Non profit
1 milione di euro a sostegno della cultura dall’Unione Buddista Italiana
Un fondo speciale di 1 milione e 125 mila euro per sostenere la cultura radicata nei territori, da nord a sud. «La cultura, soprattutto in un momento difficile come questo, non va tralasciata ma anzi supportata in quanto elemento fondamentale per la ripartenza e la ricostruzione morale e sociale di questo Paese»
di Redazione
«È stata una giornata incredibile: oggi, insieme, abbiamo raccolto 55mila euro per costruire la nave di ResQ. E gli amici dell’Unione Buddhista Italiana, in diretta, hanno annunciato che ne doneranno 100mila. Straordinario!»: così scrivevano gli amici di Res-q lo scorso 13 dicembre, al termine di una maratona sociale a sostegno di Res-q per l’acquisto e la messa in mare di una nave della società civile per salvare i migranti.
Ora dall’Unione Buddhista Italiana arriva un fondo speciale di 1 milione e 125 mila euro per sostenere la cultura radicata nei territori, da nord a sud. In questo modo desidera sostenere quelle realtà della cultura che svolgono un’insostituibile opera di testimonianza e conservazione delle tradizioni culturali locali oltre che rappresentare spesso un presidio di socialità, permettendo a 126 associazioni culturali di usufruire del fondo. Tra gli ultimi eventi che ha sostenuto in questo senso c’è la prima del lungometraggio “LA PRIMA ONDA. Milano al tempo del Covid-19” una serata di incontri e riflessioni che intende porsi come propulsore di un nuovo dialogo con la comunità di Milano e con l’Italia intera.
«La cultura, soprattutto in un momento difficile come questo, non va tralasciata ma anzi supportata in quanto elemento fondamentale per la ripartenza e la ricostruzione morale e sociale di questo Paese. La malattia che colpisce la nostra società è subdola perché ha portato con sé una trasformazione radicale dei luoghi dell’incontro, del lavoro, della relazione e non ci restituisce un orizzonte certo su cui fondare una ricostruzione, non ci permette di essere uomini. Non è un caso che proprio la cultura, intesa in primo luogo come comparto sociale, sia andata in crisi», afferma Stefano Bettera, Responsabile Comunicazione di UBI. «La cultura è soffocata, non da oggi e non dal virus, da un velo di non curanza, di insensibilità; serve più cultura per immaginare, sognare e creare il futuro. Se si lascia affondare la cultura ci si dimentica semplicemente della vita».
Nell’immagine: Spettacolo di Casa Fools realizzato grazie ai fondi 8×1000 dell'UBI
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