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185/Martone: “Continueremo a lavorare con la società civile”

Le dichiarazioni e l'intervento in Aula del senatore verde. (a cura di Cristiano Morsolin)

di Redazione

Il Governo Berlusconi “sarà responsabile e colpevole dei nuovi conflitti armati che si determineranno nel mondo grazie anche all’approvazione del disegno di legge che abolisce molti controlli nella vendita internazionale di armi”. Lo afferma in una dichiarazione il senatore Francesco Martone – capogruppo dei VERDI in Commissione Esteri del Senato. “Tra il burro e i cannoni – sostiene Martone – il Governo ha scelto i cannoni – permettendo così di vendere armi italiane a Paesi nei quali vengono violati i diritti dell’uomo”, stigmatizzando “la scelta della maggioranza di porre in discussione un provvedimento sul commercio delle armi nel momento in cui una popolazione inerme viene bombardata”. Esprimendo il suo dissenso nei confronti di una modifica di legge che limita la trasparenza nell’export di armi, nella discussione in Aula il Senatore Verde ha sottolineato: “Vorrei partire da un punto di forza che però non appartiene esclusivamente ai lavori dell?Aula, ma a tutti quei cittadini che in questi mesi si sono mobilitati ed hanno avuto la costanza, la perseveranza, l?accuratezza di indirizzare il nostro lavoro parlamentare, di sollecitare la nostra presa di posizione, di argomentarla nelle maniere migliori possibili, proprio per dare e – direi – a volte restituire un senso al rapporto tra cittadini e Parlamento. Penso sia un elemento importante da riconoscere in quest’Aula e ringrazio tutti coloro – associazioni, movimenti, missionari e associazioni cattoliche – che, di fatto, ci hanno dato una lezione: la politica vera non è soltanto quella che facciamo in queste Aule, ma è democrazia attiva, è il coinvolgimento, è la voglia di essere sempre e comunque dietro al nostro lavoro e di continuare a credere nelle istituzioni democratiche. Sono proprio quei movimenti che da molte parti vengono additati come nichilisti o comunque come di coloro che non riconoscono la dialettica democratica, ma che invece oggi, ripeto, ci hanno dato una grande lezione; a mio avviso, dobbiamo riconoscerlo tutti, a prescindere dallo schieramento politico al quale apparteniamo.” Il percorso per individuare meccanismi anche innovativi sul controllo delle armi, sulla trasparenza delle transazioni bancarie e sui flussi commerciali, come è scritto, tra l’altro, nel programma di lavoro del Ministero degli affari esteri di quest’anno, continua. “Riteniamo anche che la Presidenza della UE, che nel prossimo semestre toccherà all’Italia, possa svolgere un ruolo di primo piano, considerando che l’Unione Europea oggi garantisce almeno un quarto del commercio delle armi a livello mondiale. La Presidenza italiana della UE potrebbe quindi farsi portatrice di una iniziativa volta a dotare di un maggiore vincolo e di una maggiore cogenza il codice di condotta europeo e soprattutto ad individuare meccanismi innovativi di vigilanza sulle le intermediazioni. Penso quindi che il percorso debba essere tuttora da elaborare. Non riteniamo questo un punto di arrivo, ma soltanto un punto di partenza per migliorare le norme che regolano questa delicata materia. Abbiamo votato insieme a tutto il centrosinistra contro il provvedimento, ma continueremo a lavorare insieme ai movimenti e alla società civile per cogliere un obiettivo molto più importante”, conclude il senatore verde Francesco Martone, già coordinatore della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale impegnato in prima linea sulle questioni della pace, dei diritti umani, dello sviluppo eco-sostenibile, ecc.

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