Non profit
Perché parlare ancora di empowerment delle donne?
La pandemia ha colpito le donne con ricadute sociali, economiche e sanitarie molto più severe rispetto agli uomini. Per questo ActionAid Italia ha creato un percorso promuovere la parità di genere e l’empowerment femminile inteso come processo multidimensionale progressivo
A quasi un anno dalla comparsa della pandemia in Italia, diverse analisi mettono in evidenza il peso che le differenze di genere hanno avuto sugli impatti sociali, economici e sanitari del COVID 19. In primis, le donne sono maggioritariamente rappresentate nel settore sanitario e sociale, in prima linea nel contrasto alla pandemia, così come in settori economici più esposti alla recessione/shecession o alla chiusura (come il commercio al dettaglio e all’ingrosso, la ristorazione) nonché nei settori ad alto rischio con riferimento all’economia informale. Inoltre, nelle fasi più acute della pandemia, si è registrato un preoccupante incremento di episodi di violenza domestica nei confronti delle donne senza che a questo sia corrisposto un aumento delle risorse a disposizione dei Centri Anti Violenza. Infine, in un recente confronto tra ActionAid Italia, European Women Lobby ed End FGM, è emerso come le questioni che colpiscono i diritti delle donne siano state deprioritizzate e spinte in fondo alle agende politiche di molti Stati nella gestione dell’emergenza.
Prendere consapevolezza degli effetti differenziali del COVID 19 costituisce, a nostro avviso, una premessa necessaria all’elaborazione di risposte efficaci da parte delle istituzioni politiche, del Terzo Settore della società civile che possano promuovere la parità di genere e l’empowerment femminile. È in questo scenario che, come ActionAid, abbiamo portato avanti un percorso di confronto sul tema dell’empowerment femminile e della valutazione dell’impatto dei nostri interventi in questo ambito in Italia e in Europa.
Primo risultato di questo percorso è la stesura di un “Documento di indirizzo sull’empowerment delle donne” che rivisita un’ampia parte della letteratura sul tema e propone la seguente definizione dell’empowerment come “un processo multidimensionale progressivo in cui la donna o un gruppo di donne acquisisce potere ed è in grado di compiere scelte significative per sé e per altri/e in ambito personale, sociale, politico ed economico. A livello trasformativo, questo si traduce in un cambiamento delle relazioni di potere tra i generi sia nelle relazioni interpersonali che a livello di collettività”.
All’interno di questa concettualizzazione fondamentale è la definizione dell’empowerment come un processo composto da: una fase potenziale in cui si agisce sulle pre-condizioni interne ed esterne alla donna, una fase di empowerment primario, in cui la donna, maggiormente consapevole delle proprie risorse e capacità, attua delle scelte senza tuttavia mettere in discussione le relazioni di potere esistenti con altri soggetti e infine un fase trasformativa in cui si modificano le relazioni di potere entro le quali la donna agisce e si produce un cambiamento di tipo micro (relazioni interpersonali, nucleo famigliare, gruppo di pari) o macro (leggi, politiche, norme, usi e costumi).
La concettualizzazione dell’empowerment come un processo si lega, per noi, alla necessità di elaborare politiche e interventi di promozione dell’empowerment che si diano obiettivi di breve, medio e lungo termini realistici e misurabili. A questo proposito, il framework permette, attraverso una proposta di indicatori quali-quantitativi, di valutare il tipo di cambiamento avvenuto, le dimensioni interessate e il livello (individuale o collettivo, micro o macro), collocandolo all’interno di una fase specifica del processo di empowerment.
Secondo elemento fondamentale della concettualizzazione proposta è il potere che è elemento intrinseco ed estrinseco al processo e che al suo interno si redistribuisce e si trasforma nelle interazioni tra le persone e con il sistema delle istituzioni, delle norme e dei valori che regolano la società in cui viviamo. In questo senso, il framework vuole porre attenzione alla persistente disparità di potere tra donne e uomini che caratterizza diversi contesti, dalle relazioni interpersonali in cui si è assistito ad esempio ad un aumento della violenza domestica contro le donne fino alla limitata rappresentanza delle donne nei processi decisionali a livello pubblico e politico.
ActionAid, in collaborazione con Giovanna Badalassi, esperta in valutazione delle politiche pubbliche in materia di pari opportunità, gender budgeting e rendicontazione sociale, Caterina Arciprete, Senior Researcher, e Linda Terenzi, M&E Specialist, presso il centro universitario ARCO organizzerà un incontro online di presentazione e discussione del framework Giovedì 4 Marzo 2021 ore 16.00.
Se sei interessata/o, scrivi a europe.ita@actionaid.org e ti ricontatteremo con maggiori dettagli
*Alessandra Folcio e Deborah Sciocco si occupano di Monitoraggio e Valutazione dei progetti di ActionAid in Italia ed Europa
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.