Sostenibilità

Nasce l’Alleanza per il fotovoltaico in Italia

La semplificazione di un quadro normativo chiaro e stabile, per consentire gli investimenti sul territorio nazionale, in linea con gli obiettivi del Pniec (Piano Nazionale integrato per l’energia e il clima) tra i primi obiettivi della nuova realtà promossa dalla volontà di 25 operatori energetici impegnati nello sviluppo di impianti per la generazione di energia solare

di Redazione

Per un futuro sostenibile dell’Italia il momento che viviamo è cruciale. Il settore del fotovoltaico è strategico per una svolta positiva e il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione Europea perseguiti con il Next Generation Eu, il pacchetto di stimolo alla ripresa economica che prevede lo stanziamento di 100 miliardi entro il 2030 per la transizione energetica dell’Europa.
Dalla volontà di alcuni dei principali operatori energetici – un gruppo di 25 aziende leader nel settore del fotovoltaico – impegnati nello sviluppo di impianti per la generazione di energia solare sul territorio italiano in grado di generare tra i 15 e i 20 GW entro il 2030 (per un valore tra i 13 e 20 mld di euro) nasce l’Alleanza per il fotovoltaico in Italia.

Tra i primi obiettivi dell’Alleanza la richiesta di un modello normativo capace di superare le criticità del sistema italiano e semplificare le regole per gli investimenti di soggetti privati sul territorio nazionale.
Il ruolo strategico ed economico riconosciuto al solare fotovoltaico in Italia trova il suo principale riferimento normativo nel Pniec, il Piano Nazionale integrato per l’energia e il clima approvato dal Governo italiano a gennaio 2020, che fissa a 85 miliardi il valore degli investimenti in questo settore tra il 2017 e il 2030.

L’obiettivo perseguito dall’Alleanza è a vantaggio della comunità: definire un nuovo modello normativo che sia in grado di superare le criticità attuali del sistema e in tal modo consentire investimenti privati sul territorio nazionale. Gli operatori energetici operanti nel settore delle rinnovabili si scontrano quotidianamente con procedure autorizzative lunghe e farraginose e un eccesso di burocrazia che ostacolano la competitività dell’Italia nel contesto europeo. Ciò determina la necessità di semplificare in tempi ragionevoli l’iter autorizzativo, superare in maniera definitiva la dicotomia tra legislazione centrale e legislazione regionale e creare valore economico e sociale nei territori interessati.

Questo obiettivo è in grado di consentire un deciso sviluppo delle energie rinnovabili da fonte solare senza ricorrere ad alcun contributo economico, incentivo o finanziamento. Consente di stimolare e sostenere la creazione di occupazione, favorendo la condivisione di competenze, esperienze e dei benefici derivanti dallo sviluppo tecnologico del fotovoltaico negli ultimi dieci anni.
Per rendere concrete le proprie proposte di modifica normativa, l’Alleanza punta a un dialogo costruttivo con i decisori politici e con le associazioni di categoria con cui vi è comunanza di obiettivi, a vantaggio della ripresa economica e dello sviluppo del sistema Paese.

Secondo Eurofound, l’agenzia dell’Ue per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, il potenziale di sviluppo economico, occupazionale e ambientale legato al tema del fotovoltaico è elevato: al 2030 la transizione energetica inciderà sul Pil italiano per lo 0,8% (poco sotto la media europea che si attesta sull’1,1%) al netto del gettito fiscale e delle royalties, senza conseguenze negative sul debito pubblico e sulle previsioni del prezzo dell’elettricità. Allo stesso tempo, la transizione energetica avrebbe un forte impatto positivo sul livello di occupazione nel nostro Paese, generando un aumento dello 0,5% del Pil, perfettamente in linea con la media europea.

In apertura Image by andreas160578 from Pixabay

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