Mondo
Il dispotismo occidentale
La Carta Costituzionale viene sospesa, ad esempio in Italia, senza che venga sollevata la benché minima obiezione. Divenuti delle semplici monadi anonime e isolate, i sudditi non hanno più nessuna "uguaglianza" da far valere, né diritti da rivendicare. È lo stesso diritto che smette di essere normativo e diventa già discrezionale, come la vita e la morte
Questo articolo, pubblicato in francese su Mediapart il 15 aprile 2020, è stato tradotto per noi da Riccardo Antoniani, che ha scritto anche un'introduzione che vi invitiamo a leggere: qui. La traduzione è stata rivista dall’Autore.
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La conversione delle democrazie rappresentative in Occidente, a seguito del virus, ad un dispotismo del tutto inedito ha assunto la forma giuridica della "forza maggiore" (com'è noto, in giurisprudenza la forza maggiore è un caso d’esonero dalla responsabilità). E dunque il nuovo virus è, al contempo, sia il catalizzatore dell'evento sia l'elemento di distrazione delle masse per mezzo della paura [1].
Per quante ipotesi io avessi formulato fin dal mio libro Del Terrorismo e dello Stato(1979) sul modo in cui sarebbe concretizzata una tale conversione, a mio parere ineluttabile, dalla democrazia formale al dispotismo reale, devo confessare che non avevo immaginato che sarebbe potuta avvenire col pretesto d’un virus. Ma le vie del Signore sono davvero infinite. E lo sono anche quelle dell'astuzia della ragione hegeliana.
Se vogliamo, l'unico riferimento – tanto profetico quanto inquietante – è quello che ho trovato in un articolo di Jacques Attali, l’ex presidente della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERD), apparso su L'Express ai tempi dell'epidemia del 2009:
«Se l'epidemia si aggraverà un po', cosa possibile, dal momento che è trasmissibile dall'uomo, potrebbe avere delle vere e proprie conseguenze planetarie: economiche (i modelli suggeriscono che potrebbe causare una perdita 3.000 miliardi di dollari, ossia un crollo del 5% del PIL mondiale) e politiche (dovute <il> ai rischi di contagio…) Dovrà essere, pertanto, istituita una polizia mondiale, un sistema di scorte a livello mondiale e, di conseguenza, una fiscalità mondiale. In questo modo, arriveremo in breve, assai prima di quanto lo avrebbe consentito la sola ragione economica, a porre le basi di un vero e proprio governo mondiale.» [2]
Quindi, la pandemia era già stata prospettata: quante simulazioni saranno state fatte dalle maggiori compagnie di assicurazioni! E dai servizi di protezione degli Stati. Pochi giorni, fa l'ex primo ministro britannico Gordon Brown è ritornato sulla necessità di un governo mondiale: «Gordon Brown ha esortato i leader mondiali a creare una forma temporanea di governo mondiale per affrontare le due crisi, quella sanitaria e quella economica, causate dalla pandemia di Covid-19.» [3].
Si può forse aggiungere che una simile occasione possa essere colta oppure creata, ma non cambia molto il risultato. Una volta che l'intenzione c’è e che la strategia è stata delineata, basta avere il pretesto per poi agire di conseguenza. Tra i capi di Stato, nessuno è stato preso alla sprovvista, se non proprio all'inizio, a causa della stupidità dell’uno come dell’altro. Subito dopo, da Giuseppe Conte a Orban, da Johnson a Trump, ecc., tutti questi politici, per quanto rozzi siano, hanno lestamente compreso che il virus li avrebbe autorizzati a fare carta straccia delle vecchie Costituzioni, regole e leggi. Lo Stato di necessità giustifica ogni illegalità.
Una volta che il terrorismo – di cui si converrà che si era un po' troppo abusato – aveva esaurito la maggior parte delle sue potenzialità, così ben sperimentate dappertutto nei primi quindici anni del nuovo secolo, è arrivato il momento di passare alla fase successiva, come avevo annunciato, già nel 2011, nel mio testo Dal Terrorismo al Dispotismo.
D’altronde, l'approccio contro-insurrezionale, adottato immediatamente ed ovunque in quella che viene impropriamente chiamata la "guerra contro il virus", conferma l'intenzione alla base delle operazioni "umanitarie" di questa guerra che non è contro il virus, ma piuttosto contro tutte le regole, i diritti, le garanzie, le istituzioni e le popolazioni del vecchio mondo. Sto parlando del mondo e delle istituzioni che si erano formate a partire dalla Rivoluzione francese e che ora stanno scomparendo sotto i nostri occhi nel giro di qualche mese, così come è sparita, in modo altrettanto repentino, l'Unione Sovietica. L'epidemia finirà, ma non si potrà dire altrettanto delle misure, le possibilità e le conseguenze che ha scatenato e che ora si stanno sperimentando. Assistiamo al parto doloroso di un nuovo mondo.
Sotto i nostri occhi sta avvenendo la decomposizione e della fine di un mondo e di una civiltà: quella della democrazia borghese con i suoi Parlamenti, i suoi diritti, i suoi poteri e contropoteri, ormai perfettamente inutili, poiché le leggi e le misure coercitive vengono dettate dall'esecutivo, senza essere ratificate immediatamente dai Parlamenti, ed il potere giudiziario, così come quello della libera opinione, perdono perfino la sembianza di qualsiasi indipendenza e quindi la loro funzione di contrappeso.
