Mondo

200 milioni di donne vittime di mutilazioni genitali

Zero tolleranza verso una delle forme più drammatiche di violenza sulle donne. Tra le vittime, 44 milioni sono bambine fino a 14 anni. 3 milioni a rischio ogni anno. Il fenomeno riguarda oggi più di 500.000 donne e ragazze in Europa e 80.000 in Italia

di Redazione

Zero tolleranza verso una delle forme più drammatiche di violenza sulle donne: le mutilazioni genitali femminili (FGM). In occasione della giornata mondiale di contrasto alle FGM (6 febbraio), Amref Health Africa ricorda l’importanza di intensificare gli sforzi globali per l’eliminazione di questa pratica. Si rafforza infatti l’impegno di Amref, in Africa e in Italia, attraverso progetti di protezione di ragazze a rischio, rafforzamento del ruolo della donna nella società civile, formazione di operatori e un centro di accoglienza e Girls Accademy, in Kenya, ispirato dall'ambasciatrice mondiale di Amref, Nice Leng'ete, segnalata dal Time tra le persone più influenti del 2018.

Le FGM sono una forma di violenza di genere e una grave violazione dei diritti umani. In qualunque forma, sono condannate dalla comunità internazionale. Nel mondo 200 milioni di donne e bambine le hanno subite. Tra le vittime, 44 milioni sono bambine fino a 14 anni. 3 milioni a rischio ogni anno. Il fenomeno riguarda oggi più di 500.000 donne e ragazze in Europa e 80.000 in Italia. Circa 20.000 donne provenienti da Paesi a rischio di FGM cercano asilo nell'UE ogni anno.
Le voci dal campo. Tra Kenya e Tanzania, sono state oltre 17 mila le ragazze salvate direttamente, attraverso i riti di passaggio alternativi (riti che segnano il passaggio all'età adulta, delle ragazze, ma bandendo la mutilazione). Kayseye è una di loro. "Ho sentito, da ragazze più grandi di me, quanto sia stato traumatico e doloroso essere tagliate" racconta la 13enne keniana che afferma "oggi molti giovani Masaai sono contrari, così come molti capi di tribù, della mia comunità. È un lungo processo, ma i risultati iniziano a vedersi". Shen Humed Abdella – leader religioso musulmano dell'Afar (Etiopia) – dichiara "è il momento di rompere il silenzio ed educare la nostra comunità". Mentre Jeremiha in Kenya, coinvolto da Amref afferma "dobbiamo garantire che le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini, eliminando dalla nostra storia le mutilazioni. Il cambiamento sta accadendo".

Impegno di Amref. L'organizzazione – principale ong africana che si occupa di salute in Africa – lavora in Tanzania, Kenya, Etiopia, Uganda, Malawi e Senegal, per contrastare le FGM. Sono state circa 500mila le donne e le ragazze che, negli ultimi tre anni, hanno beneficiato dei progetti di Amref in questi Paesi. In Kenya, è attivo un innovativo intervento nelle Contee di Samburu e Marsabit, per rafforzare il ruolo delle organizzazioni della società civile nell’includere donne e ragazze nei processi decisionali rilevanti e nell’affrontare la diffusa violenza di genere. Attraverso il progetto BE4WE – sostenuto dalla Commissione Europea (Delegazione del Kenya), Amref mira a raggiungere 32.000 donne in età riproduttiva, 25.000 uomini, 26.700 ragazze, 16.750 ragazzi, 7.500 alunni e studenti.

Sempre in Kenya, nel 2019, è nato Nice Place Foundation (NPF), ispirato da Nice Leng’ete, ambasciatrice Amref e giovane attivista di 27 anni che porta avanti la sua lotta alle FGM tutti i giorni da quasi vent’anni, dal giorno in cui scappò dalla pratica del taglio, diventando un simbolo mondiale della lotta. Il progetto è volto a istituire un luogo sicuro dove le ragazze possono essere protette ed essere avviate a percorsi di studio o professionali, realizzando così il loro potenziale. In Italia, dopo il lavoro nelle comunità romane, il 2020 prevede l'elaborazione di un "modello Milano", teso alla sensibilizzazione territoriale ed empowement delle comunità ad elevata tradizione escissoria e a rischio FGM. Modello intersettoriale, perché coinvolge gli ambiti sanitario, legale e migratorio, ma anche un modello intercontinentale, di scambio di buone pratiche. Obiettivi: empowerment delle comunità della diaspora, formazione degli operatori e informazione e comunicazione. La comprovata esperienza e le buone pratiche di Amref in Africa sul tema delle FGM sono rilevanti per il rafforzamento delle competenze e degli approcci del sistema italiano che affronta questa sfida. Il progetto è finanziato dall'Otto per Mille della Chiesa Valdese.

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