Comitato editoriale
Essenziale il ruolo dei donatori per la tenuta del sistema sanitario
Sono oltre 1.300.000 i soci iscritti ad AVIS e ben 2.010.500 le donazioni di sangue ed emocomponenti da loro effettuate nel 2019. Questa la fotografia scattata dall’85^Assemblea Generale dell'associazione. «Ci confermiamo la più grande realtà del dono di sangue italiana», sottolinea il Presidente nazionale, Gianpietro Briola
di Redazione
Sono oltre 1.300.000 i soci iscritti ad AVIS e ben 2.010.500 le donazioni di sangue ed emocomponenti da loro effettuate nel 2019.
Questa la fotografia scattata dall’85^Assemblea Generale di AVIS, tenutasi oggi in videoconferenza.
«AVIS si conferma la più grande associazione del dono del sangue italiana – commenta il Presidente nazionale, Gianpietro Briola – che grazie al gesto volontario, gratuito, periodico, responsabile dei suoi soci riesce a garantire circa il 70% del fabbisogno nazionale».
Dati che, uniti a quelli del 2020, restituiscono nel complesso un’immagine positiva: «anche in piena emergenza sanitaria», prosegue Briola, «i donatori hanno offerto un contributo essenziale e insostituibile alla tenuta del sistema trasfusionale e sanitario nazionale».
Non a caso, al centro dell’attenzione di questa Assemblea sono stati posti i temi della coesione, della consapevolezza e della responsabilità di un’Associazione come AVIS, che da oltre novant’anni si fa promotrice di valori come la solidarietà e la cittadinanza attiva.
«Fin dalla nostra fondazione nel lontano 1927», prosegue Briola, «abbiamo saputo cogliere e affrontare con coraggio le sfide che si sono presentate sul nostro cammino. AVIS è sempre stata in grado di dare ascolto e seguito ai bisogni della collettività con profondo senso civico. Questo è stato evidente anche e soprattutto durante tutto il 2020: la pandemia, infatti, ha richiesto una risposta immediata, pronta e risolutiva da parte della nostra Associazione, da sempre impegnata in prima linea nella difesa del diritto alla cura. Sappiamo che il ruolo di AVIS in questa emergenza non si è esaurito, ma anzi dovrà proseguire nei prossimi mesi con rinnovata determinazione. Per questo», conclude Briola, «il nostro più profondo ringraziamento va ai donatori, ai volontari e al personale medico-infermieristico che in questa lotta al Coronavirus possono davvero fare la differenza».
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.