Non profit
Con VITA e Corriere della Sera un “5 per mille ad alto impatto”
Oggi con il numero del magazine di giugno e il Corriere della Sera è in distribuzione il fascicolo con tutto quello che c'è da sapere per fare la scelta giusta
di Redazione
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«Ci sono quasi 16,5 milioni di italiani che scelgono di avvalersi del 5 per 1000, ovvero più della metà dei contribuenti italiani che presentano una dichiarazione dei redditi con una tassazione positiva. È da loro che bisogna ripartire se non vogliamo – come ha scritto De Rita – arrenderci allo statalismo dell’emergenza. La coincidenza tra la prossima campagna fiscale e la Fase 2 della crisi epidemica, ci offre l’occasione per ripensare e rafforzare questo originale strumento di sussidiarietà fiscale – nato nel 2006 -, che viene utilizzato da un numero di contribuenti quasi pari a quelli optano per l’8 per 1000 per le diverse confessioni religiose e cinque volte superiore a coloro che si avvalgono del 2 per 1000 destinato ai partiti politici. Il successo di questa misura evidenzia quanto gli italiani apprezzino il lavoro di tante associazioni, fondazioni e organizzazioni di volontariato che promuovono la ricerca scientifica per combattere malattie mortali, che operano in luoghi di conflitto e di miseria, che si impegnano per la cura e l’educazione dei bambini e dei ragazzi specialmente nei paesi del Sud del mondo, che sono vicine agli anziani e alle persone disabili e che proteggono e curano il nostro ambiente e i nostri beni culturali». A scriverlo nell’editoriale che apre il fascicolo di 24 pagine in allegato al Corriere della Sera di oggi e al numero di Vita magazine di giugno è Luigi Bobba, già sottosegretario al Welfare e presidente di Terzjus, Osservatorio di diritto del Terzo settore, della filantropia e dell'impresa sociale.
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Lo speciale, che a settembre nel mese clou della dichiarazione dei redditi sarà inviato a migliaia di commercialisti nell’ambito della campagna “Comunichiamolo Insieme 2020”, offre ai lettori un’inchiesta approfondita sull’impatto che hanno avuto i 5,495 miliardi di euro che in 13 edizioni i contribuenti italiani hanno destinato alle organizzazioni non profit beneficiarie della misura, oltre ai numeri e alle classifiche all time e dell’ultima edizione rendicontata interpretati dall’amministratore delegato di Np Solutions Mario Consorti.
L’istituto del 5 per mille è però alla vigilia di una revisione a lungo attesa e prevista nella cornice della riforma del Terzo settore. I contorni del futuro 5 per mille solo delineati da Gabriele Sepio, avvocato ed estensore dei decreti della riforma del Terzo settore.
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Completano lo speciale una serie di Faq informative su come utilizzare questo strumento fiscale, che, vale la pena ricordarlo non ha alcun costo per i contribuenti, la presentazione di 18 organizzazioni che hanno scelto di raccontare in modo trasparenti e collettivo ai lettori di Vita e del Corriere come utilizzeranno i fondi che raccoglieranno con la dichiarazione dei redditi di quest’anno. Gli enti sono: Aism e la sua Fondazione, Ant, Associazione Famiglie Sma, Banco Alimentare, Fondazione Francesca Rava, Fondazione Progetto Arca, Mpvi-Movimento per la vita italiano, Telefono Azzurro, Abf- Andrea Bocelli Foundation, Abio, Ail, Dynamo Camp Onlus, Famiglie per l’Accoglienza, Fondazione Sacra Famiglia Onlus, Lega del Filo d’Oro, Mcl, Obm-Ospedale dei Bambini Buzzi Milano, Una mano alla vita Onlus.
Visita il sito 5×1000.vita.it e scegli bene a chi destinarlo.
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