Cultura
A Venezia sbarca “Rosa”: quando l’Alzheimer cancella i volti
Al Festival del Cinema di Venezia è stato presentato "Rosa", un corto di 4 minuti prodotto dalla cooperativa sociale La Meridiana di Monza. «La brevità è una caratteristica anche dello stare accanto a una persona con Alzheimer. La perdita della momoria fa ancora molta paura. Vogliamo creare un'emozione, che resta più a lungo e andare nelle scuole», dice l'autore Marco Fumagalli
Un corto di 4 minuti appena, perché la brevità caratterizza anche la relazione con le persone con Alzheimer. Breve con loro è lo spazio di attenzione, di memoria, di dialogo. Si intitola Rosa, parla di Alzheimer ed è stato presentato ieri al Festival di Venezia, nello spazio Italian Pavilion, durante la 79^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Rosa è stato pensato da Marco Fumagalli, coordinatore dei servizi educativi della cooperativa sociale La Meridiana di Monza, dove è nato il primo Viaggio Alzheimer d’Italia e da Marco Falorni, della casa di produzione Libero Produzioni, con le voci di Leo Gullotta e Silvia Cecchetti.
«Abbiamo voluto utilizzare questo formato perché è quello che più si avvicina all’argomento che affrontiamo», spiega Fumagalli. Nel cinema «la brevità richiede un’attenzione rafforzata, nella brevità possiamo inserire simboli più che racconti, nella brevità bisogna concentrare le emozioni in modo che anche il ricordo sia mantenuto più vivo. Sono tutti temi che decliniamo anche nel nostro lavoro quotidiano».
Rosa è un simbolo di come l’Alzheimer rubi la realtà presente lasciando però il profumo della vita passata, ricca di esperienze e di eventi importanti. E di come vivere accanto all’Alzheimer vuol dire non smettere di cercare la persona nascosta nella dimenticanza. «Il primo tema su cui abbiamo messo l’accento è quello della comunicazione, dobbiamo imparare a trovare un canale di comunicazione corretto con chi convive con una malattia come l’Alzheimer, dobbiamo cambiare la nostra comunicazione verso persone che vedono la realtà con un altro paio di occhiali rispetto al nostro. L’altro tema è la morte. È un corto che si rivolge a tutti, che vuole creare un’emozione sulla quale chiunque, dall’adolescente al familiare, dalla persona più coinvolta a quella più lontana può fare una piccola riflessione. È il primo passo per cercare di non avere timore di questa malattia, anche solo a parlarne. Perché l’Alzheimer e le demenze ancora spaventano, il tema della perdita della memoria spaventa».
La cooperativa sociale La Meridiana è stata la prima a realizzare in Italia, nel 2018, l’idea di un “villaggio” su misura per le persone con Alzheimer. "Il Paese Ritrovato" è come un piccolo borgo fatto di casette colorate, aggregate attorna alla piazza, alla chiesa, al parrucchiere. Le persone – attualmente 64 residenti – vivono in appartamenti protetti ma possono muoversi in modo autonomo nel paese: vanno al caffè, nei negozi, al cinema… si sentono a casa e allo stesso tempo ricevono tutti i servizi di cui hanno bisogno. «La cooperativa si occupa di persone con demenza da anni, l’idea era quella di costruire un prodotto più culturale che di stretta cura. Noi da sempre ci impegniamo per trovare soluzioni a problemi, questa volta abbiamo fatto una riflessione per provare a entrare nell’ambito dell’educazione, con la volontà di contribuire ad abbattere lo stigma che tuttora c’è non solo sull’Alzheimer ma su tutte le fragilità», racconta Fumagalli.
Non che l’argomento non sia mai stato toccato prima dal cinema, anzi: «Noi stessi spesso con i familiari abbiamo proiettato alcuni di questi film e proprio il 21 settembre, in occasione della Giornata Mondiale dell'Alzheimer, uscirà Quel posto nel tempo con Leo Gullotta, presentato sempre ieri a Venezia. Gullotta tra l’altro ha dato voce anche al nostro corto. Rosa, proprio per la sua brevità e le sue caratteristiche vuole essere lo strumento snello per una divulgazione costante sul tema, che non sia circoscritta al solo mese di settembre. Vorremmo portarlo nelle scuole, affiancargli un volumetto… le idee sono tante. È importante creare un livello di attenzione alto e costante, con garbo, senza creare paure e senza allarmare. Si parla tanto di società inclusiva ma questa rimane un po’ sulla carta», è la riflessione amara di Fumagalli.
Intanto, c’è stata la vetrina veneziana con i suoi 30 minuti di passaggio continuo. Il pubblico ha molto apprezzato. E il 21 settembre, grazie alla collaborazione con Rai Cinema Rosa verrà proiettato in 71 sale cinematografiche del circuito UniCi, per 319 proiezioni nell’arco della giornata.
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