Politica
Ecco il testo. Nuove raccomandazioni sui vaccini, priorità per tutti i disabili
Dopo l'annuncio di ieri, sono state effettivamente aggiornate le "Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19". Saranno vaccinate subito, in parallelo agli over80, «le persone con disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva, psichica) definite disabili gravi ai sensi della legge 104/1992 art.3 comma 3 e familiari conviventi e caregiver che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto»
Saranno vaccinate le persone con disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva, psichica) definite disabili gravi ai sensi della legge 104/1992 art.3 comma 3 ma anche dei loro familiari conviventi e caregiver che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto, quindi anche delle badanti. Mentre per i minori che rientrano nella definizione di “estremamente vulnerabili” – cioè con una delle patologie elencate nella ormai celebre tabella 1, cha va ad individuare le patologie associate a un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19 – e che non possono essere vaccinati perché al momento non esistono vaccini indicati sotto i 16 anni d’età, si vaccineranno con priorità i relativi genitori/tutori/affidatari.
Sono due passaggi molto chiari delle nuove “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19” con revisione al 10 Marzo. Proprio ieri pomeriggio infatti la Ministra per le Disabilità, Erika Stefani, aveva annunciato non solo l’impegno ma l'aggiornamento delle raccomandazioni da parte del Ministero della Salute per includere anche le persone con disabilità grave. Le Raccomandazioni sono allegate in fondo all'articolo.
Attualmente a livello regionale è in fase di completamento la fase 1, definita ora come quella delle categorie a “elevata fragilità: persone estremamente vulnerabili; disabilità grave”. Al momento è iniziata (con percentuali diverse a seconda delle regioni) la vaccinazione dei soggetti di età superiore a 80 anni a cui si è affiancata – sulla base delle prime indicazioni sull’utilizzo del vaccino AstraZeneca – la vaccinazione di alcune categorie prioritarie originariamente previste in fase 3.
Le nuove fasce di priorità sono quindi queste:
-Categoria 1. Elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave);
-Categoria 2: Persone di età compresa tra 70 e 79 anni;
-Categoria 3: Persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni;
-Categoria 4: Persone con comorbidità di età <60 anni, senza quella connotazione di gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili;
-Categoria 5: Resto della popolazione di età <60 anni.
Nelle Raccomdanzioni si precisa che «sono inoltre considerate prioritarie le seguenti categorie, a prescindere dall’ età e dalle condizioni patologiche, quali personale docente e non docente, scolastico e universitario, Forze armate, di Polizia e del soccorso pubblico, servizi penitenziari e altre comunità residenziali» e che «sarà inoltre possibile, qualora le dosi di vaccino disponibili lo permettano, vaccinare all'interno dei posti di lavoro, a prescindere dall'età, fatto salvo che la vaccinazione venga realizzata in sede, da parte di sanitari ivi disponibili, al fine di realizzare un notevole guadagno in termini di tempestività, efficacia e livello di adesione».
Ecco quindi che succederà da oggi: «tenendo conto delle priorità definite, delle indicazioni relative all' utilizzo dei vaccini disponibili e delle esigenze logistico-organizzative, potrà quindi procedere in parallelo:
- la vaccinazione dei soggetti over 80 e dei soggetti con elevata fragilità e ove previsto dalle specifiche indicazioni in tabella 1 e 2, dei familiari conviventi,caregiver, genitori/tutori/affidatari.
- il completamento della vaccinazione delle categorie ricomprese nella fase 1, promuovendo la vaccinazione nei soggetti che non hanno ancora aderito alla campagna e avendo cura di includere, nel personale sanitario e sociosanitario, tutti i soggetti che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie, utilizzando anche vaccini a vettore virale per chi non ha ancora iniziato il ciclo di vaccinazione;
- il completamento della vaccinazione del personale docente e non docente, scolastico e universitario, delle Forze armate, di Polizia e del soccorso pubblico, dei servizi penitenziari e altre comunità residenziali.
- la vaccinazione dei soggetti di età dai 70 ai 79 e, a seguire, quella dei soggetti di età dai 60 ai 69 anni.
Pressoché contemporaneamente alla modifica delle “Raccomandazioni ad interim” da parte del Ministero della Salute, oggi la Camera ha approvato all’unanimità e con il parere favorevole del Governo un ordine del giorno presentato dall’onorevole Lisa Noja (IV) che impegna il Governo a rivedere raccomandazioni sulle priorità vaccinali – in quel momento “in fase di revisione” – includendo in maniera espressa e, quindi, non solo per principi generali, tutte le persone con disabilità con un accertamento di gravità ai sensi della legge n. 104 e tutti i malati con patologie croniche e rare esenti che presentino un rischio Covid, cioè dove in base alle condizioni pregresse del malato contrarre il Covid sarebbe un rischio per la vita. In più, l’ordine del giorno chiede di vaccinare i caregiver di queste categorie sia per proteggere dal possibile contatto col virus le persone che vengono assistite sia perché se un caregiver si ammala la persona assistita rimane senza assistenza.
«Abbiamo voluto far votare l’emendamento per dare visibilità proprio all’unanimità che esso aveva raccolto. Quello segnato dalle nuove Raccomandazioni è un passo avanti molto importante perché usciamo dalla logica della lista di patologie. Voglio sottolineare anche l’esplicito riferimento alla priorità di vaccinazioni per familiari e caregiver, nel caso delle persone con disabilità e dei genitori di minori con patologie della tabella 1, per cui non è disponibile un vaccino», commenta Lisa Noja. «Tutto è perfettibile e pur essendo stata ampliata anche la Tabella 1 ci saranno forse altre patologie che non sono ancora state citate, ma l’ordine del giorno con quel riferimento alle malattie rare e croniche dà un’indicazione chiara per agire nella direzione di integrare».
Che succederà ora? «Ovvio che ora i tempi della vaccinazione dipenderanno dalla disponibilità dei vaccini Pfizer e Moderna ma per le persone con disabilità almeno oggi c’è la certezza di essere inclusi». Le Regioni ora sono chiamate a organizzarsi, sia rispetto ai centri vaccinali sia rispetto alle modalità di prenotazione «che devono essere il più semplici possibili per i singoli, ci sono state regioni fra quelle già partite che hanno scelto di far passare tutto dai centri di riferimento della patologia, che però possono stare anche in altre regioni», sottolinea Noja. Un po’ di regia centrale, insomma, non guasterebbe «tanto più ora che la Corte Costituzionale ha stabilito che la gestione della pandemia è competenza esclusiva dello Stato».
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