Mondo

1,5 milioni di euro per i pensieri delle donne aquilane

di Marco De Ponte

Ogni tanto si riesce a “smuovere le acque”. Ogni tanto accade: che lettere, appelli, petizioni ed un costante, incessabile lavoro di pressioni sulle istituzioni, porti ad un piccolo grande risultato. Parliamo di 1,5 milioni di euro (sui 3 milioni previsti dal decreto 39 dell’aprile 2009) finalmente sbloccati, e trasferiti all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione del comune de L’Aquila; fondi che serviranno per la ricostruzione del centro antiviolenza e per la realizzazione di una casa delle donne nel centro storico della città .

Dello scippo perpetrato a danno delle donne aquilane, ActionAid ne aveva parlato lo scorso 8 marzo, presso la sede romana del Parlamento Europeo: avevamo denunciato come – a quasi 4 anni dal terremoto – le risorse previste per il ripristino delle attività dell’unico centro antiviolenza presente nel cratere prima del sisma non fossero ancora state stanziate. In quella occasione e non solo, e attraverso la pubblicazione “Un euro per i tuoi pensieri: dove sono finiti i soldi per le donne de L’Aquila” avevamo fatto luce sulla mancata erogazione dei fondi e chiesto ancora una volta alle istituzioni chiarezza sulla vicenda, ricostruendo a ritroso il percorso dei 3 milioni. Un’ordinanza del Governo del 2011, prevedeva infatti l’attribuzione di metà dei fondi previsti dal Dl 39/2009 ad un progetto dell’arcidiocesi abruzzese, poi bocciato dalla corte dei conti e da allora i soldi sono rimasti bloccati. Proprio lo scorso weekend la pubblicazione era stata ripresentata nel centro storico della città all’interno della due giorni organizzata dal comitato “Donne Terre-Mutate”.

Una recente analisi del Financial Times, cita L’Aquila come simbolo di un intero Paese, l’Italia, intrappolato nell’immobilismo politico e burocratico. Non cita però la passione delle aquilane per la loro città, il sogno che hanno rincorso, il non voler rassegnarsi a rivendicare i loro diritti. L’Aquila é il simbolo di una mancanza di trasparenza da parte delle istituzioni; a fronte di istituzioni assenti o immobiliste, le donne aquilane sono state il motore di una forza che ha fatto andare avanti il Centro Antiviolenza, nonostante la mancanza dei fondi. E’ questa forza che va sprigionata altrove. E’ questa forza che dà speranza a chi ogni giorno è impegnato per riprendersi i propri spazi e per ricostruire lo strato sociale di territori violati.

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