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1.400.000 i “figli dei divorzi”
I dati degli ultimi 10 anni dell'Associazione Avvocati Matrimonialisti: "Le contese sono una ferita sanguinante"
Aumentano i figli delle separazioni e dei divorzi. I numeri della grave crisi attraversata nell’ultimo decennio dalla famiglia italiana descrivono un fenomeno sociale allarmante: ogni anno in Italia si contano 160 mila nuovi separati, 100 mila nuovi divorziati e la rottura di 20 mila famiglie more uxorio (che determinano contese su circa 10 mila figli).
Lo rivela un comunicato stampa dell’AMI-Associzione Avvocati Matrimonialisti, che lancia anche l’allarme sui figli: in maniera crescente, dicono gli avvocati, i figli sono posti al centro del conflitto sia nelle famiglie di coniugati che in quelle di conviventi more uxorio. “La contesa sull’affidamento è una ferita che continua a sanguinare nel nostro Paese”, spiegano, “nonostante la legge 54/2006 abbia introdotto l’istituto dell’affidamento condiviso”.
I numeri – Nel 2009 sono stati 100.252 i figli coinvolti nelle separazioni (66.406 minorenni) mentre 49.087 sono stati i figli coinvolti nei divorzi (25.495 minorenni).
Negli ultimi 10 anni sono stati coinvolti 1 milione 400 mila figli, pari al numero degli abitanti di Milano.
“Nonostante i numerosi richiami della magistratura, dell’avvocatura e del mondo delle scienze psicosociali, le coppie italiane (i separati, i divorziati e i conviventi) si contendono i figli come se fossero oggetti da espropriare o, peggio, bottino di guerra anche nell’ambito delle apparentemente miti ‘separazioni consensuali’” spiega il presidente dell’Associazione avvocati matrimonialisti italiani avv. Gian Ettore Gassani. “I danni subiti dai bambini contesi sono verificabili nelle migliaia di perizie psicologiche depositate nei Tribunali e nell’aumento vertiginoso nel ricorso alla psicoterapia infantile.
Dall’introduzione della legge sull’affidamento condiviso il 72% dei figli contesi nelle procedure di separazione (47.812) sono stati affidati in via condivisa. Nelle procedure di divorzio va molto peggio: soltanto la metà dei figli è stata affidata ad entrambi i genitori (12.492). L’istituto dell’affidamento condiviso, sebbene formalmente applicato, non ha affatto risolto il grave disagio dei minori coinvolti nei conflitti genitoriali poiché anche dopo separazioni e divorzi il 70% dei genitori continua a confliggere e a delegittimarsi reciprocamente incurante della presenza dei figli. Stessa situazione nelle famiglie dei conviventi more uxorio con i ‘figli naturali’, di competenza del giudice minorile, continuamente al centro di aspri conflitti”.
Gassani chiude. “I gravi conflitti dei genitori stanno producendo disastri di tipo psicologico, morale e sociale a danno dei loro figli. Urgono normative che impongano ai genitori che esercitano il diritto di separarsi e divorziare comportamenti responsabili finalizzati alla piena tutela degli equilibri dei figli. Occorre inoltre prevedere sanzioni effettive in ambito penale nei confronti di tutti quei comportamenti assunti dai genitori finalizzati ad ostacolare il diritto di visita dell’altro genitore o a plagiare la prole onde condizionarne i comportamenti e i rapporti.
Il Codice Penale prevede sanzioni del tutto simboliche nei confronti dei ‘genitori padroni’: secondo le statistiche giudiziarie soltanto nel 10% dei casi vengono puniti (sebbene con la sola pena pecuniaria, pressoché simbolica e spesso sospesa) quanti sono stati ritenuti responsabili di strumentalizzare e danneggiare i loro figli. L’Italia, in termini di tutela dell’infanzia e dell’adolescenza è oggi il fanalino di codad’Europa”.
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