Non profit

La ministra Dadone tiene davvero al Servizio Civile?

Più di tante parole e cerimonie servirebbe un atto concreto per attivare tutte le oltre 76mila posizioni valutate positivamente dall'ufficio nazionale, ma non finanziate. E non limitarsi ai 54mila posti/volontario annunciati per il 2022, lasciando scoperta la domanda di impegno civico di 22.458 giovani

di Luca Cereda

Il 15 dicembre 2021 è una data storica: oggi è la giornata nazionale del Servizio Civile e dell’Obiezione di Coscienza e questa esperienza compie mezzo secolo di vita. Dall’obiezione di coscienza si è passati al Servizio Civile Nazionale su base volontaria nel 2001, anno in cui questa possibilità viene data, finalmente, anche alle donne. Nel 2017 il Servizio Civile cresce ancora e si trasforma in Universale (SCU), con l'obiettivo di diventare un'esperienza aperta a tutti i giovani che desiderano viverla. «Un giorno di festa, ma oggi è più che altro – anche in seguito alla pandemia – il momento per riflettere sul finanziamento ai progetti che costituiscono questa esperienza. E del perchè la ministra Dadone non dia risposte quantomeno soddisfacenti a riguardo», dice Licio Palazzini presidente della Cnesc, la Conferenza nazionale degli Enti Servizio Civile.


Servizio Civile, una storia lunga 50 anni che parte dalla non violenza

Proprio oggi la Cnesc ha tenuto la propria Assemblea annuale, con 29 organizzazioni che rappresentano 6.793 organizzazioni locali a cui ha fatto seguito una conferenza stampa in cui si è fatto il punto sull'ampliamento delle opportunità di educazione e di formazione e la tutela dei beni del nostro Paese concorrendo cosi in modo civile e non armato alla difesa della Patria. «Questo – ha detto il presidente della Cnesc – è il pane quotidiano della nostra vita, che noi ci proponiamo di attualizzare, in un momento in cui il SCU appare invece molto più schiacciato sulla relazione tra servizio civile e occupazione».

Anche perchè in occasione della Giornata Nazionale del Servizio Civile il Dipartimento ha organizzato un evento dal programma molto ricco e articolato, a riprova della vivacità di chi realizza il servizio civile. Ma questo evento si dovrebbe caratterizzare con un ascolto aperto da parte della Ministra Dadone dei giovani, che sono solo una delle componenti del sistema SCU. Noi ci aspettiamo – ha aggiunto Palazzini – che la Ministra Dadone sciolga la riserva sull’impiego dei fondi residui per attivare le 22.458 opportunità che rischiano di finire nel cestino, riveda le tempistiche del bando appena uscito e ritiri la disposizione sulla certificazione delle competenze cosi come presentata in Consulta nazionale».

Numeri e fondi mancanti. Si crede o no nel Servizio Civile?

I 22mila posti mancanti segnalati dal presidente di Cnesc non sono un numero casuale. A fronte di 125mila richieste di giovani italiani tra i 18 e i 28 anni, le associazioni hanno valutato di mandare avanti 76.639 posizioni valutate positivamente dal Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale. Il risultato? Che sono stati stanziati fondi e risorse per sole 54.181 posizioni. Escludendo 22.458 ragazzi da questa possibilità. Nonostante il parere favorevole.

«Ci aspettiamo oggi un segno verso l’universalità vera, reale dell’accesso al servizio civile. Le graduatorie e l’avviamento dei ragazzi al SCU pensiamo non siano utili per fare le cose bene, visto che riguardano 54mila giovani a fronte di 125mila domande. Vorremmo allargare la platea della popolazione giovanile coinvolta, ma nel biennio 2022-2023 la ministra Dadone ha detto di prevedere finanziamenti ancora per 55mila posizioni all’anno», continua Licio Palazzini presidente della Cnesc.

Mosse e contromosse (?)

L’allargamento numerico permetterebbe anche l’ampliamento qualitativo, perchè più persone con disabilità, più persone con povertà materiali e culturali, più persone straniere residenti nel nostro Paese sarebbero inseriti nel circuito del servizio civile. «Se l’obiettivo è arrivare a 100mila giovani lo Stato deve fare un’ulteriore scarto per la per la promozione della difesa non violenta del Paese, di quello che oggi è il Servizio Civile Universale. Bisognerebbe arrivare a 400 milioni di stanziamento per attivare risorse da garantire il servizio a 77mila giovani. Quindi siamo ancora lontani da “quota 100”mila. Anche con i fondi del Pnrr», conclude Palazzini. Nell’immediato è stato chiesto in Consulta se ci sono fondi legati al Pnrr da applicare al bando che sta uscendo.

Intanto anche solo per candidarsi al servizio civile si deve accedere dal sito delle politiche giovanili, quasi a far scomparire il Servizio Civile e il suo ruolo sociale che parte dal nome che porta.

Si attendono quindi specifiche risposte e assunzioni di responsabilità politiche dal Governo e della ministra delegata Fabiana Dadone.

Intanto a settembre 2022, Cnesc organizza un festival del Servizio Civile Universale per festeggiarne i 50 anni.

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