Welfare
Le città del futuro? Saranno social
Le conseguenze del Covid stanno ridisegnando la geografia dell’Italia delle città. I grandi centri soffrono e faticano a immaginare nuovi assetti, mentre le città “intermedie” si stanno rivelando innovative. Il nuovo numero del magazine, in distribuzione da lunedì 7 dicembre e scaricabile da oggi per gli abbonati digitali, è un viaggio alla scoperta di questi laboratori che ribaltano le gerarchie dell’Italia urbana
di Redazione
Il book del magazine di dicembre è dedicato all'Italia delle città. I grandi centri, sotto i colpi del Covid, soffrono e faticano a immaginare nuovi assetti. A sorprendere sono invece le città “medie” che si stanno rivelando innovative.
Capitolo 1 – Dalle smart city alle città-territorio
L'analisi di Giuseppe Frangi. La pandemia sta riscrivendo il nostro modo di convivere. E sono le città intermedie a indicare la strada: le connessioni sociali sono decisive. Un arcipelago di centri che stanno tra i 30mila e i 250mila abitanti, in Italia sono 161, con alte concentrazioni in Lombardia e Toscana, e accolgono il 28,5% della popolazione italiana, poco più di 11 milioni di persone. Da Milano a Brindisi passando per Brescia, Messina, Verona, Padova, Trieste, Ravenna, Riccione e Gubbio. Una carrellata di laboratori innovativi che al centro hanno la comunità.
Capitolo 2 – Social city inside: come cambiare la città da dentro
Ogni città vede dei mattoni fondamentali intorno cui si costituisce: dalla casa alla scuola passando per l'impresa, la sanità, l'oratorio, la biblioteca, il teatro, lo sport, il museo e il carcere. Li abbiamo affrontati uno per uno per immaginare come cambieranno attraverso lo sguardo di esperti e professionisti tra cui il regista Marco Martinelli, l'ex allenatore Mauro Berruto, Eva Degl'Innocenti direttrice del MarTA di Taranto e l'ex dirigente penitenziario Luigi Pagano.
Capitolo 3 – Social city word: le parole per ripensare la città
Grazie al contributo di grandi nomi come il sociologo Aldo Bonomi, lo scrittore Alessandro Zaccuri, il politologo Marco Revelli, il vescovo Paolo Martinelli, l'urbanista Nausicaa Pezzoni, il pedagogista Ivo Lizzola, e il presidente di Labsus Gregorio Arena abbiamo scelto e analizzato le parole da cui partire per immaginare la città del futuro. Una città che sia in-finita, dolce, umana, accogliente, volontaria e condivisa.
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