Politica

Nasce l’intergruppo parlamentare “Infanzia e Adolescenza”

Fra le richieste quella rivolta al CTS, alla Protezione Civile ed al Ministero della Salute perché forniscano chiaramente i dati relativi ai contagi tra bambini e ragazzi, distinti per le fasce 0-6 e 7-16 anni: «solo i dati certi possono aiutarci a comprendere la situazione reale delle scuole, a formulare proposte e a prendere decisioni»

di Sara De Carli

È nato formalmente l’Intergruppo Parlamentare ‘Infanzia e Adolescenza’. Raccoglie una dozzina di parlamentari dei partiti di maggioranza che già nei mesi scorsi hanno lavorato per mettere i bambini e i ragazzi – completamente dimenticati nella prima fase dell’emergenza – dentro le attenzioni della politica. Di quel Tavolo parlamentare Infanzia e Adolescenza, l’Intergruppo è l’evoluzione, per garantire un dialogo ancora più stretto con gli organismi ministeriali che si occupando di infanzia e per presentare proposte concrete già condivise con o vari attori del Terzo Settore e dell’attivismo civico che si occupano di infanzia. Proposte che nei prossimi giorni saranno rese pubbliche.

Paolo Lattanzio e Paolo Siani sono i coordinatori del neonato Intergruppo, già promotori del Tavolo parlamentare. Gli aderenti sono Paolo Lattanzio (Misto), Paolo Siani (Pd), Flavia Piccoli Nardelli (Pd), Rosa Maria Di Giorgi (Pd), Michele Nitti (Misto), Vittoria Casa (M5S), Alessandro Fusacchia (Misto), Rossella Muroni (LeU), Lia Quartapelle (Pd), Debora Serracchiani (Pd), Antonio Viscomi (Pd), Chiara Gribaudo (Pd) e Luca Rizzo Nervo (Pd). «Oggi più che mai sono necessari segnali importanti e ben visibili perché l'agenda politica ritari le sue priorità anche sull'infanzia e l'adolescenza. Abbiamo incontrato oggi la Ministra Bonetti, la Vice Ministra Ascani e la Sottosegretaria Zampa e condiviso le intenzioni, obiettivi e priorità politiche. Nell’incontro sono emersi tanti punti di contatto ed una piena volontà di collaborazione sinergica nel quadro di una visione comune sulla rilevanza dei temi inerenti l’infanzia e i più giovani, nonché il riconoscimento dell’intergruppo come uno degli interlocutori strategici con il Parlamento», afferma Lattanzio.

Le questioni più urgenti nel brevissimo periodo, in risposta alla rapida evoluzione della situazione sono tre:

  1. Primo punto, difendere una “soglia minima” sulla cui base le scuole devono rimanere aperte. «Serve tutta la flessibilità possibile, ci saranno certamente zone con situazioni più complesse e momenti in cui la sospensione della didattica fisica è funzionale ad una riorganizzazione della logistica – pensiamo innanzitutto al trasporto – ma «le scuole devono mantenere la didattica in presenza, garantendo come è stato fatto in questi mesi grazie al lavoro di tanti insegnanti, tutte le misure di sicurezza. Questo vale in particolar modo per le scuole dell'Infanzia e le primarie, considerando che i più piccoli non utilizzano mezzi pubblici e di certo non possono rimanere a casa da soli», dice Lattanzio.
  2. Secondo punto, la richiesta rivolta al CTS, alla Protezione Civile ed al Ministero della Salute perché forniscano chiaramente i dati relativi ai contagi tra bambini e ragazzi, distinti per le fasce 0-6 e 7-16 anni: «solo i dati certi possono aiutarci a comprendere la situazione reale delle scuole, a formulare proposte e a prendere decisioni».
  3. Terzo punto, la richiesta di sapere quanti e dove sono i letti Covid nelle pediatrie e quella di attrezzati reparti Covid pediatrici che garantiscano tutte le misure di sicurezza per i bambini e per le mamme che sono ricoverate con i loro figli oltre che per gli operatori sanitari, perché «quando arriverà l’influenza stagionale dovremo poter identificare precocemente e separate i pazienti covid positivo dagli altri oltre che evitare che le pediatrie perdano posti letto».

Ultima richiesta, quella di provvedere con urgenza alla nomina del nuovo Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, senza scadere in dinamiche di mera trattativa politica

«Tutto ciò che il Governo ha in mente ha bisogno di un forte presidio politico in Parlamento, altrimenti rischia di perdersi tra le mille emergenze del momento: non possiamo pensare che alcune misure siano attaccabili adesso, al netto dei numeri che sono preoccupanti. Sentivo anche oggi dire che si tratta di scegliere cosa è veramente primario: io credo che in realtà stiamo parlando di cosa viene al secondo posto, perché al primo posto ci devono essere i bambini. Quattro mesi fa, quando le cose andavano bene in molti si sono spesi indicando questa priorità… In Francia per esempio hanno chiuso palestre e piscine per gli adulti, ma non per i bambini», conclude Lattanzio.

E viene spontaneo aggiungere un «noi invece…».

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.