Politica
Child Guarantee: solo Italia e Germania non nominano il coordinatore
La Commissione europea ha pubblicato i nomi dei Coordinatori per la Child Guarantee: mancano solo Italia e Germania. Una scelta che era attesa entro il 31 ottobre. Ritardare troppo con la nomina del coordinatore significa ritardare nella stesura del piano d'attuazione: che aspettiamo?
Mancano solo due paesi su 27: uno è la Germania, che ha votato il 26 settembre e che solo due giorni fa ha visto il giuramento di Olaf Scholz come nono Cancelliere. L’altro è l’Italia, che da questo punto di vista non ha scuse. Sono gli unici due paesi che non hanno ancora nominato il Coordinatore per la Child Guarantee, nomina attesa entro il 31 ottobre 2021. Tutti i nomi sono pubblicati sul sito della Commissione europea e accanto a Italia e Germania c’è la dicitura «nomination pending» (in allegato).
Italia e Germania peraltro sono tra i cinque Paesi scelti dalla Commissione Europea nel luglio 2020 per sperimentare in anteprima la “fase pilota” della Child Guarantee, insieme a Croazia, Bulgaria, Grecia, Spagna e Lituania, sperimentazioni che verranno poi consegnate come possibili modelli agli Stati membri dell’Unione Europea e che in Italia si sta realizzando in collaborazione con Unicef. Il coordinatore nazionale della Child Guarantee, dice la Proposta per l’adozione di una raccomandazione del Consiglio Europeo sulla Child Guarantee pubblicata a marzo, dovrebbe essere dotato di risorse e mandato adeguati per coordinare efficacemente l’attuazione della raccomandazione.
Nel frattempo, a onor del vero, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando ha instituito il gruppo di lavoro “Politiche e interventi sociali in favore dei minorenni in attuazione della Child Guarantee”, presieduto da Anna Maria Serafini, che si è insediato la scorsa settimana. «Il gruppo, come sta scritto nel decreto ministeriale di nomina, è stato costituito vista la necessità di procedere alla definizione di politiche improntate alla promozione dei diritti dei bambini, nonché volte alla costruzione di contesti effettivamente inclusivi, sulla base del principio di equità», dice una nota della Conferenza delle Regioni, rappresentate nel gruppo da Chiara Caucino, assessore al Welfare della Regione Piemonte. Il gruppo «promuoverà e coordinerà interventi, anche di natura sperimentale, nell’ambito del sistema integrato dei servizi sociali, per il contrasto alle situazioni di vulnerabilità di bambini e famiglie per la promozione della cittadinanza attiva e di percorsi di inclusione, partecipazione e avviamento all’autonomia dei cittadini più giovani, con particolare attenzione alle differenze territoriali».
«Auspico che il coordinatore venga nominato quanto prima, è una nomina necessaria anche per rispettare gli impegni presi con la Commissione europea», commenta Arianna Saulini, Senior Advocacy Advisor di Save the Children Italia e portavoce del Gruppo CRC, anch’essa nominata dal ministro Orlando nel gruppo di lavoro. «È il primo degli impegni tracciati dalla Commissione e dovrebbe contribuire alla predisposizione del piano d’azione su cui si sta cominciando a lavorare e che dovrebbe essere pronto entro marzo 2022».
Foto Unsplash
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.