Welfare

“Viaggi e hotel di lusso, signori del golf vi accuso”

«Sono stato defraudato, non sapevo nulla dell’appalto miliardario. E poi quelle spese di rappresentanza sono un vero scandalo». La denuncia shock di Chimenti

di Redazione

Il j?accuse che il professor Franco Chimenti, vice presidente della Federazione italiana golf, ha lanciato contro i vertici della sua stessa Federazione, porta la data del 14 ottobre. Una lettera dove Chimenti si dichiara ?defraudato e offeso? e annuncia la decisione di andarsene. Defraudato e offeso, perchè? Innanzitutto, scrive Chimenti, offeso dal fatto di essere stato escluso dalle decisioni riguardanti gli appalti per una campagna che, costata 4 miliardi più Iva, rischia di risolversi in un clamoroso fallimento. «Un così gravoso impegno», dice Chimenti, «trova i circoli totalmente impreparati, dal momento che alla partenza della campagna ha corrisposto un?informazione assolutamente carente e insufficiente. I segretari di molti circoli lamentano una disinformazione totale sul progetto e si dicono non pronti a svolgere un ruolo proficuo presso eventuali nuovi supporters, mandando così a vuoto un?operazione finanziaria imponente per i mezzi della nostra Federazione». Poi, la denuncia di essere stato «esautorato» dalle sue funzioni, pur essendo lui il referente di tutta l?attività promozionale. Che significa? «Sono stato ecluso», spiega Chimenti, «dalle commissioni preposte agli appalti riguardanti la consulenza e la promozione», affidate a due società: l?Astra srl e la B Communication. Poi la denuncia della gestione allegra delle finanze della Federazione. «Trovo perlomento strano», denuncia Chimenti, «che di fronte alla più volte richiamata e non tranquillizzante situazione del Coni, la Federazione golf esborsi onerose somme per incontri, riunioni, spese d?alloggio, conferenze stampa semivuote in alberghi di lusso, quando a tal fine potrebbero tranquillamente e gratuitamente utilizzarsi i locali più che dignitosi del Coni». Da qui l?amara conclusione e l?annuncio delle dimissioni. «Mi sembra poco dire di sentirmi defraudato e offeso. Credo che mi sia stato impedito di rispettare il mandato ricevuto da chi mi ha eletto. A loro devo rendere conto del mio operato e l?unica cosa in coscienza che oggi mi sento di fare nel loro esclusivo interesse è di rassegnare le mie dimissioni da consigliere e da vice presidente federale».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA