Cultura
Le “Cronache dal Futuro” della generazione Covid
Al via oggi, giovedì 14 gennaio, il progetto social di edizioni la meridiana che ha l'obiettivo di dare voce ai giovani studenti italiani. Punto di partenza i 120 testi elaborati dagli alunni trevigiani della docente e scrittrice Raffaella Mulato. Un racconto collettivo che si apre ai ragazzi di tutta Italia
di Redazione
Lo hanno intitolato “Cronache dal Futuro” è il progetto che prende il via oggi, giovedì 14 gennaio, sulle pagine social delle edizioni la meridiana che spalanca le porte alla riflessione sui ragazzi che tra lockdown e Dad attraversano la pandemia nel cuore dell’adolescenza, provando a dare loro spazio di parola.
Ragazzi che hanno vissuto prima il lockdown di primavera 2020 con la scuola interrotta, l’anno scolastico a soqquadro, la didattica a distanza. Poi la ripresa difficile e il nuovo stop alla “scuola in presenza” per molti studenti d’Italia. E adesso l’incertezza: la ripresa dei contagi, la paura della terza ondata, la possibilità di nuove restrizioni. Mentre il referendum ci si dibatte tra scuole aperte e scuole chiuse, una generazione – quella dei giovani tra i 12 e i 18 anni – è lacerata. Nelle mani, come sempre, ha la costruzione del futuro. Nella storia, come mai prima d’ora, si scontra con uno scenario inedito e purtroppo angoscioso, con una socialità interdetta e una didattica che deve imparare a disegnare una relazione pedagogica tutta nuova, inevitabilmente in salita.
Il progetto nasce anche grazie alla collaborazione con la docente e scrittrice Raffaella Mulato (nella foto), professoressa di una scuola superiore di Treviso, alle prese con alcuni laboratori a distanza con i suoi ragazzi. In cui il programma di studi e il tema del “funzionamento della didattica” hanno lasciato aperto un varco: quello del racconto di sé, della cronaca del 2020 con gli occhi dei ragazzi, in un’autoetnografia collettiva che restituisce ferite e speranze.
Sono oltre 120 i testi di partenza del progetto “Cronache dal futuro”, che a partire da oggi una volta a settimana, saranno pubblicati sul blog della casa editrice e rilanciati sui social. Fino a comporre un racconto collettivo under 18, scritto direttamente dai ragazzi della “generazione Covid”, ansiosi di liberarsi dello stigma e di disegnare percorsi generativi e creativi oltre lo shock pandemico. Si parte con la pubblicazione dei testi degli studenti veneti di Raffaela Mulato, per poi aprire il progetto ai ragazzi di tutta Italia, invitati a mandare i loro elaborati in casa editrice, usando la mail informazione@lameridiana.it
«Ho chiesto ai miei studenti di fare un viaggio nel tempo. Li ho invitati ad immaginarsi tra 20 anni e raccontare, magari a un bambino o a un coetaneo, il “loro” 2020, un anno che ci ha spiazzato, disorientato, ci ha tolto certezze», spiega l’autrice del progetto, Raffaela Mulato. «Le ragazze e i ragazzi hanno accolto l’invito senza riserve e scritto con immediatezza nel poco tempo a disposizione le loro narrazioni. Ne avevano un gran bisogno. Le ho raccolte senza alcuna mediazione», continua Mulato.
«Invito tutti a interpretare con un flash la situazione della nuova generazione, accogliere la visione del momento e riflettere possibilmente sulle cose che gli adulti non hanno fatto, che hanno dimenticato, che non hanno visto», conclude la docente.
Elvira Zaccagnino (nella foto), direttrice della casa editrice aggiunge: «Le relazioni tra le generazioni sono importanti per il nostro futuro. Il rapporto tra le generazioni è disturbato, ora più che mai. Con questo progetto, proviamo a fare la nostra parte aprendo uno spazio di ascolto e di incontro tra i ragazzi, dove il ruolo degli adulti è semplicemente quello dell’ascolto. I protagonisti sono loro».
Già prima del progetto “Cronache dal futuro”, edizioni la meridiana aveva affrontato l’argomento Covid e ragazzi, pubblicando il testo “Scatto di famiglia. Storie ed emozioni di adolescenti in quarantena”, nato da un concorso letterario indetto dal Centro Asteria di Milano, a cui hanno partecipato studenti da tutta Italia per raccontare, attraverso la narrazione e la scrittura, la propria visione della quarantena vissuta da marzo 2020.
In apertura image by Kranich17 from Pixabay
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