Politica
Il (debole) lato sociale della Legge di Bilancio
Uno spazio per riepilogare le novità di stampo sociale contenute nella Legge di Bilancio 2022. Lo aggiorneremo man mano nei prossimi giorni
di Redazione
Iva al non profit
La Commissione Bilancio del Senato con un emendamento ha rinviato di due anni – al 1° gennaio 2024 – l’entrata in vigore della norma che assoggetta tutto il Terzo settore al regime Iva, norma che introduerrebbe costi, oneri organizzativi e ulteriore burocrazia per migliaia di piccole e piccolissime associazioni, senza beneficio per lo Stato. Per un verso il Terzo settore tira un sospiro di sollievo, ma certamente non c’è soddisfazione: il Terzo settore aveva infatti chiesto unito e compatto non il rinvio ma l’abrogazione delle norma, peraltro all’interno di un ormai improrogabile un intervento complessivo per uscire da una situazione di stallo relativa alla parte fiscale della Riforma del Terzo settore, che si trascina ormai da più di tre anni. Il Forum del Terzo settore ha chiesto quindi un tavolo di confronto subito a gennaio con il ministero dell'Economia e il ministero del Lavoro per definire insieme tutta la materia fiscale per il mondo dell'associazionismo, a partire dal regime Iva, ma non solo. «Esattamente un anno fa ci era stato assicurato un tavolo di confronto con il Governo» ha detto Vanessa Pallucchi, Portavoce del Forum per il Terzo settore, «per affrontare e risolvere questa problematica: non è stato mai attivato».
Durissima la replica delle Acli: «È grave che il Governo e la maggioranza parlamentare abbiano bocciato tutte le richieste del mondo non profit previste da un emendamento che recepiva un lavoro di mesi di confronto, presso il Ministero del lavoro, del Forum del Terzo settore che era riuscito a riunire le istanze di tutti i soggetti che lo animano, chiedendo soprattutto di correggere alcuni aspetti impraticabili della parte fiscale della riforma del Terzo settore.
Tra le norme bocciate spicca, oltre al venir meno del fondo per progetti che tanto ha fatto in questi mesi di pandemia, anche la negazione della riduzione dell'Irap, riduzione che invece è concessa a tutto il profit», hanno commentato le Acli. «Questa triste vicenda dimostra quanto si voglia un Terzo settore di anime belle che sia afono e non dia fastidio alle lobby. Ha ragione Giuliano Amato quando afferma che è ora che il Terzo settore, noto per la sua esperienza con i più deboli, si occupi di una grande urgenza: la debolezza della democrazia».
Non autosufficienza
Altri 15 milioni si aggiungono ai 100 milioni di euro stanziati per i servizi domiciliari sociali erogati dai Comuni agli anziani non autosufficienti. Una buona notizia? Non del tutto: il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza ne aveva chiesti 300, ossia l’1% delle risorse stanziate con la Legge di Bilancio. I 15 milioni aggiuntivi al Fondo Non Autosufficienze per il 2022, oltre ai 100 aggiuntivi già previsti, si configurano così, nei fatti, come un «obolo»: nel complesso i 115 milioni di euro – appena lo 0,38% dei circa 30 miliardi stanziati dalla Legge di Bilancio – si tradurrano in 39,65 euro per ognuno dei 2,9 milioni di anziani non autosufficienti che si contano in Italia. I 300 milioni chiesti erano la quota necessaria per dare un rafforzamento stabile ai servizi di assistenza domiciliare erogati dai Comuni e iniziare a realizzare davvero, già nel 2022, quella riforma della non autosufficienza prevista dal Pnrr, che per essere davvero tale deve prevedere di realizzare nei territori delle risposte unitarie e integrate, tra Comuni e Asl: ad oggi invece le risorse sul Sad del Comuni continuano ad essere spropositatamente inferiori rispetto a quelle esistenti e in arrivo sull’Adi, perpetuando così un modello che punta solo sul sanitario e sull’emergenza. Dopo l’attenzione che la non autosufficienza ha avuto in primavera, nel Pnrr, il tema sta tornando indietro nell’agenda e nella sensibilità della politica, è il commento amaro di Cristiano Gori, coordinatore del “Patto”. Le 51 organizzazioni che vi aderiscono sottolinano come il 2022 dovrebbe essere l'anno di elaborazione della Riforma della non autosufficienza attesa dalla fine degli anni ‘90: «I 300 milioni sarebbero serviti per avviare nei territori il percorso di cambiamento da sancire con la successiva riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, prevista nel PNRR. Pur in presenza di risorse che consideriamo totalmente inadeguate, auspichiamo che la riforma non sia ancora una volta concepita come un mero adempimento formale ma rappresenti quel deciso salto in avanti di cui il settore ha bisogno».
Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e della Alimentazione
Un emendamento istituisce un Fondo presso il Ministero della Salute per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e della Alimentazione, con dotazione di 15 milioni di euro per il 2022 e di 10 milioni per il 2023. Al finanziamento possono accedere tutte le regioni. I disturbi alimentari verranno riconosciuti in una categoria a se stante nei LEA, con un budget autonomo da quello destinato alla cura delle patologie psichiatriche: questo amplierà le possibilità di erogare prestazioni e servizi gratuiti (o dietro pagamento di un ticket) attraverso il SSN.
Autismo
La Commissione Bilancio del Senato ha approvato l'emendamento che prevede l'incremento del fondo per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico. La cifra stanziata è di 27 milioni di euro.
Conto satellite per l’economia sociale
Un emendamento all'art. 195 bis della Legge di Bilancio introduce un finanziamento per la promozione dell'economia sociale. Il suo primo firmatario è Steni Di Piazza e prevede un finanziamento di 1,5 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023 per l'implementazione di politiche di promozione dell'economia sociale così come previsto nell'Action plan for social economy della Commissione europea. È prevista la realizzazione di un conto satellite per l'economia sociale: i conti satelliti, riconosciuti a livello internazionale, ampliano il quadro centrale dei conti economici nazionali fornendo una rappresentazione dettagliata di un determinato ramo dell’economia o trattando tematiche particolari.
Assunzioni di assistenti sociali nei Comuni
Un emendamento rimuove i vincoli alle assunzioni di assistenti sociali. Dal 2022 e fino al 2026 tutti i Comuni italiani potranno assumere a tempo indeterminato assistenti sociali con il contributo dello Stato, arrivando così al livello essenziale di un assistente sociale ogni 6.500 abitanti, per tendere poi a 1 ogni 4mila. Solo per il primo step sono circa 2mila assistenti sociali in più, da stabilizzare o assumere. Si chiude così un lungo lavoro per dare attuazione a quanto previsto, idealmente, già dalla Legge di Bilancio 2021, che aveva stanziato risorse per l’assunzione di assistenti sociali per migliorare il rapporto fra assistenti sociali e abitanti, puntando a 1 ogni 5mila e 1 ogni 4mila: restavano però fuori dal contributo proprio i Comuni con la situazione più critica, sotto la soglia di un assistente sociale ogni 6.500 abitanti. Ora non ci sono più alibi.
Superbonus edilizio
La legge di bilancio 2022 estende il Superbonus con il credito d’imposta al 110% anche ai lavori di efficientamento energetico delle villette unifamiliari e addirittura alle seconde case, con la rimozione del tetto Isee dei 25mila euro e il solo vincolo di effettuare almeno il 30% dei lavori entro il 30 giugno 2022. Al contrario, gli interventi realizzati dalle Cooperative di abitazione a proprietà indivisa, che gestiscono patrimoni di migliaia di soci che hanno la casa in godimento, potranno accedere al Superbonus soltanto fino al 31 dicembre 2023, a condizione che abbiano effettuato almeno il 60% dei lavori al 30 giugno 2023. Stessa limitazione anche per gli ex Iacp che, come le Cooperative, si vedono limitare il bonus al 31 dicembre 2023. Una vera ingiustizia secondo l'Alleanza delle Cooperative italiane: «È a dir poco assurdo che ci si dimentichi di soggetti che da oltre un secolo operano nel sociale consentendo di avere una casa a cittadini con redditi popolari, riconoscendo invece a chi non ne ha bisogno – certamente in questi termini così generosi – vantaggi gratuiti che pesano sulla fiscalità generale, perpetuando un processo di iniquità generatore di disuguaglianza», afferma Alessandro Maggioni a nome di Confcooperative Habitat, Legacoop Abitanti e Agci Abitazione.
