Welfare
Le attività educative non chiudono: ecco le nuove linee guida
«Come le scuole non devono chiudere, così dico che tutte le realtà ludiche, ricreative ed educative non formali e organizzate oggi possono svolgersi in sicurezza, attivando quelle responsabilità per cui non si arrivi all’emergenza. I centri estivi li abbiamo organizzati e abbiamo evidenza di quanti pochi siano stati i contagi», ha detto la ministra Bonetti. Pubblicato l'aggiornamento delle linee guida, che apre ai ragazzi in servizio civile
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/5b468d6d-f938-49fb-b381-566d68abbeed_large.jpg.jpeg)
Gioco, parchi, attività educative… ecco l’aggiornamento delle “Linee guida” del Dipartimento per la Famiglia per la gestione in sicurezza di «opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2». Si tratta, lo ricordiamo dell’aggiornamento delle Linee guida pubblicate con il DPCM del 17 maggio 2020, quelle che hanno riaperto i parchi ai bambini e fatto da cornice per l’organizzazione delle attività estive.
La ministra Elena Bonetti nei giorni scorsi aveva anticipato l'aggiornamento: «Come le scuole non devono chiudere, così dico che tutte le realtà ludiche, ricreative ed ducative non formali e organizzate oggi possono svolgersi in sicurezza, attivando quelle responsabilità per cui non si arrivi all’emergenza. I centri estivi li abbiamo organizzati e abbiamo evidenza di quanti pochi siano stati i contagi», ha detto.
Le linee guida cercano «il giusto bilanciamento tra il diritto alla socialità, al gioco e in generale all’educazione dei bambini e degli adolescenti e, d’altra parte, la necessità di garantire condizioni di tutela della loro salute, nonché di quella delle famiglie e del personale educativo e ausiliario impegnato nello svolgimento delle diverse iniziative». Due le tipologie di situazioni regolate: l’aperture di parchi, giardini pubblici e aree gioco per la frequentazione da parte dei bambini, anche di età inferiore ai 3 anni, e degli adolescenti; la realizzazione di attività ludico-ricreative, di educazione non formale e attività sperimentali di outdoor education. Qui il testo integrale.
PARCHI
- Da 0 a 17 anni, nei parchi c’è l’obbligo di accompagnamento da parte di un genitore o di un altro adulto responsabile. Vietati gli assembramenti, va garantito il distanziamento e l’utilizzo dei DPI come previsto dalla normativa vigente (quindi sopra i 6 anni, con le eccezioni note per i ragazzi con disabilità e loro accompagnatori).
- Il gestore garantisce la manutenzione ordinaria dello spazio e una pulizia periodica approfondita delle superfici più toccate, con detergente neutro.
ATTIVITÀ LUDICO-RICREATIVE, DI EDUCAZIONE NON FORMALE E DI EDUCAZIONE ALL’APERTO
Ovvero le attività oragnizzate, offerte da enti, soggetti gestori da questi individuati e da organizzazioni ed enti del terzo settore.
- Le attività devono essere mediante iscrizione, per fasce d’età.
- È consigliato predisporre spazi dedicati a ospitare bambini, adolescenti e personale che manifestino sintomatologia sospetti.
- È preferibile che gli accompagnatori dei bambini e degli adolescenti abbiano un’età inferiore a 60 anni, a tutela della loro salute.
- È opportuno privilegiare il più possibile le attività in spazi aperti all’esterno, cercandoli nell’ambito del territorio di riferimento.
- È raccomandata l’aerazione abbondante dei locali, con il ricambio di aria che deve essere frequente, tenendo le finestre aperte per la maggior parte del tempo.
- Per il rapporto numerico minimo consigliato tra operatori, educatori o animatori e bambini e adolescenti, sono valide le indicazioni ordinarie stabilite su base regionale, salvo eventuali diverse disposizioni adottate dalle singole regioni. Il rapporto numerico, nel caso di bambini e adolescenti con disabilità, deve essere potenziato integrando la dotazione di operatori, educatori o animatori nel gruppo dove viene accolto.
- Il gestore deve favorire l’organizzazione di piccoli gruppi di bambini e adolescenti, garantendo la condizione della loro stabilità per tutto il tempo di svolgimento delle attività.
- Il gestore deve assicurare, almeno una volta al giorno, la adeguata pulizia di tutti gli ambienti e dei servizi igienici, nonché una igienizzazione periodica.
- Tutto il personale, retribuito e volontario, deve essere informato e formato sui temi della prevenzione di COVID-19, nonché per gli aspetti di utilizzo dei DPI e delle misure di igiene e pulizia. I gestori e gli operatori, educatori o animatori possono fruire dei corsi online erogati dall’Istituto superiore di sanità sulla propria piattaforma istituzionale di formazione online a distanza.
- Al fine di assicurare un'adeguata presenza di personale, sempre in coerenza con quanto sopra esplicitato, potranno essere promosse forme di collaborazione con enti e progetti di servizio civile, per l'utilizzo dei volontari a supporto delle attività.
- Sono previsti 3 protocolli di accoglienza: uno per la prima accoglienza, da applicare il primo giorno di inizio delle attività; uno per l’accoglienza giornaliera, per i giorni successivi e che prevedono l’ingresso nell’area dedicata alle attività; uno per le verifiche giornaliere, nel caso di pernotto e frequenza delle attività per più di 24 ore. In generale all’ingresso nell’area dedicata alle attività è raccomandata, ma non necessaria, la rilevazione della temperatura corporea (la temperatura va misurata solo dopo un pernotto).
- Il gestore deve prevedere un registro di presenza di chiunque sia presente alle attività, per favorire le attività di tracciamento di un eventuale contagio da parte delle autorità competenti.
- È opportuno prevedere, se possibile, un educatore professionale o un mediatore culturale, specialmente nei casi di minori che vivono fuori dalla famiglia d’origine, minori stranieri, con famiglie in difficoltà economica, non accompagnati che vivono in carcere o che vivono in comunità.