Volontariato

Le 10 storie che vi hanno lasciato un segno

Ecco la top ten delle stories più cliccate su VITA nel 2022. Dalle adozioni all'affido, dagli anziani al carcere, dalla disabilità al bullismo, storie di persone o intere comunità che vi hanno colpito

di Giampaolo Cerri

Che storie, nel 2022.

Le stories di VITA, che trovate nell’apposita sezione del nostro portale. Durante l’anno che si sta per chiudere, ne abbiamo raccontate molte: bambini, volontari, sportivi, genitori, detenuti, anziani, ognuno con una particolarità, ognuno con un percorso, ognuno con una cifra personale, a volte intima, di racconto.

Quella che è risultata la più cliccata è la storia di un giovane sportivo, trionfatore, in agosto, agli europei di atletica disputatisi in Germania. È il fondista Yeman Crippa, che ha vinto la medaglia di bronzo nei 5.000, poi l’oro nei 10.000 e che ripercorre, letteralmente quindi, i passi dei grandi come Cova, Mei e Antibo.

Il nostro Luigi Alfonso ricostruisce in La storia di Yeman, un oro che vale doppio come il giovane atleta sia originario di Dessiè (Etiopia) e sia «arrivato dall'Etiopia con un fratellino e sei cugini, tutti adottati da una coppia di milanesi, Roberto e Luisa Crippa. E lui racconta: “I miei genitori adottivi mi hanno dato una possibilità: una vita normale, un tetto, la scuola, l’atletica. Sono partito dal nulla”».Una storia che ha fatto giustamente il pieno di clic.

Sempre di adozione parla la seconda storia più letta nel 2022 e la scrive, di nuovo, il nostro collega Alfonso, che ha un talento speciale per la narrazione di queste vicende in cui l’umano emerge a ogni curva del racconto.

In Jacqueline, la maestra che insegna ad amare, del 23 febbraio, c’è la vicenda umana di una 43enne adottata da piccola in Cile e arrivata in Sardegna. Le sue fatiche, i suoi dolori, i suoi giovani hanno colpito molti lettori. Così come il suo percorso verso le origini: «Tre anni fa, mi sono recata in Cile alla ricerca delle mie origini. Speravo di rintracciare la mia famiglia naturale, ma non ci sono riuscita. Quando sono andata a Rancagua, ho rivisto dopo oltre trent'anni Suor Ivonne: sono stati momenti bellissimi, sembrava che non ci vedessimo dal giorno prima. Mi ha abbracciata con tanto amore. E i ricordi hanno iniziato a riaffiorare, tra le lacrime: un'emozione fortissima»

Ci si sposta di poco, sull’affido, per la terza story più letta. La firma Sara De Carli un’espertissima del tema e dei bambini in generale. In questo caso, più che di una persona, De Carli ha parlato di un grande progetto Bond Building for Teens, che ricerca possibilità di affidamento famigliare per adolescenti, diversamente “costretti” alla comunità.

Scrive De Carli: «Gli addetti ai lavori li chiamano “percorsi di affiancamento relazionale per ragazzi con deprivazioni familiari”, nei fatti significa trovare affidanti o affiancanti per adolescenti temporaneamente fuori dalla loro famiglia di origine, che vivono in comunità. Il progetto è attualmente in corso in nove territori dell’Italia centro-meridionale, è promosso da "Progetto Famiglia" e finanziato dal dipartimento per le Politiche della famiglia sul bando "Educare Insieme". L’idea è di modellizzare e dare validità scientifica a un’esperienza in atto da una decina d’anni».

Si deve alla penna di Sara Bellingeri la quarta storia più letta: L’ospedale che sa capire le persone con disabilità. Ci troverete la genesi del “Percorso Delfino” che, da 12 anni, rende un ricovero al nosocomio di Mantova, il “Carlo Poma”, meno gravoso per pazienti con disabilità e per i loro caregiver. Un percorso, spiega Bellingeri, pensato per la «portare l'équipe e il servizio fuori dall'ospedale».

Ci porta invece ndietro nel tempo, grazie al lavoro di Emiliano Moccia, la quinta più letta nell’anno che si sta per chiudere. Racconta il lavoro che «da più di trent’anni Francesco Lotoro recupera la musica scritta nei campi di concentramento e nei gulag: ha raccolto oltre 8mila spartiti, talvolta scritti persino sulla carta igienica». A Barletta, spiega Moccia, nascerà la Cittadella della “Musica concentrazionaria”, «dove questo inestimabile patrimonio troverà casa».

Un’altra concentrazione, quella delle nostre carceri, si occupa la story che il nostro Luca Cereda ha scritto dopo una visita nel penitenziario milanese di Opera. Qui i detenuti che possono lavorare all’interno dell’istituto, imparando a fare i liutai, hanno ricevuto un legname di pregio "affettivo", per così dire, quello dei barconi che attraccano a Lampedusa, col loro carico di dolore e speranze. «È il progetto “Metamorfosi” promosso dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, in collaborazione con il ministero dell’Interno, l’Agenzia delle Dogane e la Casa di reclusione Milano-Opera», racconta Cereda. Da dietro le sbarre di questo penitenziario lombardo, usciranno strumenti unici, capaci di suonare idealmente storie segnate dal dolore e dalla domanda di libertà: quello di chi ha solcato il mare a rischio della vita e quello di chi da legno trae i manufatti.

Parlano di anziani, di lotta al bullismo, di energia e di comunità le altre storie che completano questa decina di racconti capace di accomunare così tanti lettori di VITA nella lettura.

Ve le riproponiamo in ordine, tutte assieme, perché possano accompagnare le vostre riflessioni durante queste festività. E anche oltre.

  1. La storia di Yeman, un oro che vale doppio
  2. Jacqueline, la maestra che insegna ad amare
  3. AAA: affidanti o affiancanti per adolescenti cercasi
  4. L'ospedale che sa capire le persone con disabilità
  5. La musica nata nei lager salverà il mondo
  6. Nel carcere di Opera le barche dei migranti diventano violini
  7. Gli anziani del Sicomoro spopolano su TikTok
  8. Il sogno di Mirko e degli studenti che hanno detto “Mabasta” al bullismo
  9. A Napoli est, la comunità energetica è anche solidale
  10. Così un milione di api rigenera un piccolo borgo lucano

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