Famiglia

L’Assistente Educativo Scolastico adesso è tutta un’altra cosa

Nel Vimercatese la cooperativa sociale Aeris ha realizzato un percorso con Social Seed per ridefinire la figura dell'educatore a scuola: dall'assistenza per il singolo studente con disabilità al supporto al gruppo classe. Il prossimo anno sarà l'occasione per allargare il modello ad altre scuole

di Sara De Carli

Alcune scuole primarie e secondarie di I grado del territorio vimercatese, in provincia di Monza e Brianza, sono state coinvolte in un percorso innovativo che ha ridefinito il modello d’intervento dell’Assistente Educativo Scolastico (AES). InnovAES – questo il nome del percorso – è stato voluto da Aeris Cooperativa Sociale in accordo con l'azienda speciale consortile Offertasociale: nel suo comitato scientifico ha avuto anche il pedagogista e professore universitario Dario Ianes ed è stato guidato dalla società di consulenza Social Seed. Durato un paio d’anni, il percorso è terminato poco prima dello scoppio della pandemia e ha coinvolto insegnanti, psicologi, neuropsichiatri, pedagogisti, dirigenti scolastici, assistenti sociali, studenti e genitori.

Si è lavorato con incontri in plenaria, focus group tematici, questionari e interviste: processi di co-progettazione territoriale, in un’ottica di Scuola Aperta e di intervento di comunità, che hanno permesso ad Aeris di raccogliere i vissuti e i desideri dei vari soggetti. «L’educatore AES conosce il ruolo dei diversi contesti che si creano all’interno della scuola, riesce a collegarli l'uno all'altro e – cosa ancor più importante – ha le capacità per renderli abili e competenti», sottolinea Jacopo Colombo, vicepresidente di Aeris, una delle figure di coordinamento di InnovAES. «Come ci ha ricordato più volte il professor Ianes, l’apporto dell’educatore è di natura bio-psico-sociale», aggiunge Colombo.

InnovAES ha coinvolte oltre 40 figure tecniche tra educatori, pedagogisti e assistenti sociali, 150 studenti, 4 dirigenti scolastici e una cinquantina di genitori. Il percorso di innovazione ha avuto l’obiettivo di scardinare il tradizionale modus operandi dell’Assistente Educativo Scolastico per liberare energie in favore dell’inclusione degli alunni disabili e, in generale, per il gruppo classe. «L’AES è una figura educativa che in potenza potrebbe rappresentare una risorsa per l’intero gruppo classe, ma che invece frequentemente si trova relegata alla mera assistenza del singolo alunno certificato», riprende Colombo. Modalità però che non permette una piena inclusione dell’alunno disabile all’interno del gruppo classe, non favorisce la collaborazione tra insegnante e assistente educativo e tende ad isolare l’alunno certificato nel rapporto uno a uno con l’educatore.

InnovAES si è posto quindi come elemento di rottura, con l’obiettivo di restituire un valore di primo piano all’Assistente Educativo Scolastico: una risorsa preziosa per il gruppo classe e per gli insegnanti, che promuove e favorisce la reale integrazione degli alunni con disabilità. «Il valore della socialità e dell’inclusione non sono princìpi scritti sulla carta, ma diventano il volano per una diverso modo di apprendere, nel quale la classe può trarre giovamento da metodologie inclusive basate sul cooperative learning», prosegue il vicepresidente di Aeris. Questo nuovo modello di intervento tende ad azzerare i momenti di esclusione dell’alunno con una certificazione di disabilità dal resto della classe: lo studio individuale assistito viene sostituito da lavori di gruppo nel quale lo studente è parte integrate del gruppo, in modo fattivo.

«Si è lavorato fianco a fianco anche con i dirigenti scolastici per incidere sui protocolli scolastici che regolano questi interventi educativi, prevedendo ad esempio che l’Assistente Educativo Scolastico possa lavorare in piccolo gruppo anche fuori dal setting abituale, utilizzando altri spazi a disposizione all’interno dell’edificio scolastico», illustra Colombo. Anche la collaborazione con il corpo docente ne esce rafforzata: «L’AES può lavorare fianco a fianco con l’insegnante, per favorire un modello di studio che giova di metodologie inclusive in favore di tutta la classe e non solo del singolo alunno certificato».

Il punto cardine di questa innovazione riguarda il gruppo classe, che percepisce l’educatore non come figura dedicata in via esclusiva a un loro compagno, ma come un appoggio educativo complementare al lavoro dell’insegnante. I vantaggi sono significativi perché l’insegnante potrà avvalersi di competenze che favoriscono l’apprendimento delle materie scolastiche, utilizzando tecniche di cooperative learning e peer to peer, per esempio. «Dopo lo stop imposto dalla pandemia, con il nuovo anno scolastico abbiamo la grande occasione di estendere il modello ad altri istituti scolastici, nella zona del Vimercatese e non solo, mettendolo a sistema», conclude Colombo. Aeris Cooperativa Sociale implementerà un piano di disseminazione di questa prima sperimentazione da diffondere sul territorio, anche mediante presentazione dei primi risultati in una iniziativa pubblica nel prossimo autunno.

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