Formazione
Giffoni Valle Piana, qui è nato “L’EduAction Valley”: un vero ecosistema formativo locale
In provincia di Salerno scuole, enti del terzo settore e amministrazione pubblica hanno firmato un patto di comunità che ha dato vita ad un ecosistema formativo locale. Il primo obiettivo per contrastare la povertà educativa? Riportare in classe i genitori degli alunni
di Anna Spena
Poco più di undicimila abitanti, quasi 5mila famiglie. Il 4% degli studenti tra i 15 e i 18 anni abbandona la scuola. «Giffoni si colloca in una posizione di svantaggio a livello regionale e nazionale sia per l’incidenza degli analfabeti e sia per il rapporto degli adulti con diploma, laurea o licenza su qualsiasi livello di istruzione», racconta Daniela Ruffolo, Dirigente Scolastico pro tempore presso la Direzione Didattica Don Milani.
«L’incidenza dei giovani con istruzione universitaria si attesta al di sotto dei livelli regionali e nazionali. Nei territori circostanti i dati non restituiscono una fotografia migliore. La realtà sociale in cui opera la nostra scuola, composta da 4 plessi che accolgono circa 630 studenti, non è facile. Perché a fronte di un adeguato numero di famiglie molto attente e attive nella partecipazione alla vita scolastica, ce ne sono altre culturalmente ed economicamente deboli che denotano una certa fragilità nello svolgimento della funzione educativa».
È da questa lettura del territorio che è nato il progetto “Edu@ction Valley", un vero ecosistema formativo locale dei Picentini con l’obiettivo di costruire alleanze educative forti sul territorio fra scuole, enti locali, famiglie e associazioni del terzo settore per una comunità educante diffusa che promuova l’economia della conoscenza e rafforzi la società dell’apprendimento, per la prosperità economica e la sostenibilità sociale. «Alla base di una società della conoscenza», dice Ruffolo, «ci sono le reti e le connessioni per la sharing economy di conoscenze, esperienze e competenze. Da soli non si va da nessuna parte».
Al momento sono 13 i partner sul territorio tra scuole, enti locali e associazioni con l’obiettivo di «ricostruire un villaggio-comunità educante partendo dalla scuola; dalla cura degli spazi educativi; dall’uso della tecnologia e dall’ampliamento dell’offerta formativa curricolare ed extracurricolare. Ma per fare tutto dobbiamo ripartire dalle famiglie». E infatti in rete con il CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) di Salerno, Edu@ction Valley sta riportando i genitori a scuola per permettergli di conseguire la licenza media e il biennio delle scuole superiori.
«Abbiamo avuto addirittura una nonna che ha conseguito il diploma d’istruzione secondaria di II grado quest’anno», racconta Ruffolo. «Siamo convinti che anche partendo da una piccola scuola il territorio può cambiare perchè siamo tutti interconnessi».
Tra le altre azioni intraprese all’interno del patto, la riqualificazione del plesso dell’infanzia della frazione Chieve: «Gli spazi interni sono stati ristrutturati grazie a fondi europei intercettati dal Comune, ma il progetto è stato realizzato in coprogettualità, con la partecipazione attiva di un architetto specializzato in ambienti dell’apprendimento, gli insegnanti, la componente genitori ed alunni».
«Inoltre la scuola ha di recente commissionato con i fondi del progetto L’Ora di lezione Non Basta (Con i bambini- Impresa Sociale –Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile) la realizzazione di una pergola bioclimatica nel cortile di uno dei nostri plessi. Ma attenzione lo spazio non è della scuola, ma di tutta la comunità che può usufruirne liberamente per sviluppare le attività. I progetti a cui stiamo lavorando adesso e che partiranno a breve, sempre grazie al sostegno delle realtà del terzo settore, riguardano laboratori di teatro, orto didattico, musica, matematica, gamification, scacchi, astronomia e tanto tanto altro».
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