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5 per mille, il delirio del senatore Rufa

Una nota del senatore della Lega prova a difendere la sua proposta di legge che ha sollevato la mobilitazione di VITA e di tutto il Terzo settore. Un comunicato sconclusionato che rivela la strumentalità e l'estraneità del pdl rispetto alla natura del 5 per mille. Caro senatore Rufa, l'unica soluzione è ritirare la proposta e nel caso scriverne una a favore delle necessità previdenziali delle Forze di Polizia e delle Forze Armate che legittimamente (soprattutto nell'anno che porta alle elezioni) evidentemente le stanno a cuore

di Redazione

Non ce ne era bisogno. Ma a conferma che la proposta di legge Rufa è una macchia che va cancellata subito, senza se e senza ma, è arrivata una nota ufficiale del senatore della Lega per Salvini.

  • Un comunicato sconclusionato e perfino supponente quando nell’incipit invita il Terzo settore «a una più attenta riflessione sui contenuti del pdl Rufa e di fare squadra per perfezionare il testo del provvedimento, evitando polemiche pretestuose che danneggiano tutti senza migliorare nulla». Caro senatore, la riflessione non solo è stata attenta, ma anche prolungata visto che è da oltre un anno, dall’approvazione del testo in prima lettura a palazzo Madama, che l’intero settore compatto le chiede di fare marcia indietro. Nessun pretesto. Il suo testo è un obbrobrio.
  • Ma continuiamo la lettura della nota di Rufa: «Anzitutto occorre specificare che il testo non introduce un fondo assistenza per il personale di Forze di Polizia e delle Forze Armate ‘tout court’ ma li vincola ad una funzione solo previdenziale, come ad esempio il sostentamento per le famiglie di agenti deceduti in servizio. Bisogna poi ricordare che dopo l’approvazione in Senato, il testo ha già visto delle proposte emendative che arrivano proprio dalla Lega. In primis di un aumento di 300 milioni del fondo previsto per il 5xmille, che passerebbe dagli attuali 500 circa ad un totale di circa 820, garantendo maggiori contributi a disposizione di tutti». Il 5 per mille è una legge dello Stato dal 2006 riformata nel 2017 con il nuovo codice del Terzo settore a cui sono seguiti altri aggiustamenti normativi (l’ultimo è stato il dpcm del 23 luglio del 2020, se Rufa vuole informarsi suggeriamo la lettura di questo speciale curato da Vita che può scaricare qui in cui può trovare anche una serie di Faq). La ratio della legge non ha niente a che vedere con il sostegno previdenziale di una specifica categoria. Se Rufa legittimamente (specie in un anno pre-elettorale, viste le tempistiche) ritiene che il personale di Forze di Polizia e delle Forze Armate meritino una legge ad hoc su questo fronte, la scriva, la doti di un budget autonomo e vada a raccogliere i voti in Parlamento, non si nasconda dietro il buon nome del 5 per mille, norma utilizzata da oltre 16 milioni di contribuenti.
  • L’evocato aumento di 320 milioni del budget sembra una barzelletta: sono anni che gli enti chiedono un adeguamento del Fondo in modo che lo Stato destini alle finalità sociali previste dalla legge tutte le risorse indirizzate dagli italiani e non solo quelle contenute nella capienza che oggi è a quota 525 milioni. Tenga conto poi il buon Rufa che nel 2021 i contribuenti a causa della crisi hanno versato un 5 per mille più povero rispetto agli ultimi anni, pari a 507 milioni di euro. Proporre un balzo da 320 milioni non ha quindi senso alcuno, a meno di considerare questo importo la stima delle risorse che potrebbero andare alle Forze armate. Giusto per saperlo: 320 milioni su 525 sono il 60%. Significherebbe cambiare i connotati dell’unica misura di sussidiarietà fiscale prevista dal nostro ordinamento. Un follia.
  • A cui ne segue un’altra. «Viene inoltre introdotta maggiore libertà di scelta per il cittadino attraverso il meccanismo della multipla distribuzione: una novità attesa da tempo e che darà a ciascuno la possibilità di destinare la propria quota del 5xmille anche a più realtà e non soltanto ad una. Iniziative importanti e novità che non sono contro le associazioni ma andrebbero a migliorare il sistema del Terzo settore, nell’ottica di valorizzare il quadro complessivo. Peraltro come Lega abbiamo anche proposto al Ministro per l’Istruzione di inserire il volontariato nel percorso scolastico come elemento di valutazione, per stimolare i giovani a prendere parte alla cosa pubblica nell’interesse della collettività». Caro Rufa, nessuno ha mai sentito il bisogno di introdurre la scelta multipla nel 5 per mille. Quanto al volontariato nei percorsi formativi, benissimo, ma non c’entra nulla col 5 per mille.
  • «In conclusione dire che il pdl Rufa», sostiene lo stesso Rufa, «è un ‘pericoloso precedente’ e sostenere che ‘va a snaturare la funzione del 5xmille’ non solo è scorretto, ma sembra dimostrare che la volontà non è quella di confrontarsi nel merito ma di creare confusione per affossare un lavoro utile anche al terzo settore. Auspico che questa polemica possa terminare al più presto e che tutti si possa fare squadra e confrontarsi realmente sui contenuti del testo, che non è contro le associazioni ma ha l’obiettivo di introdurre migliorie e novità utili sia al Terzo settore che agli uomini e donne in divisa».lI senatore leghista conclude dichiarando che queste supposte migliorie servirebbero al Terzo settore e agli uomini e alle donne in divisa. Perché mai questa norma dovrebbe servire alle donne e agli uomini in divisa? Non è nata per questo. I diritti e le necessità previdenziali delle donne e degli uomini in divisa vanno difesi e garantiti, nessuno lo mette in dubbio, ma non certo violentando il 5 per mille e a scapito di decine di migliaia di enti del Terzo settore.

Siamo al delirio. Rufa rinsavisca e ritiri questa dissennata proposta di legge.

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