Cultura

Coop, sugli scaffali sta arrivando una rivoluzione

Annunciato un cambio nell’offerta dei prodotti a marchio che prende il via in questo mese di maggio e che vedrà nell’arco di due anni arrivare nei negozi circa 5mila nuovi prodotti che innoveranno l’offerta del 50%. Un investimento importante per garantire qualità e salvaguardia del potere d’acquisto in una congiuntura sempre più difficile con l’ambizioso di raddoppiare il fatturato del prodotto a marchio nell’arco dei prossimi 4 anni

di Antonietta Nembri

Una rivoluzione. Così Marco Pedroni, presidente Coop Italia e Ancc-Coop-Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori ha annunciato il cambiamento che prende il via in questo mese: nell’arco di due anni a partire da maggio arriveranno sugli scaffali circa 5000 nuovi prodotti (tra riformulazioni, cambi di packaging così da esaltarne i contenuti e proposte fino ad oggi inedite) che innoveranno l’offerta del 50% sia andando a coprire interi segmenti di mercato un tempo non frequentati dalla marca di un supermercato o ampliando significativamente le gamme già in essere, come l’esempio delle 57 varianti di caffè Coop a scaffale dalla prossima settimana, per andare a rispondere ai sempre più specifici bisogni di soci e consumatori.
Per il presidente Pedroni quello che sta portando avanti Coop «è un cambiamento non solo per le nostre imprese cooperative, ma è uno stimolo per tutto il mercato». Una rivoluzione che si assicura da parte di Coop avverrà nel rispetto dello storico impegno di Coop e dei sei caposaldi del prodotto a marchio: Bontà, Convenienza, Sicurezza, Etica, Ecologia e Trasparenza. Una vera e propria sfida che va a modificare completamente l’assortimento nella rete Coop composta da oltre 1100 punti vendita presenti in 18 regioni d’Italia rendendolo unico. Altrettanto ambizioso l’obiettivo; ovvero raddoppiare il fatturato del suo prodotto a marchio nell’arco dei prossimi 4 anni passando dagli attuali 3 ai 6 miliardi di fatturato (complessivamente Coop ha un giro d’affari di 14,4 miliardi di euro frutto dell’operato di 79 cooperative di consumatori di cui 7 grandi).
Un assaggio di quanto sta per accadere in realtà è avvenuto alla fine del 2021 quando a novembre è approdata nei punti vendita la nuova linea dei “rossi” (la linea di pomodori e derivati) passando da un’offerta di 22 prodotti a oltre 40 referenze. In questo caso la crescita delle vendite nei primi due mesi ha fatto segnare un +8%. A maggio e giugno i primi slot a entrare in assortimento saranno i prodotti della prima colazione e successivamente a cavallo dell’estate bevande alcoliche e analcoliche, pasta, primi piatti e condimenti, l'intera operazione dell'ampliamento dei prodotti a marchio arriverà fino al 2023.


«È una partita decisiva quella che ci accingiamo a giocare grazie a un progetto preparato da tempo e che pensavamo di attuare in una fase diversa da quella dell’iperinflazione e della guerra, ma crediamo che in una congiuntura economica così difficile i nostri soci e consumatori possano apprezzare quanto troveranno a scaffale perché il prodotto a marchio è davvero la migliore integrazione fra i valori di Coop e la convenienza» ha continuato Pedroni. «Allargare la presenza di Coop sullo scaffale significa offrire alle persone più libertà di scelta sia in termini di tipologia di prodotti, sia di posizionamento di prezzo. Un valore indubbio di fronte a un’inflazione crescente che sta già determinando impatti negativi sul carrello della spesa, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione». Nel corso della conferenza stampa, rispondendo ai giornalisti ha aggiunto «noi non facciamo la guerra ai grandi marchi o ai discount, abbiamo un modello diverso, ma i nostri consumatori avranno sempre a disposizione un'ampia scelta sia di prodotti a marchio sia delle grandi marche»

