Era il 1984 quando un gruppo di persone coinvolte nel volontariato e nell’impegno politico-sociale fondava la Cooperativa Sociale Il Cantiere di Albino in provincia di Bergamo. Nella scelta ha contato il desiderio di trasferire la vocazione solidale in un progetto di impresa; l’aspirazione a “fare bene” e non solo a “fare del bene”. Oggi questa onlus che si occupa di sviluppare proposte educative indirizzate a minori, adolescenti e giovani per favorirne la crescita e prevenire ogni forma di disagio conta 120 dipendenti e 40 tra soci lavoratori e soci ordinari. Tra le tante attività che svolge è anche capofila di un innovativo progetto nell’ambito del Bando “Infanzia, prima” promosso da Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo e Fondazione Con il Sud.
Il progetto, attuato nei territori di Alzano Lombardo e Nembro (due Comuni limitrofi, a pochi chilometri da Bergamo, con una popolazione complessiva di 25.258 abitanti) si intitola “In viaggio… giochi e servizi aperti e itineranti” e ha una particolarità: si preoccupa di intercettare le famiglie svantaggiate con bambini da 0 a 6 anni che rimangono escluse dai servizi per la prima infanzia, avvicinandole nei luoghi che frequentano, principalmente parchi e biblioteche ma anche sedi associative o presidi sanitari come le farmacie. «Abbiamo scelto di incontrare le famiglie e i bambini vicino ai loro luoghi di vita, qualificando gli spazi che già frequentano con offerte informative, ludiche, educative», spiega il responsabile, Massimo Perrone.
«Ad Alzano Lombardo e Nembro vivono 1.367 minori da 0 a 6 anni (corrispondenti al 5,4% della popolazione), mentre circa il 9% è di origine straniera, percentuale che sale al 17% nella fascia prima infanzia, ma che non trova corrispondenza nella frequenza dei servizi», continua Perrone. «La crisi economica ha causato un forte impoverimento e spesso le madri sono costrette ad occuparsi a tempo pieno dei figli in età prescolare. Oltre al familiarismo forzato c’è anche la necessità di vincere i pregiudizi di quei nuclei più fragili culturalmente (stranieri o con bassi livelli di istruzione) rispetto alla capacità dei servizi all’infanzia di integrare in modo qualificante le competenze parentali».
Proprio per dare una risposta concreta si è deciso di “snidare” le famiglie svantaggiate andandole letteralmente a cercare una per una. “L’itineranza” e la diffusione delle iniziative su tutto il territorio, nei luoghi di vita delle famiglie, nei loro tempi rappresentano il valore aggiunto del progetto che è stato approvato nell’ottobre 2016 e si concluderà nel 2018. Nel primo anno ha coinvolto 398 genitori e 656 bambini.
Le attività previste vanno dallo Sportello orientativo ai Servizi alle famiglie e alle neo-mamme presso le sedi di alcune associazioni, dall’infopoint nelle farmacie ai momenti ludici di Giocando al Parco (da maggio a ottobre), dallo Spazio gioco-bus/ludobus all'iniziativa del “Baratto Sociale ”.
«Tutte proposte modulari, flessibili e “leggere” che permettono la fruizione di attività educative e la sperimentazione di una vicinanza fiduciosa agli operatori», commenta Perrone.
Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande
Adriano Olivetti
Fiore all’occhiello del Progetto è il Ludobus “La Freccia Azzurra”, coordinato e condotto dalle educatrici della Cooperativa Sociale Il Cantiere. «Abbiamo deciso di chiamarlo così in onore di Gianni Rodari. Lo scrittore parlava di temi importanti con leggerezza, e il suo fantastico treno transita sui binari della solidarietà, tocca le stazioni dell’amicizia, corre verso un sorridente futuro», continua il responsabile del progetto. Il ludobus è uno Spazio gioco itinerante che fa tappa tra i Comuni di Alzano Lombardo e Nembro in quelle aree lontane dal centro che rendono più difficile per le famiglie usufruire delle iniziative per la Prima Infanzia offerte dalle due amministrazioni».
Tra le tante azioni proposte dal progetto, da evidenziare c’è anche quella del cosiddetto “Baratto sociale” pensato per costruire un sistema di valorizzazione economica, non monetizzata, della retta di frequenza dei servizi, che agevoli le famiglie in difficoltà (attualmente una decina), trasformando il costo in ore di lavoro socialmente utile, da svolgere a favore dei partner di progetto, a partire dalle competenze personali. «Da questo sono derivati percorsi di certificazione delle competenze che hanno consentito ad alcune persone di trasformare il tempo del “baratto” in un ulteriore beneficio», conclude Perrone.
Inoltre la cooperativa Il Cantiere fornisce strumenti di orientamento su forme integrative di sostegno al reddito, iniziative di Youth Employment (Garanzia Giovani, Leva civica, doti lavoro) per aiutare le famiglie a uscire dallo stato di vulnerabilità sociale. Un ottimo modo di passare “dal dire al fare”.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.