Non profit

Outsiders, a Cagliari un progetto di inclusione sociale per 600 ragazzi

Un piano d’azione triennale selezionato dall’impresa sociale "Con i Bambini" nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Coinvolti insegnanti, educatori, psicologi, counselor, volontari e istituzioni

di Luigi Alfonso

Seicento bambini e ragazzi del territorio di Cagliari e le loro famiglie avranno una opportunità concreta di relazione, educazione e inclusione attraverso il progetto OUTSIDERS, acronimo di Officine urbane trasformative: strumenti innovativi nella didattica, nell’educazione e nelle relazioni sociali. L’ente capofila è la cooperativa Panta Rei Sardegna, che insieme a Fondazione Zancan, Sardex, Centro di Giustizia Minorile, Comune di Cagliari, CRS4, la Scuola Santa Caterina, la libreria Tuttestorie e RE.COH ha strutturato un piano d’azione di durata triennale nel progetto, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, Forum Nazionale del Terzo Settore e Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud.

Le attività scolastiche ed extrascolastiche di OUTSIDERS coinvolgeranno anche 45 volontari e 40 tra insegnanti ed educatori, più alcuni team di psicologi e counselor. Si punta a creare una vera e propria “comunità educante” con l’attivazione di quattro Officine urbane (Famiglia, Scuola, Bambini e Ragazzi, Comunità) e una Base, uno spazio fisico e relazionale di co-progettazione e innovazione. Lo scenario è molto articolato: i minori in carico al Settore Tutela del Comune di Cagliari sono un migliaio, per lo più bambini e ragazzi che manifestano il loro disagio in famiglia, a scuola e nei centri di aggregazione ma che ancora non sono arrivati all’attenzione dei Servizi sociali professionali. Un disagio che si può esprimere attraverso problemi emozionali e comportamentali, una scarsa autostima e motivazione o l’isolamento sociale.

I diversi componenti della Rete possono dare un forte sostegno ai fruitori del progetto che, per vulnerabilità familiare e sociale, rischiano di non avere parità di diritti e opportunità nell’accesso alle risorse educative e culturali del territorio. Inoltre, vi è la possibilità di restituire alla città la policy del welfare e dello sviluppo locale.

Il CRS4, con il gruppo Tecnologie dell’educazione, parteciperà con una “cassetta dei talenti” (strumenti tecnologici multimediali per i ragazzi e i loro insegnanti), la cooperativa Tuttestorie con i laboratori artistici e scientifici, Sardex con una local pay per le famiglie dedicata ai prodotti culturali del territorio (cinema e associazioni sportive che poi re-investiranno una parte in uno specifico fondo culturale), RE.COH sensibilizzerà sulla cultura dell’abitare sociale e dell’Auto Mutuo Aiuto, mentre il sostegno istituzionale è assicurato dal Comune di Cagliari e dal Centro di Giustizia Minorile attraverso il supporto ai “mentori” per i ragazzi più grandi. La Fondazione Zancan invece si occuperà della valutazione d’impatto, dopo aver già indagato la situazione sociale in Sardegna. Uno scenario difficile, caratterizzato dalla tendenza dei nuclei familiari più fragili a ereditare la fragilità economica e educativa, la debolezza delle relazioni sociali e intrafamiliari segnalata dai ragazzi intervistati e l’assenza di reti di solidarietà familiare (su 101 minori inseriti in comunità, 14 vanno in affido, secondo i dati del Bilancio sociale 2018).

In Sardegna le persone a rischio povertà ed esclusione sociale sono 610.415, pari al 3,5 % del valore complessivo nazionale (fonte EUROSTAT). Il tasso di disoccupazione si attesta al 17% rispetto alla media italiana che è dell’11,2% (ISTAT dicembre 2017).

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