Non profit

Novara, nuovi impianti per uno sport inclusivo

Fondazione De Agostini si allea al Comune e ad alcune realtà associative cittadine rinnovando gli impianti del quartiere Sant'Andrea. Dal basket al parkour alle discipline per le persone disabili. E spazi per le famiglie e per i bambini. Un progetto che il ct della nazionale di basket, Romeo Sacchetti, ha voluto tenere a battesimo

di Giampaolo Cerri

Romeo "Meo" Sacchetti, indimenticata stella del basket nazionale e oggi commissario tecnico degli azzurri, ha fatto un canestro importante, nei giorni scorsi: ha prestato la sua immagine, la sua autorevolezza e la sua simpatia per accompagnare un progetto di riqualificazione di alcune aree sportive a Novara, città dove vive. Si tratta di un campo da basket e di una nuova area per l’allenamento outdoor, vere e proprie palestre all’aperto con zone dedicate al gioco di squadra e alla ginnastica a corpo libero, al parkour e alla calisthenics, inaugurati venerdì scorso.
Siamo in via Serrazzi e in Via Sarrocco, nel quartiere Sant'Andrea, periferia popolare dove lo sport e l'associazionismo sono opportunità importante di inclusione sociale.
A realizzare l'intervento, col progetto “Sport per tutti a Sant’Andrea”, la Fondazione De Agostini, con il Comune di Novara e le associazioni sportive del territorio ASD Novara Basket, ASD Polisportiva San Giacomo e Gymnasium Academy SSD. Insieme a loro la Comunità di Sant'Egidio-Piemonte-ONLUS. Il progetto prevede che nelle aree riqualificate siano previste anche attività ludico-ricreative con didattica innovativa per i bambini e i ragazzi, grazie al coinvolgimento del vicino Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini di Novara.
"Fondazione De Agostini si è fatta carico di tutte le spese e gli oneri necessari alla ristrutturazione e all’allestimento delle due aree", avverte una nota della fondazione di impresa del grande gruppo editoriale, "L’utilizzo e l’animazione degli spazi sono garantiti dalla collaborazione stabile tra le associazioni e le società sportive del territorio, i singoli cittadini e cittadine, che tutti insieme si impegneranno per valorizzare queste aree di pubblico interesse e attuare forme di cittadinanza attiva nella cura e gestione delle stesse. Gli spazi riqualificati sono presi in carico dall’Amministrazione Comunale che ne garantirà la manutenzione ordinaria e straordinaria e la vigilanza".


La prossimità di queste due aree con il Giardino Marco Adolfo Boroli, permetterà anche di dare spazio alla cultura, con spettacoli musicali e corali ed eventi rivolti ai cittadini. "Non mancheranno", prosegue la nota, "momenti di socialità e aggregazione a vantaggio della comunità̀ locale e in particolare delle nuove generazioni. Luoghi di tutti e per tutti, per favorire l’incontro, le relazioni interpersonali e combattere l’esclusione e l’emarginazione sociale".

Dal basket al baskin al parkour

Riguardo ai lavori realizzati negli ultimi mesi, il campo da basket è stato ripristinato con nuovi canestri, un nuovo fondo in gomma EPDM – materiale altamente elastico che assorbe gli urti, isolante acustico, con buona resistenza ed anti-slittamento – nuove protezioni e panchine. È stato inoltre installato uno spazio deposito per ospitare materiali di gioco e canestri per le attività di baskin (uno sport di squadra, giocato da atleti diversamente abili e normodotati insieme). L’ex pista per il pattinaggio di Via Serazzi è stata completamente ripensata ed è diventata un’area per lo street workout, il fitness, la calistenica e il parkour. Tutta l’attrezzatura è stata progettata con il contributo di Davide Garzetti, di un gruppo di ragazzi del quartiere e dell’associazione Gymnasium Academy SSD.

Per gli allenamenti di parkour ci sono muretti e sbarre a diverse altezze e difficoltà, mentre per l’allenamento a corpo libero c’è una panca per addominali, barre per push-up, barre per trazioni, parallele e scala orizzontale. Anche in questo spazio il fondo è stato rifatto con materiale EPDM. Quest’area è stata ripensata anche da un punto di vista estetico, con il contributo dei CreAttivi e il coinvolgimento di Truly Design, studio torinese specializzato in graffiti e arte murale, che ha realizzato un importante intervento di street art, dipingendo il fondo e la panchina lungo tutto il tracciato perimetrale. Entrambe le aree sono state dotate di una nuova illuminazione ed è stato predisposto un sistema di telecamere che saranno attivate a breve, per la sicurezza degli spazi.

Soddisfazione alla Fondazione: “Con la riqualificazione di queste due aree sportive del quartiere Sant’Andrea", ha spiegato la presidente Chiara Boroli, "la Fondazione De Agostini, assieme al Comune di Novara e con l’aiuto di tutti i partner, fa un ulteriore passo nel suo impegno per la valorizzazione delle periferie della città, cominciato con la realizzazione del Giardino Marco Adolfo Boroli, inaugurato nel 2019, progetto che era stato scelto per celebrare il decennale della Fondazione. La rinascita sociale di aree in stato di abbandono o degrado attraverso lo sport: è questa la finalità di “Sport per tutti a Sant’Andrea”. Ora tocca all’entusiasmo e alla passione sportiva di tutti i novaresi, e degli abitanti del quartiere, trasformare queste aree in uno spazio di incontro, divertimento, svago e benessere fisico e sociale”.
“Siamo contenti di questo nuovo dono di Fondazione De Agostini al quartiere e alla nostra città. Rimettere in uso spazi abbandonati o rinnovare aree consumate dall'uso, per offrire in forma nuova la risposta al bisogno di attività sportive all'aria aperta, aiuta a sentirsi parte di una comunità che ha un futuro. Uno sport
inclusivo e non esclusivo "per tutti" è anche un fattore di incontro, di costruzione di legami, di pace di cui tutti sentiamo un grande bisogno", sottolinea Daniela Sironi, responsabile di Comunità S.Egidio in Piemonte.

In apertura, una veduta area di un particolare dell'area, in una foto di @Claudio_Asile

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.