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Decreto sostegni bis, emendamento di Forza Italia per riaprire al Terzo settore il fondo di Garanzia Pmi

Presentato al Senato da Lucio Malan punta a riammettere gli Ets tra coloro che possono usufruire dei fondi di garanzia per le piccole e medie imprese.«Parliamo di un settore che dà occupazione e produce beni e servizi. La discriminate del profitto è quindi assurda e inconsistente. Non c'è alcuna differenza con le aziende private for profit»

di Lorenzo Maria Alvaro

L'emendamento, presentato da Lucio Malan, prevede l'introduzione nel testo del Decreto Ristori di un articolo 6-bis dal titolo “Accesso enti terzo settore al fondo centrale di garanzia per le PMI”.


Il testo aggiunto recita: «fino al 31 dicembre 2021, le risorse del Fondo di garanzia di cui all'articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, fino a un importo di euro 100 milioni, sono destinate all'erogazione della garanzia di cui all’articolo 1, comma 1, lettera m), del decreto legge 8 aprile 2020, n. 23, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 giugno 2020, n.40, in favore degli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. Per le finalità di cui al presente articolo, per ricavi si intende il totale dei ricavi, rendite, proventi o entrate, comunque denominati, come risultanti dal bilancio o rendiconto approvato dall'organo statutariamente competente per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020 o, in mancanza, dal bilancio o rendiconto approvato dall'organo statutariamente competente per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019».

Un tentativo di porre rimedio a quella che Malan definisce «una grande ingiustizia che ha compiuto ormai un anno».

«Non è la prima volta che si prova a invertire la rotta. È qualcosa di doveroso che speriamo di far capire al Governo», sottolinea Malan, «un'esigenza che c'è da tempo. Parliamo di un settore che dà occupazione e produce beni e servizi. La discriminate del profitto è quindi assurda e inconsistente. Non c'è alcuna differenza con le aziende private e come le aziende private anche gli Ets sono in difficoltà».

La capienza introdotta dall'emendamento è di 100 milioni. «Cominciamo con questa cifra che naturalmente non è sufficiente. Ma è sempre meglio di niente e si tornerebbe ad un contesto di equità», continua il senatore.

Sui tempi, conclude Malan, «ci vorranno circa due settimane perché vengano esaminati in commissione tutti gli emendamenti. Sembra poi che ci sarà un terzo passaggio alla Camera. Dovrebbe chiudersi tutto entro aprile».

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