Cultura

Venezia, Pace e disarmo sbarcano al Lido

Mercoledì 8 settembre, in occasione della 78esima Mostra del Cinema e nella cornice di Archipelago Isola Edipo è in programa “Pace e disarmo - parole e pratiche a confronto per un mondo senza guerra in memoria di Gino Strada”. Riflessione a partire dall’omonimo capitolo dell’e-book “Per un nuovo welfare” online su Vita

di Redazione

Edipo Re Impresa Sociale, in occasione della 78esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nella cornice di Archipelago Isola Edipo, presenta “Pace e disarmo – parole e pratiche a confronto per un mondo senza guerra in memoria di Gino Strada”. L’incontro vede la collaborazione di ResInt – Rete dell’Economia Sociale Internazionale, Consorzio Sale della Terra, Associazione Papa Giovanni XXIII, Emergecy Venezia, Ufficio diocesano della pastorale Sociale e del Lavoro, Vita Non Profit e con la partecipazione eccezionale del Patriarcato di Venezia. L’appuntamento è per mercoledì 8 settembre, alle ore 16 alla Sala Laguna in via Pietro Buratti 1 al Lido di Venezia.

Un incontro che vede la sua premessa nel lavoro fatto da una rete di oltre 100 realtà istituzionali, associative e imprenditoriali del Terzo settore, provenienti dal mondo laico e cattolico che, nel corso dell’inverno 2020, nel pieno della pandemia che si è abbattuta sulla vita di tutti e tutte si è riunita attorno alla redazione di 7 position paper dedicati alla creazione di un manifesto teorico e pratico contenente le basi per lo sviluppo di nuovo welfare a misura di cittadine e cittadini. Tra queste, il testo dedicato a “Pace e disarmo”: un insieme di riflessioni contemporanee dedicate alla costruzione di una visione capace di mettere a valore un impegno civile e partecipato per la ricostruzione di un paese che troppo spesso investe in forme di militarizzazione e istituzionalizzazione.

Questi scritti sono stati pubblicati all’interno del testo corale “Per un nuovo welfare” online su www.vita.it. Ora, nell’eco incontenibile della deflagrazione della situazione che sta interessando l’Afghanistan e il mondo ad esso connesso, le 100 realtà coinvolte nella redazione del testo dedicato al welfare hanno da poco lanciato un nuovo appello rivolto alla comunità internazionale volto alla creazione di corridoi umanitari che consentano di mettere in salvo uomini donne bambine e bambini in fuga dalla restaurazione che sta investendo questo Paese.

In continuità con quanto sollevato all’interno dell’appello “Per un Nuovo Welfare”, la tavola rotonda prevista per l’8 settembre consolida la richiesta rivolta al Governo Italiano affinché prenda precisi impegni all’interno di un costituendo Ministero per la Pace:

  • una moratoria di un anno sull’acquisto di nuovi armamenti, come promosso dalla Rete per il disarmo, Rete per la pace e Sbilanciamoci. La proposta è di diminuire la spesa militare prevista per il 2021, azzerando completamente per un anno i fondi per nuove armi allocati presso i ministeri della Difesa e dello Sviluppo economico e non dare avvio alla cosiddetta “Legge Terrestre” richiesta dall’Esercito. Complessivamente si tratterebbe di una cifra maggiore di 6 miliardi di euro risparmiati che potrebbero essere immediatamente riconvertiti e investiti per gestire l’emergenza e le fasi post Covid-19, e in particolare: in sanità, educazione, welfare, difesa civile e nonviolenta. Si richiede inoltre il blocco totale di ogni invio o transito di armi verso i Paesi in guerra in conformità alla legge 185/90 e all’appello del segretario generale della Nato sul cessate il fuoco;
  • riconversione economica industriale: si tratta di finanziare e rendere operativo il fondo per la riconversione già previsto nella legge 185/90. Monitorare le aree di crisi che espongono al ricatto occupazionale da parte del complesso industriale bellico e investire della finalità di riconversione integrale del territorio coinvolgendo i soggetti istituzionali destinati allo sviluppo economico come, ad esempio, Invitalia. La necessaria ridefinizione della strategia di Leonardo è in grado di liberare risorse effettive per un solido piano industriale. Non si tratta di distruggere posti di lavoro ma di moltiplicarne il numero e la qualità in termini di dignità ed effetti redistributivi sul territorio. L’analisi conseguente all’impegno costante e competente proveniente dagli uffici internazionali dei sindacati dimostra che non sono affatto le armi ad assicurare il lavoro. Anzi, la concentrazione in questo segmento produce effetti recessivi dell’economia nel suo insieme;
  • Investire nella Difesa Civile non armata e nonviolenta;
  • Necessità di potenziare il Servizio Civile affinché diventi a tutti gli effetti universale, ovvero affinché tutti quelli che lo desiderino (ad oggi circa 100.000 giovani l’anno) possano effettivamente svolgerlo. questo nella fase post Covid-19 sarà fondamentale;
  • va data continuità alla sperimentazione dei Corpi Civili di Pace, istituita con la legge n. 147 del 2013 (Legge di stabilità 2014) che ha previsto l’istituzione in via sperimentale di un contingente di corpi civili di pace destinato alla formazione e alla sperimentazione della presenza di 500 giovani volontari da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio di conflitto o nelle aree di emergenza ambientale.

Questo il programma degli interventi:
PresentaSilvia Jop, direzione artistica Isola Edipo

La pace è una scelta non un destino
Introduce e modera – Angelo Moretti, direzione Rete di Economia civile Sale della Terra
Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia

Si vis pacem para bellum?
Angelo Righetti,
direzione scientifica ResInt

Servizio civile, vietato dire no – la campagna di VITA e della società civile per rendere il servizio civile davvero universale
Stefano Arduini, direzione Vita Non Profit

Un mondo senza guerra. Da utopia a obiettivo da perseguire
Mara Rumiz
, responsabile Emergency Venezia

Il ministero della pace una scelta di governo
Giuseppe Piacenza,
Associazione Papa Giovanni XXIII

Ahmed Hamadi, rifugiato politico afgano, fondatore del ristorante Orient Experience
hara Hamadi, rifugiata politica afgana

Conclude – Sibylle Righetti, direzione Edipo Re

In apertura foto di Jonathan Meyer da Unsplash

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