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Tutori volontari: dopo due anni fa il primo step il decreto rimborsi

La legge di bilancio 2020 stanzia un milione di euro l'anno per i rimborsi ai tutori volontari: ma ad oggi il fondo non è ancora operativo, a dispetto delle tante denunce. Ora però c'è una novità: il 13 giugno il Ministero dell’interno ha inviato al Ministero dell’economia lo schema di decreto. Lo annuncia il sottosegretario Sibilia

di Sara De Carli

Qualcosa si muove sul fronte dei rimborsi delle spese sostenute dai tutori dei minori stranieri non accompagnati: lo scorso 13 giugno il Ministero dell’interno ha inviato al Ministero dell’economia lo schema di provvedimento per l’acquisizione del prescritto concerto. A dare la notizia è il Sottosegretario Carlo Sibilia, che ieri i Commissione Affari Costituzionali ha risposto a un’interrogazione presentata da Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali e deputato del MoVimento 5 Stelle, sui tempi di adozione di 34 decreti attuativi di competenza del Ministero dell'interno, fra cui appunto questo.

«Speriamo che il ministro Franco dia quanto prima il via libera al decreto. Questo ritardo è irrispettoso verso l’impegno dei tutori volontari. Ci sono tre milioni di euro fermi, un milione all’anno dal 2020, voluti espressamente dal Parlamento. Sbloccarli è un atto doveroso e per questo ho presentato più interrogazioni», afferma Brescia.

La legge di bilancio 2020 (articolo 1, commi 882-883) stanzia infatti un milione di euro all’anno per interventi a favore dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati, tra cui anche il rimborso delle spese sostenute nello svolgere la tutela e un rimborso alle aziende che renda possibile ai tutori dei permessi retribuiti, fino a 60 ore a tutore. Ad oggi però quel Fondo ancora non è operativo, benché il decreto attuativo del Ministero dell'interno, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, avrebbe dovuto essere adottato entro sessanta giorni dall’1 gennnaio 2020. Ad aprile 2021, osservando come dopo più di un anno il decreto attuativo non risultasse ancora adottato, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, aveva scritto al Ministero dell’interno e a quello dell’economia e delle finanze per sollecitarne l’approvazione: «I tutori sono un anello essenziale del sistema di accoglienza: non solo costituiscono il punto di riferimento per minori stranieri non accompagnati, ma rappresentano il punto di raccordo per gli altri attori del sistema: servizi sociali, centri di accoglienza, uffici scolastici regionali e scuole, tribunali e procure minorili», sottolineava Garlatti. «Svolgono una funzione fondamentale, a cui dedicano la cosa più preziosa: il loro tempo libero. Non ritengo giusto che debbano anche sostenere, senza alcuna possibilità di rimborso, le spese legate all’esercizio dei loro compiti».

Oggi Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, si dice «contenta che l’iter per l’approvazione del decreto ministeriale sulle misure di sostegno ai tutori volontari abbia avuto un’accelerazione e mi auguro che si arrivi all’adozione del provvedimento finale in tempi celeri. In proposito voglio ricordare che il procedimento è stato avviato dopo che l’Autorità garante ha sollecitato lo sblocco dei fondi con una nota del 14 aprile dello scorso anno al Ministero dell’interno e al Mef. Il numero dei minori stranieri non accompagnati sta progressivamente aumentando in considerazione dei conflitti in corso in tutto il mondo, dei cambiamenti climatici e delle crisi sociali. È urgente investire sul sistema di tutela volontaria anche con interventi per supportare concretamente l’attività dei tutori volontari, che mettono a disposizione il proprio tempo per sostenere i minori stranieri non accompagnati nel loro percorso di integrazione. Non ritengo giusto che debbano anche sostenere, senza alcuna possibilità di rimborso, le spese legate all’esercizio dei loro compiti. Ricordo che si tratta di un provvedimento atteso da anni e che finalmente è giunto a un passaggio decisivo. Mi auspico sia il più rapido possibile».

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