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Pdl Rufa, c’è poco tempo per salvare il 5 per mille

Mobilitarsi a difesa del 5 per mille è necessario e urgente: martedì 14 e mercoledì 15 la Commissione Bilancio della Camera voterà già gli emendamenti. La proposta Rufa è calendarizzata in Aula per il 20 giugno ed essendo già stata approvata un anno fa al Senato, se nessuno la ferma potrebbe rapidamente diventare legge dello Stato

di Sara De Carli

C’è poco tempo per salvare il 5 per mille. Il progetto di legge Rufa – che destina le risorse del 5 per mille anche all’assistenza del personale delle Forze dell’Ordine e delle Forze armate, che già godono dei propri fondi previdenziali – arriverà in aula tra pochissimi giorni, lunedì 20 giugno per la sua discussione. La commissione referente, quindi, procederà a spron battuto con l’esame e il voto degli emendamenti presentati martedì: l’ordine del giorno dei lavori conferma che nelle sedute di martedì 14 giugno e mercoledì 15 giugno si affronterà l'esame della proposta, procedendo anche al voto degli emendamenti.

C’è bisogno quindi di una mobilitazione compatta e rapida, per far sentire ai parlamentari il completo disaccordo della società civile e del Terzo settore su questa proposta di legge. Tutti dobbiamo gridare con forza, attraverso i social, #NopdlRufa e #Difendiamoil5permille. Tutti dobbiamo scrivere ai membri della Commissione Bilancio della Camera, ai responsabili per il Terzo settore dei vari partiti, ai capigruppo, agli onorevoli dei nostri territori: qui trovate il testo da inviare e gli indirizzi mail per chiedere di fermare la proposta Rufa e di lavorare piuttosto per innalzare il tetto del 5 per mille, che negli ultimi anni è stato sempre insufficiente a coprire le scelte effettuate dagli italiani, rivelandosi nei fatti non un 5 per mille ma un 4 virgola qualcosa per mille.

«Il testo del senatore Gianfranco Rufa non ha né capo né coda e stravolgerebbe uno strumento di sussidiarietà fiscale che dal 2006 al 2020 ha consentito ai cittadini contribuenti di destinare oltre 6,5 miliardi di euro ai quasi 69mila enti iscritti alle liste del 5 per mille», ha scritto ieri Stefano Arduini, direttore di VITA, chiedendo ai parlamentari non di non accontentarsi di correggere il progetto di legge, ma di avere l’onestà di ammettere che votarlo al Senato è stato un errore e conseguentemente di cancellarlo.

«La proposta di legge Rufa è una grave minaccia alle attività a beneficio di tutta la collettività svolte dal Terzo settore, che per gran parte sono possibili esclusivamente grazie alle donazioni del 5 per mille. Il testo è per noi inaccettabile. Il Parlamento fermi questa proposta», ha dichiarato ancora oggi Vanessa Pallucchi.

Photo by Agê Barros on Unsplash

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