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Salvò migliaia di vite: addio a Pierantonio Costa, ex console in Ruanda

Tra il 1998 e il 2003 fu console onorario in Ruanda. Grazie ai privilegi diplomatici riuscì a salvare quasi duemila persone dal genocidio interetnico

di Marco Dotti

L'ex console onorario italiano in Ruanda Pierantonio Costa è scomparso venerdì sera in Germania.

La notizia è stata diramata nelle scorse ore dalla famiglia di Costa che, tra il 1988 e il 2003, ha servito come console onorario in Ruanda, durante uno dei periodi più bui per il Paese africano.

Aveva ottantuno anni e, nel 1994, durante il genocidio contro i Tutsi, Costa riuscì a far scappare molte persone – circa duemila, tra cui 375 bambini – nel vicino Burundi. Costa riuscì a creare corridoi umanitari grazie ai privilegi diplomatici.

Per questa sua attività, insieme a Zura Karuhimbi e Yolande Mukagasana era stato candiato per il Premio Nobel del 2011 e la vicenda era stata narrata in un documentario del 2009, La lista del console, tratto dal libro che Costa aveva scritto cinque anni prima con Luciano Scalettari per le Edizioni Paoline.

L'attuale console onorario italiano, Bruno Puggia, ha definito Costa un «uomo molto buono», mite, persino riservato. «Ho solo obbedito alla mia coscienza», rispondeva d'altronde Costa a chi gli chiedeva conto del suo operato.

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