Per Domenico Brisigotti (nella foto a sinistra) direttore commerciale Food Coop Italia quello che sta avvenendo con questo allargamento dell’offerta dei prodotti a marchio è l’ultimo step di un percorso che ha l’ambizione di colmare il gap storico con altri Paesi, è un cambio di paradigma. «Teniamo fede ai valori da cui Coop è partita tanti anni fa ma guardiamo avanti e il progetto di riposizionamento non ha uguali nell’universo della grande distribuzione italiana e europea» continua Brisigotti «lo sviluppo della nostra marca privata sarà tale da rappresentare un unicum nel panorama nazionale, significa rivoluzionare l’offerta garantendo la presenza di marche di successo e non compromettendo la fedeltà del consumatore. Un assortimento così ampio permetterà di rispondere alle richieste di consumatori molto diversi, sempre più esigenti verso i quali continueremo a garantire i dettami irrinunciabili di Coop a partire dalla sostenibilità e dalla trasparenza delle nostre filiere. Al tempo stesso tutta l’offerta ancora più di prima proprio per la sua maggiore estensività funzionerà come un baluardo per difendere il potere di acquisto delle famiglie che inutile nasconderlo è la principale preoccupazione del momento che stiamo vivendo».

Quello che stiamo vivendo è un momento difficile che, per Maura Latini, Amministratrice delegata Coop Italia, non toglie la necessità di guardare lontano. Latini ha ricordato che i primi ragionamenti su questa iniziativa dedicata ai prodotti a marchio sono iniziati due anni fa «nel 2020 abbiamo iniziato a ragionare sulle tendenze dei consumi», sottolineando anche che il processo partito lo scorso anno arriverà alla sua ultimazione nei prossimi anni. «È un progetto di profondo cambiamento realizzato grazie alle competenze di prodotto e di analisi presenti in Coop Italia e dalle competenze di vendita presenti nelle nostre cooperative, un lavoro di squadra complesso ma ricco e produttivo. La nuova offerta prende forza dalla valutazione di ciò che sta succedendo nel mondo della grande distribuzione italiana che si sta profondamente trasformando: i discount continuano a crescere e sfiorano quote del 20%, gli acquisti in promozione sono tornati a aumentare, negli ultimi 15 anni le marche hanno ceduto metà della loro quota di vendita. E in questo scenario così turbolento è arrivata prima la pandemia e ora la guerra. Noi ora stiamo guardando all’oggi ma anche al futuro» ha concluso Latini. «Da questo lavoro ancora in corso nascerà sicuramente la nuova Coop; stiamo infatti ridisegnando i contenuti portanti dell’offerta dei nostri punti vendita in modo che siano efficaci per rispondere alle esigenze dei soci e consumatori. L’innovazione assieme alla solidità dei contenuti valoriali frutto della nostra storia sono le basi su cui poggia l’intero progetto».

«Questo è un progetto che nasce grazie ai dipendenti Coop e ai soci. Abbiamo raccolto da loro decine di migliaia di segnalazioni e idee di prodotto, e abbiamo rivoluzionato gli assortimenti per andare incontro alle richieste. Un processo che mette davvero il socio al centro» ha chiosato Paolo Bonsignore, Direttore Marketing e Responsabile del Prodotto a Marchio Coop Italia che ha sottolineato come alcuni prodotti siano nuovi, come gli estratti di frutta e verdura, come si arriverà a 57 tipi di caffé e nell'offerta sono presenti tutte le fasce di prezzo. Si è fatta attenzione anche ai prodotti free from e al trend in corso in questo mercato con il passaggio dal bisogno al piacere. «Per numero di referenze trattate e rapidità di implementazione, si tratta del più imponente progetto di riposizionamento e rilancio mai sviluppato in Italia da un’azienda, sia essa di produzione che di distribuzione. Un challenge imponente che per la sua dimensione e per la velocità richiesta dai piani, ha reso necessario lo sviluppo di nuove metodologie di marketing e di ricerca».

Nell'immagine in apertura da sx Domenico Brisigotti, Maura Latini e Marco Pedroni – foto da ufficio stampa

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