Politica

Falabella: «Sulla disabilità chiediamo un contratto alle forze politiche»

«Nonostante le leggi ci siano, nella realtà la disabilità è tutelata solo a parole. Vogliamo obbligare chi andrà al governo del Paese a combattere l’abbandono, bandire la segregazione, dare concretezza all’uguaglianza delle opportunità e all’inclusione sociale delle persone con disabilità», dice il presidente della Fish, Vincenzo Falabella

di Redazione

«È nostra intenzione capire come le diverse forze politiche vorranno approcciarsi durante la prossima legislatura al tema della disabilità e, allo stesso tempo, vogliamo obbligare chi andrà al governo del Paese a combattere l’abbandono, bandire la segregazione, dare concretezza all’uguaglianza delle opportunità e all’inclusione sociale delle persone con disabilità»: così il presidente della FISH, Vincenzo Falabella, presenta l’appello programmatico elaborato dalla Federazione in vista delle prossime elezioni politiche. Un documento articolato in punti, dettagliati ed armonici tra di loro, in cui si chiedono politiche e servizi inclusivi, strumenti normativi ed interventi normativi adeguati, il tutto in linea con i principi della Convenzione Onu sui diritti per le persone con disabilità e con le indicazioni operative contenute nelle diverse norme esistenti e in quelle in fase di completamento come la Legge Delega sulla disabilità.

«Non chiediamo semplici spot elettorali, ma un vero e proprio contratto che le forze politiche dovranno sottoscrivere con la Federazione e di conseguenza con l’intero movimento associativo delle persone con disabilità e con le loro famiglie», dice Falabella. «Nonostante le leggi e i riferimenti teorici ci siano, nella realtà la disabilità è tutelata solo a parole, perché la politica non sa concretamente sostenerla. E non si impegna a farlo. Nell’attuale campagna elettorale, fino a questo momento, il tema non è entrato: non si è sentito nessun leader politico parlare di disabilità e delle azioni da perseguire qualora andranno a governare il nostro paese. Ci prepariamo, quindi, ad una estate impegnativa, sicuramente calda. Non si può abbassare la guardia».

Il documento-appello è allegato in calce alla news.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.