art. 11 della Costituzione, verso cui sia stato dichiarato l?embargo di forniture belliche da parte dell?Onu e i cui governi accettino violazioni delle convenzioni internazionali in tema di diritti umani e l?Italia è tra i principali Stati esportatori di armi. Per giunta il ruolo dei nostri istituti bancari è di particolare rilevanza per la presenza sui mercati internazionali, la fluidità e la sicurezza dei pagamenti, per la possibilità di avere anticipi e crediti, ma anche perchè le banche rappresentano canali privilegiati di trattativa ed intermediazione (si pensi all?Agusta che per la maxi commessa di 250 milioni di euro per rifornire di elicotteri il Sudafrica si è appoggiata al Banco di Sicilia, ma anche altri istituti come la B.C.I., la Banca di Roma, il Credito Italiano, il Monte di Paschi di Siena, sono coinvolte in affari dell?ordine di centinaia di milioni di euro ciascuna). Per questi motivi i due Consiglieri regionali invitano la Giunta ad impegnarsi ad intraprendere un? azione volta ad una richiesta di trasparenza sulla destinazione di denaro pubblico verso quelle banche con cui la Regione intrattiene rapporti finanziari e che prestano denaro o fanno da intermediarie al commercio di armi; a considerare criteri etici sull?uso del denaro pubblico e dunque ad instaurare rapporti con istituti non coinvolti nel commercio e traffico di armi, ed infine a considerare elementi ostativi per la scelta delle banche con cui operare, la collaborazione delle stesse con imprese con sedi nei cosiddetti paradisi fiscali, le condanne da esse subìte per posizione dominante o per violazione dello Statuto dei Lavoratori e delle norme in materia di antiriciclaggio.


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