Non profit

Fundraising, la rivoluzione è in arrivo. E corre sul QR code

Mooney offre gratuitamente al Terzo settore un servizio innovativo che allarga la platea dei donatori e permette un’instantanea rendicontazione

di Redazione

Innovazione e Terzo settore di nuovo a braccetto. Così come è accaduto nel passato, è il settore della raccolta fondi a registrare un avanzamento tecnologico che promette di far bene a molte buone cause.

Era successo ai primi anni di questo secolo, col ricorso all’sms solidale, con cui le compagnie telefoniche avevano offerto, a storiche realtà della cooperazione internazionale o della ricerca, uno straordinario volano, per campagne che stabilirono record di donazioni.

Stavolta è il fintech, ossia il mondo che sta alla confluenza fra la finanza e la tecnologia, ad aprire scenari nuovi per il fundraising. Un’azienda italiana, Mooney, la prima a occuparsi di proximity banking & payments, ossia di attività bancarie e di pagamento “di prossimità”, e cioè estremamente vicine alle persone e di facile utilizzo, mette a disposizione la propria piattaforma fintech agli enti del Terzo settore che, oltre a una grande facilità d’uso, consente funzionalità gestionali, legate alla rendicontazione, che prima avrebbero richiesto un notevole lavoro. E, questo ancor più rilevante, lo offre gratuitamente.

Mooney, nata nel 2020 dall’unione di SisalPay e Banca 5 (Intesa Sanpaolo), conta su una rete di 45mila punti vendita – tabacchi, bar ed edicole – completamente integrata con app e le più moderne piattaforme digitali.

Effettuare donazioni con Mooney è semplice e sicuro: basta presentare presso il rivenditore di fiducia il QR code ricevuto col bollettino di pagamento dall’associazione di riferimento. Una scansione veloce e, oplà, l’operazione è già conclusa. Grazie a questa rete, vero e proprio Generosity Network, le associazioni registrate al servizio possono ricevere fondi in maniera sicura e tracciabile, avendo accesso a una reportistica che consente loro di verificare, in tempo reale, l’andamento delle donazioni.


Non solo, durante le campagne, le mobilitazioni di piazza, Mooney offre una semplificazione non da poco: anziché raccogliere danaro contante, con la necessità di compilare ricevute e custodire dei valori, magari in condizioni di scarsa sicurezza, i volontari possono indirizzare i cittadini verso l’esercizio pubblico convenzionato con Mooney più vicino. Idem, in caso di eventi benefici, come concerti, spettacoli teatrali, cene: la donazione via Mooney consentirà alle associazioni di governarli in anticipo e studiare l’eventuale ampliamento dei posti disponibili.

Non è un caso che la prima organizzazione italiana a scegliere Mooney per le donazioni sia stata la Fondazione Dynamo, che i lettori di VITA conoscono bene, per il suo impegno, con Dynamo Camp, nelle terapie ricreative per bambini e adolescenti affetti da patologie croniche, e per la sua azione di innovazione sociale, anche a favore delle aziende, con Dynamo Academy. “Dynamo Camp ha già aderito alla piattaforma”, ha detto la ceo Serena Porcari, “che, grazie alla presenza capillare sul territorio e alla tecnologia di facile utilizzo, ci consente di attivare un ulteriore canale di donazione per alimentare la raccolta fondi in ogni area del Paese”. Così i volontari che gestiscono i 600 “Salvadynai”, inseriti in aziende e luoghi pubblici per la raccolta fondi, potranno adesso “svuotarli” presso un punto Mooney.

Soddisfatti evidentemente anche in casa Mooney: «In nostro è un importante progetto che mette il fintech al servizio del Terzo settore e testimonia il nostro impegno verso la responsabilità sociale con azioni concrete», conferma l’amministratore delegato Emilio Petrone, “Mooney porta la digitalizzazione anche nel mondo delle donazioni, grazie a transazioni tracciate e sicure attraverso una piattaforma fintech di pagamento, valorizzando allo stesso tempo la propria presenza capillare sul territorio”.

Info: sostenibilita@mooney.com.

La foto di apertura è di Morvanic Lee da Unsplash

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