Volontariato

La scuola futura? Facciamola immaginare ai ragazzi

72 ore di hackathon con 250 studenti che hanno progettato spazi, relazioni e didattica per una nuova scuola. Loro sanno quello che vogliono e hanno diritto di dire la loro, soprattutto in questa fase. Lucia Azzolina: «Dobbiamo coinvolgerli sempre di più, soprattutto i più grandi, nel miglioramento della nostra scuola». Ecco le sei idee vincitrici

di Sara De Carli

Bambini e ragazzi sanno quello che vogliono. La scuola è loro e fatta per loro. Hanno tutto il diritto di sognare la scuola che vogliono e di essere ascoltati quando che la raccontano. Tanto più in un momento come questo, in cui davvero abbiamo la grandissima chance di ripensare la scuola. Rotti tutti i dispositivi pedagogici a cui eravamo abituati e che ci parevano intoccabili, ecco l’occasione per non accontentarci di mettere toppe per tornare il più rapidamente possibile alla situazione di “prima”, ma per buttare il cuore oltre l’ostacolo e cambiare davvero la scuola.

Si è chiusa ieri #ScuolaFutura, la maratona online con cui la scuola italiana ha ripensato se stessa partendo dalle idee dei ragazzi. Sono state 72 ore di maratona, con 250 studenti partecipanti, suddivisi in 27 squadre: venivano da 60 scuole, di 41 città italiane. Dovevano rispondere a una delle tre sfide proposte: ripensare gli “Spazi”, progettandoli per rafforzare il senso di comunità; ripensare le “Relazioni”, trovando soluzioni innovative, anche grazie dall’uso consapevole del digitale, per incoraggiare la collaborazione e migliorare i processi di apprendimento; ripensare la “ Didattica”, sviluppando idee per una didattica innovativa. Due le categorie, junior e senior. In finale sono arrivati cinque progetti firmati dai junior (2 relativi agli spazi, 2 alle relazioni e 1 alla didattica) e cinque firmati dai senior (stessa distribuzione sui tre temi). Quattro i criteri in base ai quali i giurati hanno valutato i progetti e stilato la classifica dei sei vincitori, tre per fascia d’età: coerenza con gli obiettivi, innovazione, fattibilità, presentazione.

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Queste proposte ci raccontano una cosa importante: gli studenti amano la loro scuola, vogliono viverla di più e meglio e hanno le idee chiare su come migliorarla. Dobbiamo coinvolgerli sempre di più, soprattutto i più grandi, nel miglioramento della nostra scuola

Lucia Azzolina

«I ragazzi che hanno partecipato alla maratona online hanno lavorato con entusiasmo per rispondere alle sfide proposte», ha commentato la Ministra Lucia Azzolina. «Li ringrazio per averci positivamente travolti con le loro idee e la loro voglia di innovare quella che sentono come una casa, la scuola. Appena possibile incontrerò i vincitori, per ascoltare dalla loro voce come realizzerebbero i progetti che hanno presentato. Proposte che ci raccontano una cosa importante: gli studenti amano la loro scuola, vogliono viverla di più e meglio e hanno le idee chiare su come migliorarla. Dobbiamo coinvolgerli sempre di più, soprattutto i più grandi, nel miglioramento della nostra scuola». Se davvero proseguiamo su questa strada della partecipazione attiva dei ragazzi, senza chiudere qui l’esperienza, sarà anche meglio che citare l’Easter Bunny come lavoratore essenziale. Perché le idee dei ragazzi sono buone, davvero.

Emilia, Dario, Gabriele, Federica, Antonino, Giorgia, Riccardo e Benedetta, lavorando online da Bassano del Grappa a Caltannissetta hanno ideato SMAPP, un’app per individuare e prenotare spazi cittadini in cui poter fare lezione in modo alternativo, magari in un museo o in una biblioteca. “E se l’intera città diventasse la tua scuola?”, si sono chiesti. Un’idea che circola nei documenti più “alti” di questi giorni. Di città in città, si potranno vedere i luighi disponibili, il numero massimo di persone e i posti liberi, i contatti per prenotare tramite app. La lezione, quel giorno, si farà fuori dalla scuola, rispettando le distanze e «godendosi la bellezza dello spazio che ci circonda».

Il gruppo 11 ha ideato invece SPEAK-OUT, una piattaforma di counseling emotivo e psicologico per consentire a studentesse e studenti di dialogare tra loro o con docenti ed esperti. «E a scuola ci fosse più attenzione e cura per le emozioni degli studenti e per la loro crescita in campo didattico?», è stesso istituto, divise in vari argomenti e moderate da un bot la possibilità di mettersi in contatto con un tutor che aiuta un gruppo di persone a risolvere un problema comune e, se non bastasse, permette di contattare uno psicologo.

Mentre il gruppo 14, con SINTONIZZIAMOCI propone una radio e una piattaforma live streaming per mettere in contatto tutti gli studenti italiani, in una grande rete nazionale. Con un forum psicologico e un mercatino dell’usato.

Dalla sfida fra i junior, ecco un progetto per trasformare in aree verdi e più vivibili quegli spazi delle scuole che solitamente sono di ‘passaggio’, come i corridoi e i cortili, realizzando ad esempio quadri biologici, con piantine coltivate dagli studenti in un laboratorio pomeridiano che potranno anche essere vendute. È l’idea del team n.1 della categoria “Spazi”, composto da Francesca Arianna (IC Pescara 4), Gennaro (ICS Ferdinando Russo di Napoli), Matteo (IC Chiavari II), Arlinda (IC Pascoli di Rieti), Nicole (IC Cassino 1), Chiara (IC Tommaso di Salerno) e Tommaso (IC Vinci di Firenze). Destinazione Digital GreenArt è il nome che hanno dato al loro progetto.

Poi c’è School Avatar, un gioco che coinvolge tutta la comunità scolastica e che fa aumentare i punti in base alla maggior conoscenza fra tutte le persone che la scuola la vivono. L’idea è che più interazione e più dialogo tra tutte le componenti del mondo della scuola, fanno vincere la scuola: nel gioco ma anche nella realtà, migliorando la collaborazione reciproca. L’ha proposta il gruppo 7 nella categoria relazioni, otto ragazzini che si sono incontrati online dal Friuli (Mattia, IC Majano e Forgaria) a alla Puglia (Emanuele, IC Tattoli-De Gasperi, Bari).

L’ultimo vincitore è un progetto di ridefinizione della routine scolastica e degli spazi di studio degli studenti, che tenga conto delle caratteristiche e delle inclinazioni personali di ciascun ragazzo, per una scuola sempre più attrattiva e capace di valorizzare le qualità di ciascuno studente.

Nelle foto, alcuni dei volti dei partecipanti a #ScuolaFutura

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