Comitato editoriale
Bimbo schiacciato in un cassonetto: «la povertà non è in lockdown»
Griffini: «Tutti preoccupati dalla nostra salute, ci siamo dimenticati di tutto il resto e abbiamo pensato che questi drammi sociali venissero annullati o rinchiusi in un armadio, come se non esistessero... famiglie disperate per cui l'unica soluzione non deve essere quella di togliere loro i figli, ma cercare di aiutarli a vivere dignitosamente come famiglia»
di Redazione
Il dramma di Karim, il bimbo di 10 anni figlio di una coppia originaria della Costa d'Avorio, schiacciato da un cassonetto della Caritas mentre frugava tra i vestiti usati a Boltiere, in provincia di Bergamo, ha sconvolto l'Italia. «Sconvolge anche il fatto che, a quanto si è potuto apprendere dalla stampa, del destino del piccolo avrebbe dovuto decidere il Tribunale dei Minori, prima che l'udienza fosse rinviata a ottobre a causa del Coronavirus», commenta Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini.
«Va in scena ancora una volta – prosegue Griffini – il dramma della povertà. Tutti preoccupati dalla nostra salute, ci siamo dimenticati di tutto il resto e abbiamo pensato che questi drammi sociali venissero annullati o rinchiusi in un armadio, come se non esistessero… famiglie disperate per cui l'unica soluzione non deve essere quella di togliere loro i figli, ma cercare di aiutarli a vivere dignitosamente come famiglia. Certo anche qui non possiamo non fare una considerazione sul ruolo delle istituzioni, come i tribunali dei minorenni e i servizi sociali, che proprio nel periodi di emergenza sociale, come quello che stiamo vivendo, dovrebbero non solo essere pienamente operativi, ma addirittura aumentare le loro potenzialità».
Invece – conclude Griffini – «si sono fermati, come se questi drammi fossero finiti in lockdown, insieme alle famiglie. A giorni su AibiNews pubblicheremo un'inchiesta esclusiva su come i tribunali per i minorenni hanno operato in questo periodo relativamente anche a un'altra emergenza, quella della adozione internazionale, che sta rischiando l'estinzione. I bambini sono il futuro, del nostro Paese e non solo, e dovrebbero stare in cima, non in fondo alla lista delle priorità».
Photo by Kevin Butz on Unsplash
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.