Mondo

Nasce il primo polo di coordinamento per la promozione dei diritti dei cittadini stranieri

La cooperativa sociale Dedalus promuove "Il Punto – Polo di coordinamento giuridico per la promozione dei diritti dei cittadini stranieri". L’obiettivo del progetto è di creare le condizioni per massimizzare le probabilità di buon fine dell’iter giuridico per la regolarità del soggiorno in Italia. «Napoli», spiega Elena de Filippo, presidente della cooperativa, «è la quinta Città Metropolitana per numero di cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti. Vivere da straniero è talvolta come vivere in un labirinto dove la luce dei diritti è lontana e difficile da raggiungere». Il Polo presenterà ufficialmente le proprie attività il 22 marzo.

di Redazione

Percorsi di accompagnamento giuridico e legale per cittadini stranieri in condizioni di particolare vulnerabilità e con situazioni giuridiche complesse. Dedalus, la cooperativa sociale con sede a Napoli e attiva da 40 anni nel campo della ricerca, progettazione e gestione dei servizi a valenza sociale, promuove Il Punto – Polo di coordinamento giuridico per la promozione dei diritti dei cittadini stranieri. Il Polo presenterà ufficialmente le proprie attività il 22 marzo nel seminario online “Sinergie. Tra il giuridico e il sociale per garantire diritti e opportunità”, (per iscriversi al link), organizzato a ridosso della Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale del 21 marzo. Introdurrà i lavori Elena de Filippo, Presidente di Dedalus e sociologa esperta di immigrazione. Parteciperanno Thesie Mueller pastora Tavola Valdese, Thomas Vladimir Santangelo operatore legale, Alessio D’Angelo assistente sociale, Salvatore Fachile avv. esperto in materia di diritto dell’immigrazione, Mariola Grodzka mediatrice culturale

Il Punto, in particolare, è un progetto realizzato in collaborazione con Asgi – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione ed è finanziato con i fondi Otto per Mille della Tavola Valdese, per un importo di 32 mila euro. L’obiettivo è di creare le condizioni per massimizzare l’accesso ai diritti e le probabilità di buon fine dell’iter giuridico per la regolarità del soggiorno in Italia. Primo esperimento su territorio nazionale, ha l’ambizione, inoltre, di diventare un riferimento territoriale per la diffusione presso un pubblico ampio delle novità normative e delle principali prassi applicative. Non, quindi, un semplice sportello legale a sostegno dei cittadini immigrati, ma uno strumento per potersi districare nei meandri delle procedure e creare le condizioni per una loro piena integrazione nella società.

“Con lo sportello Il Punto – spiega la Presidente della Dedalus Elena de Filippo – consolidiamo un servizio che la cooperativa sociale Dedalus offre da oltre 20 anni a molte categorie di cittadini stranieri che vengono in contatto con i nostri servizi. Questa vasta esperienza pratica e la complessità della materia hanno fatto emergere l’esigenza di sistematizzare, integrare e coordinare il lavoro di consulenza giuridica offerto all’interno dei singoli progetti e dei singoli casi presi in carico, sia per massimizzare l’impatto del servizio, sia per renderlo più ampio. È importante sottolineare che il Punto è qualcosa di più di uno sportello di consulenza legale, infatti si propone come Polo giuridico per affrontare casi da un punto di vista sociale e giuridico complessi.”

Presso il Polo di coordinamento giuridico lavorerà un team di lavoro è composto da supervisore, esperti, operatore e assistente legale, referente presa in carico, mediatori linguistico culturali e comunicatore. Si stima che beneficeranno dei servizi offerti almeno 100 persone. Avrà sede simbolica presso il Centro Interculturale Nanà, da tempo un punto di riferimento per la popolazione straniera che vive nella IV municipalità di Napoli e non solo.

L’iniziativa – continua la Presidente de Filippo- ha particolare valenza anche per il contesto in cui si inserisce. Napoli, infatti, è la quinta Città Metropolitana per numero di cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti. La complessità degli attuali fenomeni migratori si ripercuote quotidianamente anche sulle vite delle persone migranti e della società tutta. Vivere da straniero è talvolta come vivere in un labirinto dove la luce dei diritti è lontana e difficile da raggiungere. Le norme, ma più spesso la loro interpretazione ed applicazione, sono materia per gli addetti ai lavori e i cittadini, ancor più se stranieri e di recente arrivo, non riescono a far valere i propri diritti. In tale contesto non sono solo le persone straniere a rimetterci, ma l’intera società che depotenzia il suo sistema di valori e di convivenza. Il lavoro di rete, équipe multidisciplinari e ricorso a competenze specialistiche possono essere la chiave vincente per l’accesso ad opportunità e per il godimento di diritti”.

Tre i fronti sui quali opererà lo sportello: l’offerta informativa e l’orientamento giuridico alle persone ed agli operatori che li supportano; l’aggiornamento e la supervisione da parte di un esperto degli operatori dei servizi che si occupano degli aspetti giuridici dei percorsi d’inclusione dei destinatari; la diffusione presso un pubblico più ampio delle novità normative e delle principali prassi applicative a livello locale e nazionale.

Dedalus, in particolare, nel corso degli ultimi 20 anni ha offerto un servizio di consulenza giuridica a vittime di tratta e sfruttamento e a donne straniere irregolari vittime di violenza intrafamiliare. Anche nel campo della tutela dei minori stranieri Dedalus, oltre a fornire consulenza giuridica legata al rilascio del titolo di soggiorno dei minori non accompagnati, ha sperimentato complessi strumenti giuridici per supportare minori in area penale o neo-maggiorenni che abbiano scontato condanne nella minore età oppure nati o cresciuti in Italia senza un titolo di soggiorno. Oltre a ciò, ha fornito sostegno anche a cittadini stranieri che versano in condizioni sanitarie critiche e, in collaborazione con la Diaconia Valdese, a quanti sono giunti tramite i corridoi umanitari.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.