Il Garante per l’Infanzia, in Sicilia c’è quello “Ombra”

di Elisa Furnari

Molte regioni  hanno  istituito il loro Garante regionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (per chi volesse l’elenco è pubblicato alla pagina http://www.garanteinfanzia.org/garanti-regionali).  In maniera un po’ semplicistica – ma spero non troppo approssimativa – possiamo dire che  i Garanti regionali sono figure che attraverso la promozione di eventi ed iniziative, ma soprattutto  grazie “all’ascolto” dei minori e delle realtà che operano con e per essi, fanno acquisire ai minori la consapevolezza dei diritti di cui sono titolari e contribuiscono alla ridefinizione dei servizi socio-assistenziali ad essi dedicati.

Questa figura di “garanzia”, appunto, appare non solo utile ma indispensabile per quei territori in cui, complessivamente, le condizioni di vita di minori sono critiche; come spesso accade, però, i ragionamenti più semplici conducono alle realtà più inspiegabili! La Sicilia infatti di politiche e interventi per l’infanzia pochi ne fa ma allo stesso tempo del Garante  non sembra averne bisogno…in fatti il Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza non ce l’ha.

Per trovare il Paradosso basta leggere il Rapporto “Bambini Senza – Origini e coordinate delle povertà minorili” curato da Save the Children e scoprire che in Sicilia: il 39% dei minori vive in povertà relativa (media nazionale 19%), si spendono solo 70 euro pro capite nei servizi sociali destinati ai minori (113 media nazionale), i minori sono frequentemente sottoposti a privazioni (un bambino su 10 non può permettersi una settimana di vacanza; 1 su 15 non ha svaghi extrascolastici; uno su 10 non frequenta alcuna attività sportiva; uno su 5 non legge un libro).

Il quadro complessivo, lo stesso delle comunità alloggio sovraffolate tanto di bambini quanto di operatori non pagati o di spazi e tempi negati ai minori, è quello dell’assenza di una strategia o meglio di politiche per l’infanzia…cioè di investimenti sul futuro e sul presente. Chissà se il Governatore Crocetta nella sua rivoluzione aveva previsto anche questo.

A fronte di tutto ciò però i siciliani hanno una straordinaria capacità di riorganizzarsi, da qualche giorno infatti è iniziato il percorso per la costituzione dell’ “Ufficio del Garante Ombra per i diritti dei minori e degli adolescenti”, che ha già raccolto le prime adesioni del mondo del privato sociale.

Dopo la “Meter Onlus” di Don Fortunato di Noto, storicamente impegnata in azioni di tutela dei minori (www.associazionemeter.org), la “Fondazione Èbbene” che si occupa di sostegno  alle comunità attraverso sistemi di welfare di prossimità (www.ebbene.it) e l’ “Asa Onlus” (www.asaonlus.com) impegnata nel campo delle adozioni internazionali, molte altre realtà ma anche privati cittadini, hanno sposato la causa.

Grazie a queste oganizzazioni oggi è possibile firmare online una petizione per chiedere l’istituzione in Sicilia dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, (http://www.asaonlus.com/adoz/petizione-firmiamo-per-i-diritti-dei-piu-piccoli/) rafforzando la rete e forse risvegliando quelle Istituzioni troppo distratte davanti a un tema così importante. Nel contempo verrà creata “un’autorità autocostituita”, l’Ufficio del Garante Ombra per l’infanzia e l’adolescenza, che si alimenti delle esperienze dei professionisti e delle realtà che dei minori “hanno cura e vogliono prendersi cura”…sperando che “dall’ombra” prima o poi si possa uscire. E’ proprio vero tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano (Il piccolo principe, Antoine de Saint- Exupéry).

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