È con modalità così traumatiche e brusche che si avvezzano i popoli (come aveva stabilito Machiavelli, «Le iniurie si debbono fare tutte insieme, acciò che, assaporandosi meno, offendino meno»): il cittadino, già da tempo dissolto ormai a favore del consumatore, è ora degradato al ruolo di semplice paziente, sul quale si ha diritto di vita e di morte, a cui può essere somministrata qualsiasi cura, oppure si può decidere di sopprimerlo, a seconda della sua età (se è produttivo o improduttivo), o in base a qualsiasi altro criterio stabilito arbitrariamente e senza appello, a discrezione del sanitario, o di altri. Una volta che è stato imprigionato ai domiciliari, o in ospedale, cosa può fare contro la coercizione, l'abuso, l'arbitrio?
Le iniurie si debbono fare tutte insieme, acciò che, assaporandosi meno, offendino meno»
Machiavelli
La Carta Costituzionale viene sospesa, ad esempio in Italia, senza che venga sollevata la benché minima obiezione, neppure da parte di chi è "garante" delle istituzioni, il presidente Mattarella. Divenuti delle semplici monadi anonime e isolate, i sudditi non hanno più nessuna "uguaglianza" da far valere, né diritti da rivendicare. È lo stesso diritto che smette di essere normativo e diventa già discrezionale, come la vita e la morte. Con il pretesto del coronavirus, in Italia abbiamo visto come si possano uccidere immediatamente ed impunemente 13 o 14 detenuti disarmati, dei quali non ci si preoccupa nemmeno di elencarne i nomi, né i loro eventuali crimini, tantomeno le circostanze in cui sono stati uccisi, e senza che di questo importi niente a nessuno. Si fa anche meglio di quanto fecero i tedeschi nella prigione di Stammheim. Almeno per i nostri crimini, dovrebbero ammirarci!
Non si discute più di niente, se non del denaro. E uno Stato come quello italiano si vede ridotto ad andare a mendicare dal sinistro ed illegittimo Eurogruppo i capitali necessari alla transizione dalla forma democratica a quella dispotica. Quello stesso Eurogruppo che nel 2015 ha voluto espropriare tutto il patrimonio pubblico greco, ivi compreso il Partenone, ed assegnarlo ad un fondo con sede in Lussemburgo, sotto controllo tedesco: perfino Der Spiegel definì allora i diktat dell'Eurogruppo come "un catalogo di atrocità" per mortificare la Grecia, e sul Telegraph Ambrose Evans-Pritchard scrisse che se si fosse voluta datare la fine del progetto europeo, la data avrebbe dovuto essere quella. Ecco, ora ciò è avvenuto. Rimane solo l'Euro, ma molto provvisoriamente.
Il neoliberismo non ha avuto a che fare con le vecchie lotte di classe, non ne ha neppure memoria, ritiene anzi di averle cancellate perfino dal dizionario. Si crede ancora onnipotente; questo non significa che non ne abbia paura, dal momento che sa bene ciò che si prepara ad infliggere ai popoli. È evidente che ben presto la gente avrà fame; è ovvio che i disoccupati aumenteranno senza limite; è chiaro che le persone che lavorano in nero (in Italia sono 4 milioni) non riceveranno alcun aiuto. E quanti hanno un lavoro precario e niente hanno da perdere, cominceranno a lottare e a sabotare. Ciò spiega perché la strategia di risposta alla pandemia è innanzitutto una strategia di contro-insurrezione preventiva. In America ne vedremo delle belle. I campi di concentramento della FEMA si riempiranno presto.
Il nuovo dispotismo ha quindi almeno due ragioni forti per imporsi in Occidente: una è far fronte alla sovversione interna che esso stesso provoca e s’attende; l'altra è quella di prepararsi alla guerra esterna contro il nemico designato, che è anche il dispotismo più antico della storia, al quale non c’è niente da insegnare fin dai tempi de Il Libro del Signore Shang (IV secolo a.C.), testo che tutti gli strateghi occidentali dovrebbero affrettarsi a leggere con la massima attenzione. Se si è deciso di attaccare il dispotismo cinese, si dovrà iniziare col mostrargli di essere migliori di lui sul suo stesso terreno: vale a dire capaci di edificare un dispotismo più efficiente, meno costoso e più efficace. In breve, un dispotismo superiore. Ma questo resta da dimostrare.
Grazie al virus, è venuta alla luce la fragilità del nostro mondo. Il gioco attualmente in corso è infinitamente più pericoloso del virus e farà anche molti più morti. Eppure i contemporanei sembrano temere solo il virus…
Sembra che l'epoca attuale si sia data il compito di contraddire ciò che diceva Hegel a proposito della filosofia della storia: «La storia del mondo non è altro che il progresso della coscienza della libertà”. Ma la libertà, aggiungeva, esiste solo in quanto essa stessa lotta contro ciò che è il suo opposto. Dove si trova oggi? Quando in Italia e in Francia la gente denuncia chi non obbedisce?
Se è bastato un semplice microbo a far precipitare il nostro mondo nell'obbedienza al più ripugnante dei dispotismi, ciò significa cheil nostro mondo era già così pronto a questo dispotismo che un semplice microbo è stato sufficiente.
Gli storici chiameranno il tempo che sta incominciando ora l'epoca del Dispotismo Occidentale.
Note
[1] – Vedo che nell'intervista, apparsa il 10 aprile, Edward Snowden arriva alle medesime conclusioni.
[2] Jacques Attali, "Avancer par peur", L'Express, 6 maggio 2009.
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