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185: battaglia in Senato. Ma la maggioranza è irremovibile

No all'ipotesi di audizione della società civile. Il presidente delle commissioni Riunite ha ribadito la necessità di impedire che il testo ritorni alla Camera. Andreotti in difesa della 185

di Benedetta Verrini

Seduta movimentata per le commissioni Esteri e Difesa, che oggi al Senato hanno iniziato la votazione articolo per articolo del disegno di legge 1547, contenente modifiche della legge 185 sull’export di armi. E’ sfumato il tentativo di far giungere in Parlamento la voce della società civile: la richiesta di audizione presentata dal senatore Tino Bedin (Margherita) è stata messa ai voti e respinta (la maggioranza, infatti, oggi era presente in numero sufficiente per garantire il numero legale). Il testo del ddl è stato esaminato e votato fino all’articolo 2, e tutti gli emendamenti proposti sono stati respinti. Domani si prosegue in seduta mattutina (ore 8.30). Continua l’impegno di alcuni senatori per apportare modifiche migliorative all’impianto del disegno di legge: il senatore Bedin ha predisposto un ordine del giorno, che dovrà essere votato in Aula, per impegnare il governo a predisporre ogni anno una relazione in cui venga illustrata l’applicazione dell’Accordo di Farnborough e il rispetto dei principi della legge. Tra l’altro, nella seduta dell’11 settembre scorso c’era stata una presa di posizione del senatore Giulio Andreotti a favore della 185. La posizione del senatore a vita è registrata nei resoconti parlamentari: “Intervenendo in discussione sugli emendamenti riferiti all’articolo 7, il senatore ANDREOTTI osserva che, essendo venuta meno l’urgenza posta dalla riunione tenutasi a Londra fra i ministri competenti degli Stati partners dell’Accordo di Farnborough alla fine dello scorso mese di luglio, torna a essere valida la richiesta di stralciare dal disegno di legge le parti volte a modificare la legge n. 185 del 1990, limitando il provvedimento alla sola autorizzazione alla ratifica del predetto Accordo quadro. Egli ritiene che la normativa vigente in Italia in materia di commercio delle armi abbia fornito buona prova di sé e si dichiara quindi perplesso dinanzi alla volontà del Governo di inserire surrettiziamente nel disegno di legge di ratifica alcune rilevanti modifiche alla citata legge n. 185. La maggioranza, ad ogni modo, appare decisamente irremovibile. Il presidente Contestabile ha osservato che la linea politica del Governo risponde “anche a dei criteri di opportunità pratica, volti ad impedire un esame in terza lettura presso la Camera dei deputati e a prolungare oltre misura l’iter del provvedimento”. www.senato.it

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