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185 al Senato: manifestazione con rissa
Insulti e violenze delle forze dell'ordine nei confronti di manifestanti e giornalisti. Alla fine solo padre Alex Zanotelli riesce a varcare la soglia di Palazzo Madama
Dal nostro corrispondente Ettore Maria Colombo
ROMA – Evidentemente le forze dell?ordine che gestivano la piazza antistante il Senato in occasione del presidio che le associazioni del terzo settore hanno indetto in difesa della legge 185 in dicussione al Senato, hanno preso troppo alle lettera la consegna di impedire ai pacifisti di arrivare fin sotto l’austero portone di palazzo Madama.
Bloccati da uno spiegamento un po’ eccessivo di poliziotti (almeno una quarantina per “tenera a bada” meno di un centinaio di manifestanti) bardati di tutto punto e in tenuta anti sommossa, i pacifisti si sono dati appuntamento alle 14 di questo pomeriggio nel vicolo antistante l?ingresso del Senato per manifestare la loro contrarietà alle modifiche alla legge 185/1990 in questi giorni in votazione a palazzo Madama, legge che il Polo vuole stravolgere mentre l’Ulivo cerca di salvaguardare, soprattutto dopo il pressing che proprio la società civile ha compiuto sui suoi esponenti prima alla Camera, dove è stata approvata, e ora al Senato. Oggi, dunque, dopo essersi recati in piazza San Pietro per esprimere il loro appoggio alla giornata di digiuno indetto dal Papa, il coordinamento delle associazioni raccolte nel comitato “Difendiamo la 185” si è radunato in piazza Trastevere e poi ha cercato di “farsi notare” – in modo assolutamente pacifico e sereno – dai senatori impegnati nella discussione sulle modifiche alla 185 contenute nel ddl 1547 che ratifica gli accordi di Farborugh. Non limitati da alcuna transenna predisposta tra loro e la strada, i pacifisti e i principali esponenti delle associazioni della campagna “difendiamo la 185” sono però, dopo un’iniziale presidio sereno e tranquillo, stati spintonati, malmenati e insultati sia dagli agenti in divisa, che dai responsabili dell?ordine pubblico in borghese cui spetta quello che in gergo si dice ?il controllo della piazza?.
Mentre i pacifisti cercavano semplicemente di srotolare un grande striscione con la bandiera della pace uguale a quella esposta al mattino in piazza San Pietro, la polizia e gli agenti in borghese li costringevano violentemente a retrocedere senza che alcuno avesse minimamente cercato di sfondare il cordone imposto dai poliziotti. Poliziotti che premevano con arroganza e protervia addosso ad anziani, donne e giovani militanti pacifisti che neanche nell?abbigliamento potevano apparire come dei pericolosi no global o anarchici sovversivi.
Anche alcuni dei pochi giornalisti e operatori tv presenti sono stati allontanati con poca grazia dal marciapiede (pubblico, fino a prova contrario), mentre l?assessore per il Lavoro e le Periferie al comune di Roma, Luigi Neri, dopo essere stato insultato e spintonato da agenti in divisa e in borghese ha detto che avrebbe oggi stesso esposto denuncia nei confronti dei resposanbili dell’ordine pubblico.
Fra i manifestanti (erano presenti, fra gli altri, Sergio Marelli-Focsiv, Luigi Bobba-Acli, Flavio Lotti-Tavola della pace e Nicoletta Dentico-Msf) soltanto padre Alex Zanotelli, grazie all?intervento dei senatori Tana de Zulueta (Ds), Gianfranco Pagliarulo (Pdci) e Gigi Malabarba (Prc), è riuscito a entrare a palazzo Madama, “scortato” da decine di agenti che forse haanno scambiato la sua mite barba bianca per quella di un terrorista.
Se questo è il comportamento delle forze dell’ordine in occasione di una giornata indetta in nome della pace dal Papa, non osiamo pensare che cosa succederà in giornate ben più drammatiche che forse ci attendono.
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