Politica

100mila volontari in servizio civile? Gli enti non sono pronti

«In questo momento non saremmo in grado di assicurare posti di qualità per più di 50/60mila ragazzi, ci serve un periodo di transizione». Intervista al presidente della Cnesc Licio Palazzini

di Redazione

Licio Palazzini, numero uno di Arci Servizio Civile (il maggiore ente fra quelli accreditati) e presidente della Cnesc (Conferenza nazionale enti servizio civile), dopo aver letto i passaggi sul servizio civile contenuti nelle linee guida di riforma di Renzi, parla di «positiva impostazione di fondo, a partire dal principio di universalità, fino alla certificazione delle competenze, passando per il collegamento europeo». Però poi ammette: «Se la nuove legge fosse in vigore da domani, gli enti non sarebbero pronti».

In che senso?
Nel senso che oggi dal lato della domanda non ci sarebbero problemi a raggiungere le 100mila adesioni di cui parla il progetto, sul lato dell’offerta invece gli enti in questo momento sono in grado di garantire posti di buona qualità e sottolineo di buona qualità, solo per 50/60mila posizioni.

Quanto tempo vi serve?
Diciamo che se il servizio civile universale entrasse in vigore dal primo gennaio 2016, in queste due anni scarsi gli enti avrebbero il tempo di fare quegli investimenti necessari per farsi trovare pronti.

Nel frattempo che si fa?
L’errore più grande sarebbero quello di sospendere tutto in attesa della nuova legge. Io allora dico: teniamo in vita il servizio civile nazionale a mo’ di ponte in attesa della nascita di quello universale.

La proposta Renzi esplicita il collegamento fra servizio civile e inserimento nel mondo del lavoro. La convince a pieno questo link?
Sì, a patto di intenderci su che cosa implichi questa asserzione. Da parte nostra la vediamo così: chi fa il servizio civile, acquisisce delle competenze solide in settori cruciali come per esempio l’assistenza o l’ambiente. Questo dovrebbe valere come un tirocinio. La proposta è che ogni Comune sul suo territorio predisponga degli elenchi di ex volontari da cui (anche tramite accordi o facilitazioni fiscali ad hoc), le aziende, le cooperative e l’amministrazione pubblica possa attingere. In altri termini l’acquisizione di competenze avviene durante il servizio civile, l’inserimento lavorativo, dopo.  
 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA