Mondo
Ucraina, la guerra infinita anche contro gli animali
La Humane Society International si è mobilitata creando una rete di aiuti in 38 Paesi per i rifugiati che fuggivano con i loro pets. Anche dall'Italia con invio di cibo e raccolte fondi.
Lasciare di corsa la propria casa per fuggire dalle bombe significa portare con sé quasi sempre solo macerie, memorie e le poche cose necessarie che si acciuffano in fuga.Un fenomeno invece nuovo e più frequente a cui stiamo assistendo è che gli Ucraini che fuggono non sono affatto disposti a lasciare sotto le macerie i propri animali.
Portarsi dietro il cane, o il gatto, per quanto sia difficoltoso significa mantenere un patto di lealtà e di amore con i propri amici a quattro zampe ed è anche un gesto di umanissima protezione per ciò che rimane del nucleo familiare, oltre che una responsabilità e un segno di grande civiltà. Di fronte alla bruttura della fuga e della sopravvivenza non si lascia indietro chi è più debole, chi abbiamo deciso di crescere e proteggere malgrado gli eventi nefasti.
Così all’arrivo dei profughi nelle linee di confine, molte associazioni hanno dovuto organizzare trasporti ed evacuazioni anche per il “seguito” delle famiglie e moltissimi animali domestici sono stati così portati in salvo. Humane Society Internationa-Hsi è una realtà internazionale che in Europa solitamente si occupa di protezione animali, di fauna selvatica, è impegnata nella riduzione e la sostituzione degli animali nei test scientifici e di prodotto, nella la lotta al macello della fauna marina e nel migliorare le condizioni degli animali allevati per la loro carne, pelle e pelliccia.
Dall’inizio del conflitto, tra le altre associazioni animaliste, Hsi ha saputo costruire una rete di aiuti che ha coinvolto diversi paesi sia coinvolgendo partner e altre associazioni sia garantendo le cure veterinarie per gli animali provenienti dall’Ucraina in 38 paesi europei. Ha inviato tonnellate di aiuti alimentari, medici e di prima necessità sui territori di conflitto e nelle zone in cui arrivano i profughi. Un tir partito da Trieste lo scorso 25 maggio con Martina Pluda, direttrice per l’Italia di HSI/Europe, che lo ha salutato con queste parole: “Siamo lieti di poter fornire questi aiuti indispensabili per sostentare centinaia di cani e gatti in Ucraina. Grazie a Alfa Spedizioni e al loro staff ucraino, ci è possibile rafforzare il nostro sostengo a UAnimals e al loro intervento nel Paese. Da questa guerra è certamente emerso quanto sia profondo il rapporto tra le persone e gli animali, a tal punto che molti rischiano la propria vita per non lasciarli indietro. Ci auguriamo che questo carico di aiuti porti speranza e conforto a chi si prende cura degli animali afflitti della guerra”.
La compagnia aerea polacca LOT, la KLM, Buglaria Air e FLixibus hanno aderito e si sono coinvolte per accompagnare le famiglie e i loro animali, inoltre, grazie alla collaborazione di Caritas, ha accolto sul territorio italiano famiglie di profughi ucraini insieme ai loro pets, fornendo loro cibo e cure veterinarie gratuite: questa operazione si è concentrata in Friuli Venezia Giulia, dove sono state alloggiate decine di persone con i propri cani e gatti. Lo sforzo che queste reti organizzate richiedono, dimostra che non c’è retorica nella gratuità ma c’è un pezzo di mondo consapevole che con gesti e opere ha raggiunto una maturità e una responsabilità nel difendere la vita tutta, in ogni sua forma. Una civiltà silente che salva l’uomo e il legame che egli ha con le creature.
Una bella testimonianza e lezione che fa impallidire invece che abbronzare chi in estate soprattutto, abbandona i propri animali, solo perché non ha saputo organizzarsi per le vacanze.
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