Derrate alimentari agli indigenti
È stato rifinanziato il Fondo distribuzione derrate alimentari agli indigenti, istituito nel 2021: vengono stanziati 2 milioni di euro aggiuntivi per ciascuno degli anni 2022 e 2023.
Cooperazione Internazionale
L’emendamento sulla cooperazione approvato, vede tra i vari punti anche il passaggio all’Agenzia Italiana alla Cooperazione allo Sviluppo degli eventuali fondi residui non spesi dal Viminale sull’accoglienza.
Persone con disabilità
Il Fondo per la disabilità e la non autosufficienza creato con la legge 27 dicembre 2019, a decorrere dal 1° gennaio 2022 è denominato «Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità» ed è trasferito presso lo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze. Il Fondo è incrementato di 50 milioni di euro annui per ciascuno degli annidal 2023 al 2026. Per il potenziamento dei servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazioneper gli alunni con disabilità della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado, è istituito un Fondo denominato «Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità», con una dotazione di100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022. Al fine di sostenere lo sviluppo dell’offerta turistica rivolta alle persone con disabilità e favorire l’inclusione sociale e la diversificazione dell’offerta turistica stessa, presso il Ministero del turismo è istituito unfondo con una dotazione pari a 6 milioni dieuro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024.
Co-housing delle persone anziane
Al fine di perseguire il miglioramentodella qualità di vita delle persone anziane, il contrasto alla solitudine domestica ealle difficoltà economiche, nello stato diprevisione del Ministero dell’interno è istituito un fondo con una dotazione finanziaria di 5 milioni di euro per l’anno 2022, finalizzato alla concessione, da parte dei comuni, di agevolazioni per la realizzazione di progetti di coabitazione libera e volontaria di persone che hanno superato i 65 anni di età (Fondo per progetti di cohousing).
Donne vittime di violenza
Al fine di favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà, il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità è incrementato di 5 milioni di euro per l’anno 2022.
Povertà educativa minorile
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è prorogato per gli anni 2023 e 2024.
Uomini maltrattanti
Per prevenire la violenza di genere, favorendo il recupero degli uomini autori di violenza, il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità è ulteriormente incrementato di 2milioni di euro per l’anno 2022. Le risorse sono destinate per 1 milione, all’istituzione e al potenziamento dei centri di riabilitazione per uomini maltrattanti nonché al loro funzionamento e per 1 milione alle attività dimonitoraggio e raccolta dati.
Banca dati dei minori in affido
Il comma 967 istituisce un fondo, con una dotazione di 500.000 euro per l’anno 2022, finalizzato a finanziare la costituzione di una «Banca dati dei minori per i quali è disposto l’affidamento familiare, nonché delle famiglie e delle singole persone disponibili a diventare affidatarie». La banca dati dovrebbe garantire una immediata consultazione dei dati al fine di ottenere ogni informazione utile ad assicurare il miglior esitodel procedimento.
Cyber-bullismo
È istituito il Fondo permanente per il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, presso il Ministero dell’Istruzione, con una dotazione di 2 milioni di euro per il 2022.
Supporto psicologico
In manovra salta l’emendamento che avrebbe introdotto un bonus psicologo, con agevolazioni per chi ha bisogno di intraprendere un percorso di psicoterapia. Il bonus per le cure psicologiche prevedeva lo stanziamento di 50 milioni di euro in totale: 15 milioni di euro per un bonus avviamento psicologico; e 35 per un bonus sostegno. L'idea era quella di fornire dei voucher, utilizzabili per il pagamento delle prestazioni degli specialisti.
Foto Fabio Cimaglia, Agenzia Sintesi
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