Grand Tour, partita da Iglesias la carovana educativa in bicicletta

Protagonisti del progetto sono diciotto giovani sardi di Buggerru, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Iglesias, Musei e Villamassargia. Coordinata dall’impresa sociale “Casa Emmaus”, l'iniziativa coinvolge sette Comuni, altrettante organizzazioni del territorio, tre associazioni di protezione civile e la FIAB Cagliari, con il sostegno del Fondo nazionale delle Politiche sociali

di Luigi Alfonso

È partita questa mattina la prima carovana educativa in bicicletta dell’Iglesiente, che rientra nel progetto “Grand Tour”. Alle 8, da Iglesias, diciotto giovani sardi in età compresa tra i 14 e i 18 anni, sono montati in sella e si sono incolonnati verso la strada panoramica per Nebida. Arrivati da Buggerru, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Iglesias, Musei e Villamassargia, i partecipanti hanno dato il via al progetto coordinato dall’associazione “Casa Emmaus” (un’impresa sociale che opera per conto del PLUS di Iglesias), in continuità con il progetto “I giardini possibili” sostenuto dall’impresa sociale “Con i Bambini”, che coinvolge sette Comuni, altrettante organizzazioni del territorio, tre associazioni di protezione civile e la FIAB Cagliari (Federazione italiana bicicletta). Si tratta di un’iniziativa sostenuta dal Fondo nazionale delle Politiche sociali (FNPS) – Programmazione risorse assegnate per l’annualità 2019, nata dall’attivazione di tavoli e gruppi di lavoro con le organizzazioni partner e grazie ad un percorso attivo di co-progettazione che ha rispettato la rappresentatività di tutti i sette Comuni del distretto e potenziato l’azione delle singole Amministrazioni comunali.

I partecipanti selezionati dalle associazioni locali (Vibraf Domusnovas, Rimettiamo Radici di Fluminimaggiore, Piccola Parigi di Buggerru, APS Rete Donne di Musei, Villamassargia per il Futuro, Viviscout di Iglesias, Adventure Bike di Gonnesa, Soccorso Iglesias, GEV Villamassargia, Protezione Civile di Musei, Associazione Fuori Strada) si sono impegnati in questi mesi in un percorso di conoscenza e team building itinerante che ha permesso di costruire un gruppo coeso, pronto per la straordinaria avventura sulle due ruote. Da oggi, e per cinque giorni, i ragazzi di mattina saranno impegnati nelle pedalate da un paese all’altro, mentre nel pomeriggio verranno coinvolti in gruppi educativi che consentiranno di riflettere sull’esperienza vissuta in questi mesi di pandemia e sui propri sogni e progetti per il futuro.

Di sera le giornate saranno animate da una serie di manifestazioni culturali che daranno vita agli eventi della “Settimana dei giovani dell’Iglesiente” aperti a tutti. Sono previste esibizioni canore, laboratori di murales, balli sardi in piazza, partite amichevoli di baseball e animazione con i gruppi scout. In ogni paese, il gruppo dormirà in strutture ricettive dedicate e avrà modo di ammirare le singole bellezze del territorio che saranno poi raccontate con l’ausilio di una mostra fotografica.

Il progetto Grand Tour è caratterizzato da innovatività, sistematicità e radicamento nel territorio. Incentrato su attività di educazione non formale e informale, mira a diventare un’iniziativa annuale aperta anche ai giovani di altri territori. Si tratta di un’iniziativa sostenuta dal Fondo nazionale delle Politiche sociali (FNPS) – Programmazione risorse assegnate per l’annualità 2019, nata dall’attivazione di tavoli e gruppi di lavoro con le organizzazioni partner e grazie ad un percorso attivo di co- progettazione che ha rispettato la rappresentatività di tutti i sette Comuni del distretto e potenziato l’azione delle singole.

Le altre tappe della pedalata: 6 luglio Nebida-Buggerru, 7 luglio Buggerru-Fluminimaggiore, 8 luglio Fluminimaggiore-Domusnovas/Musei, 9 luglio Musei-Villamassargia, 10 luglio Villamassargia-Iglesias.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.