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Clima: cavallette devastano la Sardegna

L’allarme lanciato dalla Coldiretti su una vera e propria “catastrofe biologica” che sta colpendo in particolare la Valle del Tirso, nel centro della regione, nei comuni di Ottana, Sarule, Orani, Escalaplano, Orotelli e Bolotana che stanno deliberando lo stato d'emergenza.

di Redazione

Non solo Africa, Medio Oriente e Asia, milioni di cavallette stanno devastando anche ettari e ettari di terreno in Sardegna nella provincia di Nuoro dove una marea dei famelici insetti assedia le case e fa strage di pascoli e raccolti divorando foraggio, grano, erba medica e quanto trovano durante la loro avanzata. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti su una vera e propria “catastrofe biologica” che sta colpendo in particolare la Valle del Tirso, nel centro della regione, nei comuni di Ottana, Sarule, Orani, Escalaplano, Orotelli e. Bolotana che stanno deliberando lo stato d'emergenza.

Secondo la Banca Mondiale, l'invasione di locuste del 2020 è la più massiccia degli ultimi 70 anni: ha già toccato 23 paesi tra Africa orientale, Medio Oriente e Asia e sta minacciando in modo molto serio l'agricoltura e si teme che in molti Paesi l'insicurezza alimentare possa aggravarsi, nel mezzo dell'emergenza causata dal coronavirus.

A favorire l’invasione nelle diverse parti del globo sono stati i cambiamenti climatici con caldo torrido che favorisce il moltiplicarsi dei famelici insetti. L’inverno mite e la scarsità di pioggia con precipitazioni praticamente dimezzate, in un 2020 che – sottolinea la Coldiretti – si classifica come il più caldo dal 1800 con temperature superiori di 1,41 gradi rispetto alla media, hanno favorito anche in Italia la comparsa delle orde devastatrici. Le condizioni climatiche agevolano uno sviluppo anomalo di questo insetto con “invasioni bibliche” che, ricordando quelle del passato, causano gravissimi danni alle campagne ma possono raggiungere anche le città. Infatti essendo polifaghe– sottolinea la Coldiretti – le cavallette colpiscono non solo le coltivazioni in campo, ma anche orti e giardini.

Una situazione che – denuncia la Coldiretti – sta mettendo in ginocchio un centinaio di aziende con molti agricoltori costretti ad anticipare il raccolto o addirittura a destinarlo ad alimentazione degli animali.

L’unica speranza è nei predatori naturali, come gli uccelli che potrebbero aiutare a contenere le popolazioni di locuste che dalle terre incolte, abbandonate a causa della crisi delle campagne per i prezzi dei prodotti agricoli sotto i costi di produzione, partono all’assalto dei raccolti devastando tutto quello che trovano sul loro cammino. Una vera e propria emergenza che – conclude la Coldiretti – si abbatte sulle imprese agricole colpite anche dalla crisi economica generata dal coronavirus con 6 aziende su 10 (58%) che hanno registrato una diminuzione dell’attività.

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