Siria

Mohammad Alaa, una storia d’umanità ad Aleppo

di Cristina Barbetta

Nonostante gli orrori della guerra Mohammad Alaa lavora eroicamente tutti i giorni per aiutare i più bisognosi di Aleppo: anziani, bambini, disabili, orfani. E anche gli animali. Abbiamo incontrato Alessandra Abidin, tramite diretto con Alaa, che ha costituito il gruppo Facebook “Il Gattaro d’Aleppo”, per supportare con donazioni la causa di Mohammad, aiutando le persone disagiate della città, e i gatti.

Mohammad Alaa Aljaleel è un siriano di Aleppo, un uomo molto semplice, animato da umanità e misericordia, “le cose più preziose di questa vita”.
Avrebbe potuto andare via, lui, la moglie e i tre figli. Ha deciso di restare. Per un grande amore nei confronti della sua terra, della sua gente, e anche degli animali. Prima della guerra faceva l'elettricista, ora guida l'ambulanza, fa il soccorritore e si occupa quotidianamente delle persone più bisognose: anziani, bambini, disabili, orfani.
Oltre a salvare la vita della gente, dal 2011 ha iniziato a prendersi cura anche dei gatti abbandonati dalle famiglie che scappavano dalla guerra. Da allora ha continuato a farlo, nonostante i continui bombardamenti.

La sua storia si lega a quella di Alessandra Abidin, una giovane violinista di origine libanese che vive a Cremona, e che si imbatte su internet nella storia di Alaa. Accomunata dalla passione per i gatti, decide di aiutarlo, creando lo scorso novembre un gruppo Facebook, “Il gattaro d'Aleppo”, per mettere assieme tutte le persone che desiderano sostenere la causa di Alaa.

“Mohammad mi ha detto che in tanti lo avevano già contattato, ma che non erano poi riusciti a comunicare con lui perché non parlano arabo”, spiega Alessandra Abidin.
Grazie alle donazioni del gruppo, che oggi conta più di 3400 membri e continua a crescere, Alaa ha potuto realizzare un gattile ad Aleppo, il primo in Siria, che ospita gatti, e anche qualche cane, e che ha chiamato “Il rifugio di Ernesto”, in memoria del gatto di Alessandra, scomparso da poco.
Il gruppo Facebook, che riunisce membri di tutto il mondo, ha creato attraverso i gatti una grandissima rete di solidarietà anche nei confronti delle famiglie e delle persone più disagiate di Aleppo, che ricevono donazioni da parte dei membri del gruppo.

Dobbiamo cercare di non perdere mai la generosità e la tenerezza. Sono molto colpito dalla generosità di chi ci aiuta e sento la responsabilità di dare il buon esempio.

Mohammad Alaa

Com’è nata questa grande ondata di supporto?
“Per inaugurare il gattile Mohammad Alaa è andato a trovare delle famiglie bisognose di Aleppo, portando le donazioni del gruppo. Adesso tutte le famiglie che Alaa ci ha fatto conoscere hanno dei benefattori: tanti membri del gruppo si sono affezionati a queste famiglie e fanno delle donazioni per aiutarle. E' diventata una sorta di adozione a distanza. Queste famiglie non sono espatriate perché hanno bambini disabili, o perché sono troppo povere. Non ci sono più molte famiglie che vivono ad Aleppo e quelle che ci sono sono molto disagiate".
La storia di Alaa ha attirato l’attenzione dei media grazie agli scatti del reporter siriano Hosam Katan, che ora ha lasciato la Siria. Le foto che Katan ha fatto di Mohammad Alaa sono state riprese da testate internazionali, come Newsweek, e in Italia dal Corriere della Sera e dalla Stampa (l'immagine di Alaa con il gatto rosso in braccio è stata scattata proprio da Hosam Katan).
Per il suo straordinario impegno umanitario il gruppo “Il gattaro d'Aleppo” ha nominato Mohammad Alaa al prestigioso premio CNN Heroes.
Il gattile è anche un parco giochi, che Alaa ha voluto creare perché i bambini possano giocare con i gatti e trovare quell'umanità e tenerezza negate dalla guerra.

1/5

“Grazie a questi gatti le famiglie di Aleppo si sono conosciute e sono supportate”, dice Mohammad Alaa. E gli abitanti della zona pensano che “Questi gatti hanno portato bene e fortuna anche a noi”.
Un forte legame di amicizia e solidarietà unisce Alaa ad Alessandra Abidin.

Ci sentiamo al telefono tutti i giorni. A volte sono io che cerco di sostenerlo quando la zona è più colpita dai bombardamenti, a volte è lui che mi supporta perché io ho paura per lui, per gli abitanti di Aleppo, e per i gatti, e lui ha molto più coraggio di me.

Si è creata anche amicizia tra i membri del gruppo, che spesso si mettono d'accordo per fare delle donazioni assieme.
Le donazioni vengono gestite da Alessandra Abidin in modo molto trasparente: “Le somme donate arrivano all'associazione per cui Mohammad Alaa lavora come conducente di ambulanza, la Syria Charity, che poi le consegna a lui. Nel gruppo Facebook inserisco sempre i file con i nomi dei donatori e la somma donata. Ho contattato il presidente della Syria Charity, che ha sede in Francia, per organizzare le donazioni ad Alaa”.
Si è appena conclusa la raccolta fondi realizzata dal gruppo Facebook per comprare un'autoambulanza che consenta ad Alaa di andare a salvare i gatti anche nelle zone più lontane della città.
“Alaa mi ha detto che ora c’è il rischio che Aleppo venga isolata, com'è successo a Madaya dove la gente è morta di fame, quindi stiamo raccogliendo fondi per comprare scorte, anche per i gatti. Gli abitanti di Aleppo stanno mettendo via scatolame e cibo a lunga scadenza per paura di venire isolati.
Conclude Alessandra Abidin: “Alaa è una persona molto semplice, molto pulita e veramente di grande cuore, lo capisci anche da come parla. E' cresciuto fin da piccolo con un grande amore per gli animali e per il prossimo”.

La foto di apertura e le foto della gallery sono del reporter siriano Abu taym al halabi.
La foto di Mohammad Alaa con il gatto rosso è del reporter siriano Hosam Katan.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.