Sostenibilità
110 milioni per gli incentivi al consumo
Il ministro Romani ripristina i fondi per il sostegno alla domanda
di Redazione
Le risorse residue del piano governativo di incentivi, varato in aprile per sostenere i consumi nei settori previsti, sono state rimesse in circolo liberando così circa 110 milioni di euro. Lo riferisce una nota del Ministero dello Sviluppo Economico in cui si segnala che il ministro Paolo Romani ha firmato il decreto con cui sono riassegnati i fondi ancora disponibili per il sostegno della domanda finalizzata ad obiettivi di efficienza energetica, eco compatibilità e di miglioramento della sicurezza sul lavoro. La rimodulazione – informa il ministero – e’ stata fatta sulla base delle informazioni sullo stato delle prenotazioni dei contributi per i 10 settori incentivati fornito da Poste Italiane Spa. Contestualmente e’ stata anche avviata la procedura di pagamento dei contributi spettanti ai rivenditori. Romani ha sottolineato che «la misura di sostegno ai consumi si e’ dimostrata un successo: ben quattro dei dieci settori economici interessati agli incentivi hanno esaurito le risorse originariamente loro destinate già a poche settimane dall’avvio del provvedimento». In particolare, ha precisato il Ministro, «ad oggi risultano concessi oltre 925.000 contributi, per un totale di 189 milioni di euro di risorse erogate, sui 300 milioni di euro originariamente messi a disposizione». A tal fine, e’ stato deciso di effettuare un’unica variazione compensativa tra tutti i settori che consentirà di far confluire tutte le risorse ancora non prenotate in una disponibilità comune ai settori stessi. Il fondo unico così costituito sarà reso disponibile per le prenotazioni dei rivenditori e consumatori a partire dal 3 novembre prossimo. Fino a tale data, i 7 settori incentivati che ancora presentano una disponibilità di risorse rispetto alla dotazione iniziale, potranno continuare a prenotare i contributi secondo le modalità già in vigore.
Reazioni
La scelta del nuovo ministro dello sviluppo economico Romani e’ giudicata “positivamente” da Unacea, l’associazione di categoria delle aziende di macchine per costruzioni. «Il mercato delle macchine movimento terra -sottolinea una nota dell’associazione- ha subito un crollo del 50% nell’ultimo biennio (da circa 30 mila unità vendute nel 2007 a 15 mila nel 2009), che, dopo la breve pausa di giugno dovuta agli ultimi acquisti sostenuti dalla Tremonti Ter, non accenna a riprendersi come dimostreranno anche i dati dei primi nove mesi dell’anno, attualmente in corso di elaborazione». «Purtroppo -prosegue la nota- la strutturazione iniziale del decreto con l’accorpamento delle macchine movimento terra alle macchine agricole non ha permesso un utilizzo efficiente del provvedimento. L’importo assegnato finora al solo movimento terra e’ stimabile infatti in circa un milione di euro (lo 0,5% del valore del mercato), sui 20 allocati in maniera aggregata per le macchine agricole e quelle movimento terra». «Un elemento di grande aiuto per far sì che anche una struttura distributiva di beni strumentali come la nostra possa usufruire in qualche misura degli incentivi -afferma Enrico Santini, presidente di Unacea- sarà la velocità d’informazione da parte del ministero, nella speranza che le trattative interrotte per l’esaurimento dei fondi possano essere riaperte. Unacea cercherà di fare la sua parte mettendosi a disposizione di tutte le aziende del settore».
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