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La guerra è una follia: Aoi invita a mobilitarsi per la Pace

Le organizzazioni della Rete nazionale di AOI chiedono da subito che l’Unione Europea conceda immediato asilo politico a tutti i disertori ed obiettori di coscienza che si rifiutano di uccidere e morire nella guerra. AOI propone una mobilitazione che vada oltre la staccionata e parli al cuore e alla testa di tutte le persone coinvolgendole in un percorso il più diffuso possibile

di Redazione

«La guerra è una follia. La guerra è il male assoluto che mina il terreno della convivenza tra le nazioni. La guerra è la negazione dell’umanità stessa. La guerra, come le pandemie, le tante povertà, i disastri ambientali, va prevenuta. Una volta scoppiata, è difficile curarla. Per questo il fuoco della guerra va subito spento ed è irresponsabile alimentarlo. Viviamo da troppi anni una stagione di guerra diffusa in tutte le parti del mondo, che per la dimensione geografica è di fatto una guerra mondiale. La guerra ha impatti devastanti sulla popolazione civile e sulla vita del Pianeta, inevitabilmente ci trascina ad un punto di non ritorno. Questo punto di non ritorno, rischia, dopo decenni da Hiroshima e Nagasaki, di tramutarsi nella distruzione del Pianeta e la fine dell’umanità con il ricorso all’arma più letale ed irrazionale che l’uomo abbia mai costruito: la bomba nucleare. Quando la Pace chiama, come oggi vicino a noi e in tutto il mondo, occorre rispondere immediatamente. Siamo chiamati a fare qualcosa di concreto e d’impatto per fermare questo crimine», scrive AOI, associazione ong italiane.

AOI ritiene che sia fondamentale promuovere – dalle nostre comunità locali alle reti della società civile europea – una grande mobilitazione del popolo della Pace, cittadine e cittadini, per chiedere, attraverso testimonianze e azioni nonviolente:

  • l'immediata cessazione del fuoco

  • l'avvio di un reale processo di Pace con il protagonismo della diplomazia mondiale e delle Nazioni Unite verso una Conferenza Internazionale

  • l'accesso sicuro delle agenzie internazionali e delle organizzazioni non governative al fine di garantire piena agibilità nei territori dei conflitti per l’assistenza umanitaria alla popolazione

Le organizzazioni della Rete nazionale di AOI chiedono da subito che l’Unione Europea conceda immediato asilo politico a tutti i disertori ed obiettori di coscienza che si rifiutano di uccidere e morire nella guerra.

AOI propone una mobilitazione che non ripeta riti ormai consunti, che non si rivolga alle diverse anime pacifiste già convinte del ripudio della guerra e delle armi, ma vada oltre la staccionata e parli al cuore e alla testa di tutte le persone coinvolgendole in un percorso il più diffuso possibile. «Già il 21, 22, 23 ottobre», scrivono, «saremo in piazza in diverse città sull’appello promosso da Europe for Peace e siamo a disposizione della promozione di una manifestazione nazionale che vogliamo di popolo, includente ed in grado di incidere sulle istituzioni nazionali ed europee. La ricchezza messa in campo con le carovane di Pace in Ucraina di STOP THE WAR NOW potrebbe adesso attraversare l’Italia e l’Europa. Un itinerario, una staffetta di Pace appunto, che veda tappe nel maggior numero di paesi e piazze italiane ed europee generando la costituzione di comitati, e luoghi unitari, in cui proseguire quotidianamente l’impegno per la Pace. Chiediamo pertanto a donne e uomini delle amministrazioni locali, al mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport, alle migliori energie dell’associazionismo e in particolare di quello giovanile, al mondo dell’istruzione di far parte di questo equipaggio di Pace e di speranza. AOI ci crede e si impegna a rafforzare questo percorso portando il messaggio di Pace e solidarietà alle realtà e comunità con cui nel mondo le sue organizzazioni operano fattivamente nell’aiuto umanitario, nella cooperazione internazionale e nella difesa e tutela di diritti umani.

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